CHAPTER 33.1

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(Ascoltate queste canzoni mentre leggete il capitolo❤️)

I Ricordi

Seduti in chiesa fissavano la bara chiusa, l'ultimo giorno in cui le avrebbero potuto dire addio era diverso da come aveva immaginato Kate. Tutti lontani dall'altro. Julian era in prima fila, seduto a pochi passi dalla bara, pronto ad alzarsi e a parlare di lei e di quanto fosse meravigliosa, non voleva nessuno accanto, neanche i suoi genitori. Emma e Mark appoggiati ad una delle colonne fissavano il pastore che parlava di vita e morte, di una dolce ragazzina che era andata via troppo presto. Ethan sedeva accanto a Luke, solo per confortarlo, anche se il secondogenito sarebbe rimasto a casa molto volentieri. Nella fila a sinistra, insieme a Jack c'era come sempre suo fratello Aaron, mentre Jason aveva la testa schiacciata sulla spalla di Daniel, non riusciva a smettere di piangere. Noah era poggiato al muro accanto alla porta, sarebbe uscito da un momento all'altro, non aveva il coraggio di avvicinarsi o guardarla un'ultima volta. Il ragazzo guardò la chiesa deserta, nessun parente, nessun amico, nessuno sconosciuto era neanche entrato per lei, aveva avuto una vita così triste e sola da ottenere un funerale altrettanto malinconico. La porta accanto a lui si aprì provocando rumore, Noah girò di poco la testa prima di guardare l'uomo che era entrato, fissò brevemente il ragazzo appoggiato al muro per poi camminare lungo la navata battendo i piedi sul pavimento, il silenzio di quel momento si interruppe, i ragazzi girarono il viso verso l'uomo dai capelli bianchi, il suo viso era marcato dalle rughe che scivolavano lungo le labbra curve, nessun sorriso, nessun accenno, sembrava che la sua espressione fosse sempre stata quella. Il naso grosso e gli occhi scuri quasi socchiusi, fissava la bara avvicinandosi a passo svelto, il suo corpo non sembrava affatto quello di un anziano. Noah lo seguì quando percepì qualcosa di strano, forse conosceva Kate, ma se così non fosse non avrebbe mai permesso ad un uomo qualsiasi di avvicinarsi a lei, anche se ormai era morta. L'uomo dall'abbigliamento impeccabile si fermò tra le prime panche di legno, tra Emma e Mark che si stringevano e Julian che fissava la bara come se da un momento all'altro potesse aprirsi, sperava ancora che Kate non fosse morta.

I genitori dei ragazzi si girarono verso l'anziano che abbassò la testa chiudendo gli occhi, il pastore smise di parlare quando l'uomo sollevò il bastone nero che stringeva in una mano, su di esso c'era un pomello dorato che brillava più di qualunque cosa ci fosse in quella chiesa.

<<Gregor...>>. Emma si avvicinò a lui riluttante, non voleva farlo, ma ringraziò per un attimo Dio, sollevando la testa, che fosse arrivato. <<Puoi sederti qui se vuoi>>.

<<Preferirei vederla, parlare e tornarmene a casa. Il viaggio in aereo è stato davvero stancante>>. Disse l'uomo continuando a guardare la bara chiusa, Emma si accorse dei suoi sospetti, probabilmente anche lui, come la maggior parte di loro, credevano che non fosse morta.

<<Abbiamo preferito non aprirla dopo averci detto come hanno trovato il suo corpo>>.

<<Beh... io voglio vederla...>>. Disse lui facendo un passo in avanti, si fermò guardando la donna dritto negli occhi, Emma riuscì a vedere solo all'ora il dolore che stava provando Gregor, aver perso prima i genitori di Kate e dopo averla cresciuta come una figlia per poi scoprire che era morta lo aveva distrutto dentro, ma aveva imparato a nascondere quello che provava. <<Verrò a prendere le sue cose...>>.

<<Gregor, ti prego non farlo... I ragazzi vorrebbero che la sua stanza rimanesse così com'è, con le sue cose>>.

<<Questo non posso permetterlo, torneranno a casa con me e... Dopo brucerò le sue cose insieme a tutto il resto, sembrerà tutto un brutto incidente, nessuno dovrà scoprire cosa è realmente accaduto>>.

(Revisione) Assassin Night (Completa🦋)Où les histoires vivent. Découvrez maintenant