19. Le confessioni

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CAPITOLO 19

Le confessioni


<<Daniel>>. La voce di Kate era bassa, senza forze.

<<Si?>>. Chiese il ragazzo accanto a lei facendo attenzione alla strada, ormai avevano ripreso tutti a lavorare, almeno per le ultime due settimane di luglio fino ad agosto.

Erano spesso impegnati ma riuscivano ad andare da Kate in ospedale nonostante tutto, eccetto Julian e Jason, non lavoravano da soli e non avevano un'azienda, si spostavano spesso in vari bar per riuscire a guadagnare qualcosa per l'estate visto che andavano ancora a scuola.

<<Devo dirlo a qualcuno, questa cosa mi sta uccidendo dentro...>>. Daniel la guardò per pochi secondi, il suo sguardo era concentrato su altro, annuì restando in silenzio, forse sua sorella stava per proporgli di volersi togliere la vita e non sembrava pronto ad ascoltarlo, a sentire proprio quelle parole uscire dalla sua bocca. <<Una settimana fa, in ospedale, Noah è rimasto a sorvegliarmi>>.

<<Si, lo ricordo, abbiamo organizzato i turni>>.

<<Mmh mmh>>. Kate serrò le labbra, Daniel era l'unica persona con cui confidarsi, ma sembrava stupido dirgli una cosa simile, soprattutto perché si trattava di suo fratello. La ragazza prese un grosso respiro poggiando a pieno la testa contro lo schienale ripensando a cosa gli avrebbe detto. Si fidava di Daniel, sapeva di potergli dire tutto, era come un vero fratello maggiore per lei e la cosa importante era che lui non ci stava affatto provando con Kate, ne era sicura. <<Noi... Ci siamo spinti un po' oltre>>. Calò ancora il silenzio, Daniel girò leggermente il viso guardandola, poteva farlo, sentiva di aver messo al sicuro entrambi fermandosi ad un semaforo, ma ora Kate sembrava a di poco in difficoltà.

<<Vi siete baciati?>>. Chiese ingenuamente, per lui Kate era una bambina, i suoi diciassette anni la rendevano piccola agli occhi di un trentenne. Lei annuì per poi deglutire, la cosa che tutti non riuscivano a capire era che in quel corpo minuto da diciassettenne c'era una ragazza matura, un cervello da trentenne.

<<Non è accaduto solo quello. Abbiamo parlato, è scattato qualcosa e abbiamo fatto sesso>>.

<<Dio, Kate...>>. Daniel sospirò stringendo il volante tra le mani, la guardò sorpreso.

<<Lo so, sono una stupida, ma volevo qualcosa di fisico, ok? Lui mi ha detto delle cose così dolci...>>.

<<Kate, è il modo in cui lo dici che è sbagliato>>. Kate sollevò la testa guardandolo. <<Sai... Mi sono scopata una in un bagno oppure ho fatto sesso in ospedale>>. Lei sollevò le spalle e scosse la testa non riuscendo a capire cosa volesse dirle. <<Non capisci eh? Ora ascolta bene>>. Si schiarì la voce e la guardò sorridendo. <<Ho trascorso una bellissima notte insieme ad una ragazza, e anche se eravamo in ospedale è stato magnifico>>. Kate abbassò la testa, ancora una volta aveva preso e buttato via il suo cuore, era fredda, insensibile, la vita l'aveva cambiata. <<Quelle parole che tu hai usato servono a descrivere quanto tu ti sia divertita, non quanto hai provato amore nel farlo>>.

<<Io ho provato delle cose, le provo con lui ma non sono forti, non mi fanno arrossire, non mi tolgono il respiro, non... non sono persa di Noah>>.

<<Allora perché l'hai fatto?>>. Chiese Daniel diretto. Kate serrò ancora le labbra, poggiò la testa contro lo schienale e scivolò giù sentendosi ancora più in colpa.

(Revisione) Assassin Night (Completa🦋)Where stories live. Discover now