(Revisione) Assassin Night (Completa🦋)

2. La Presentazione

CAPITOLO 2

LA PRESENTAZIONE

Scrutò con lo sguardo uno ad uno, i loro abiti, le loro acconciature e le strane espressioni che avevano in volto. Analizzare le persone era un gioco da ragazzi per Kate, era il suo lavoro, poteva farlo anche sotto pressione, con una pistola puntata alla testa, avrebbe trovato comunque il punto debole di chiunque le si fosse piazzato davanti. Come una macchina addestrata a tutto, la così detta "Principessa di ghiaccio" ora si trovava ad affrontare qualcosa di davvero terribile. Avrebbe scelto mille volte di potersi rifugiare in un campo sperduto e addestrarsi fino alla morte, piuttosto che vivere l'avventura di diventare presto una piccola sorellina in una casa diversa dalla sua, con persone sconosciute che la circondavano. La spaventava dover cambiare abitudini per loro, di poter cambiare anche senza volerlo. Non mostrò tutto ciò che sentiva dentro, si limitò solo ad osservarli, in pieno silenzio, con i suoi occhi nocciola e una voglia irrefrenabile di andare via e correre in quella che avrebbe dovuto essere la sua nuova stanza. Ferma come una statua, con le gambe e la schiena ben dritta, come un sergente, proprio ciò che le aveva insegnato Gregor, fece scorrere ancora lo sguardo sui loro occhi, si riuscivano quasi a percepire i granelli di polvere intorno che volteggiavano nel pieno silenzio, in assenza di movimento. Neanche Emma e Mark intervennero, volevano solo che i loro figli accettassero la piccola, anche solo mostrando uno sguardo di approvazione, ma sembravano a dir poco curiosi, altri rabbiosi, alcuni pensavano addirittura di trovare davanti a loro una ragazzina diversa da come si mostrava, forse con più fronzoli, con un cellulare sempre tra le mani, che mostrava quanto fosse felice con piccoli urletti, ma non Kate. Lei era l'essenza della donna matura, quella di quarant'anni già realizzata, con un lavoro ben pagato, un marito e dei figli che le davano soddisfazioni, anche se in realtà aveva solo diciassette anni e un'arma sempre con sé. Tutto quell'imbarazzo fu presto interrotto da una singola persona. Il ragazzo, posizionato al quarto posto, fece un passo in avanti attirando immediatamente gli occhi di Kate su di lui. La ragazza sollevò di più il mento mostrandosi quasi superiore, non sapeva bene cosa stesse cercando di fare, in fondo, non aveva delle conferme su ciò che quei due le avevano detto, poteva anche essere una trappola. Kate portò una mano verso i pantaloni, sul retro, e lo fissò smettendo quasi di respirare.

<<Quindi sei tu Kate, vorrei che tu ci conoscessi meglio>>. Il ragazzo biondo portò una mano verso i ragazzi indicandoli uno ad uno. <<Lui è Luke, Il secondogenito. Daniel, il primogenito. Noah il terzogenito, Io sono Aaron il quintogenito. Jack il sestogenito e lui è Jason, l'ultimo dei fratelli>>.

Portò subito dopo lo sguardo verso Kate per saperne cosa ne pensava, per conoscere la sua voce, sapere come sarebbe stata la sua nuova sorellina, ma lei rimase impassibile.

<<Kate>>. La voce dell'uomo dietro di lei la mise in guardia. <<Metti giù le mani>>. Le disse senza aggiungere altro. I ragazzi confusi si guardarono per un breve arco di tempo, comprendere ciò che stava dicendo Mark era un mistero. Kate riprese a respirare quando sentì anche la voce dolce della donna.

<<Tranquilla, tesoro. Puoi fidarti>>. Kate sollevò lievemente le dita, le fece scivolare verso il basso allontanando la mano dal pantalone fidandosi di quella voce tanto angelica alle sue spalle. La ragazza li contò prima di riflettere sulle parole di Aaron. Erano solo in cinque, non erano tutti lì presenti e insieme, i fratelli si comportavano in quel modo? Kate aveva davvero tante domande sul comportamento che avrebbe dovuto avere nei loro confronti. Spesso in missione le veniva detto su chi agire, come comportarsi, che atteggiamento assumere nei confronti delle persone, a pensarci bene, probabilmente le missioni erano davvero molto più semplici di una famiglia riunita.