CHAPTER 35.2

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Dopo Kate

LA VITA DI AARON DOPO KATE

<<Dottor. Lewis>>. Aaron continuò a camminare leggendo, sul foglio preso da una delle stanze di un suo paziente, la sua testa era altrove, aveva ripreso a lavorare da poco, a malapena una settimana.

La settimana di settembre era iniziata male: Nessuno a casa voleva più uscire dalle proprie stanze, compreso i suoi genitori, erano a pezzi, proprio come lui. Tutti conoscevano Aaron come il medico più giovane, dolce e sempre sorridente di tutto l'ospedale, ma ora era diverso. Faceva il minimo indispensabile, spesso si chiudeva in una delle stanze dove i medici potevano riposare e piangeva, vedere tutta quella gente ferita o malata gli faceva male, si sentiva in colpa per non essere arrivato prima, avrebbe potuta salvarla.

Ma quella non era la cosa più grave. Aaron cercava di fare la cosa giusta, il suo lavoro come prima, ma nulla lo era più. Smise di operare, non si fidava di sé stesso, odiava anche il suo stesso riflesso, non voleva specchiarsi, diceva di vedere una persona un'altra persona, diversa. In ospedale non lo riconoscevano affatto, il vecchio Aaron era morto insieme a Kate.

<<Dottor. Lewis, aspetti>>. L'infermiera continuò a seguirlo finché non lo perse di vista, si confuse tra gli altri medici ed entrò in una delle stanze. Sollevò la testa dal foglio bloccandosi di colpo, in quel preciso istante, probabilmente per i suoi occhi ormai stanchi, vide Kate sdraiata sul lettino. Chiuse più volte gli occhi sbattendo le palpebre rapidamente, non poteva crederci, era lì davanti a lui.

Intorno a lui c'era silenzio, davvero strano per un posto simile, sentiva solo il suo cuore battere sempre più forte, battito dopo battito accelerava come non mai. Le sue mani tremavano mentre le dita stringevano debolmente il foglio, i suoi occhi si spalancarono riempendosi di lacrime, le sue labbra fremevano pronti a gridare il suo nome, ma la voce gli si bloccò in gola come se avesse paura di uscire.

La stanchezza gli stava giocando un brutto scherzo. La ragazza girò il viso verso Aaron aprendo gli occhi. I capelli castani e ondulati di Kate divennero rossi, mentre quelle iridi nocciola che scrutavano anche l'anima si dipinsero di azzurro, aveva sbagliato completamente persona, ma sperava davvero fosse lei. Deglutì abbassando lo sguardo, si trattenne davanti ad una sua paziente, e tutti gli altri, non poteva piangere. Prese un grosso respiro e cercò di muovere quelle gambe che erano diventati due blocchi di cemento. I piedi si mossero lentamente e, alla fine, raggiunse il letto della ragazza dai capelli rossi, aveva la stessa età di Kate.

<<Come... Si sente?>>. Chiese Aaron alla paziente, lo fece con tanta insicurezza, stava ancora cercando di stabilizzare la voce.

<<Bene, credo>>.

<<Ha avuto un piccolo incidente, ma le basterà un po' di riposo. Le prescrivo gli antidolorifici per la frattura al braccio>>.

Aaron non fece altro che comportarsi normalmente, almeno ci provava, non la guardò neanche un secondo negli occhi, prestò attenzione alla cartella clinica che stringeva tra le mani.

<<Potrò ancora praticare sport?>>. Chiese la ragazza guardando Aaron con attenzione, doveva ammettere che era davvero attraente, c'era un po' di imbarazzo nella sua voce. Aaron sollevò la testa guardandola, forse per bene, per la prima volta. Aveva il viso pieno di graffi ma non profondi da sfigurarlo.

<<Non subito...>>. Girò il viso guardando un'ultima volta il foglio, quella non era Kate, per niente, ma aveva la sua stessa voglia di andare via e continuare a fare ciò che le piaceva. <<Risposi, a breve le farò visita per accertarmi che stia bene e abbia preso gli antidolorifici>>.

(Revisione) Assassin Night (Completa🦋)Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum