3. L'inferno

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CAPITOLO 3


L'inferno


Appostata dietro un cespuglio, respirava quasi a fatica, manteneva la calma nonostante tutto, controllava il respiro per tenere le mani e il corpo fermo, ora si che poteva procedere, portò il mirino all'occhio e smise brevemente di respirare per restare immobile.
Finalmente era pronta, con il dito fece pressione tenendo sotto tiro il soggetto, schiacciò più volte il pulsante e quando si rese contro di aver intrappolato la sua immagine nella fotocamera poté finalmente respirare.
La sua vita stava riprendendo il ritmo di prima e questa la faceva sentire viva, non avrebbe più avuto gli occhi di Gregor che la fissavano in quel modo, si sentiva al dir poco inutile, aveva deluso il suo maggiordomo anche se non lo diceva esplicitamente. Abbassò il capo sulla schermata della fotocamera riguardando le foto del sindaco William Hood e la sua amante di vent'anni più piccola, le bastava solo intrufolarsi nella sua auto e contrattare. Prima con il sindaco e alla fine avrebbe venduto le foto a sua moglie, soldi facili e veloci. Si sollevò di poco per poter guardare cosa stesse accadendo, ma l'unica cosa che riuscì a vedere furono dei piedi. Vide prima scarpe bianche sportive, sollevò a poco a poco la testa passando lo sguardo lungo tutto i suoi pantaloni di jeans, la persona davanti a lei si chinò facendole vedere perfettamente la sua felpa nera semplice che copriva la pelle dal sole.

<<Cosa stai facendo?>>. Per un secondo la sua mente si spense o meglio cercò di formare il piano da capo, l'auto partì a gran velocità portando nel panico la ragazza. Kate afferrò il ragazzo per la maglia per poterlo far abbassare rapidamente, cosa molto semplice che si tramutò in un vero e proprio disastro complicato. Noah si trattenne per non cadere, mentre Kate spingeva il suo corpo. Alla fine, lei ebbe la meglio. Il ragazzo si sollevò rapidamente gli avambracci tentando di sostenersi per non caderle totalmente addosso, chiuse gli occhi per il colpo brusco sfiorando il suo naso con quello della ragazza sotto di lui. <<Cazzo... stai bene?>>. Le chiese quasi dolorante, sperò con tutto il cuore di non essersi ferito o aver fatto male sua sorella, intanto il loro sguardo si incrociò quando Noah aprì gli occhi.

<<Noah>>. La sua voce divenne quasi fioca sotto di lui. Il ragazzo percorse i lineamenti del viso della piccola Kate sentendosi quasi ispirato dalla sua bellezza.

<<Si?>>. Le chiese permettendo ai loro respiri di sincronizzarsi.

Si guardarono negli occhi per pochi secondi, nonostante i loro sette anni di differenza, sembravano coetanei, Noah aveva un qualcosa, come tutti gli altri ragazzi, che li faceva sembrare molto più giovani, quasi immortali. Non percepì l'imbarazzo, si rese conto tardi di aver avuto un bel ragazzo proprio sopra di lei. Ormai per Kate erano come fratelli, non c'era malizia in quello che facevano, ma forse era troppo presto per dirlo, almeno per loro. Di colpo le venne in mente del suo obiettivo, stava scattando delle foto per il suo lavoro. Sollevò di poco la testa spostando i cespugli verdi per poi sospirare e schiacciare il capo sul terreno.

<<Merda!>>. Esclamò, aveva perso una grande opportunità <<Ora puoi toglierti...>>. Continuò fissando ancora i suoi occhi.

<<Oh, giusto>>. Si alzò lentamente pulendosi la felpa in diversi punti, completamente mortificato, guardò la ragazza e serrò le labbra. <<Kate, mi dispiace>>. Disse lui cercando di capire cosa le avesse fatto perdere.

<<Tu sei Noah, giusto? Mi odi anche tu?>>. Distolse lo sguardo afferrando la macchina fotografica, non riusciva a capire perché ci fosse tanto odio da parte dei ragazzi, avevano appena iniziato a conoscerla e lei oltre a mangiare in loro presenza, passava la maggior parte del tempo in camera sua a riguardare le foto da vendere, contrattare con la gente e pensare al prossimo incarico. Non avrebbe affatto dato fastidio.

(Revisione) Assassin Night (Completa🦋)Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum