CHAPTER 30

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L'ostaggio


Le nocche di Daniel colpirono più volte la porta della stanza G16, attese per vari minuti, voleva assolutamente sapere se Kate stesse bene. Bussò ancora, stavolta con tutta la mano.

<<Kate, sono io, apri>>. Credeva che avvertendola Kate avrebbe aperto la porta, ma non fu così, bussò ancora una volta, stavolta più forte per farsi sentire. <<Kate, mi sto spaventando. Rispondi!>>. Alzò la voce bussando ripetutamente, si schiarì la voce quando vide uno dei ragazzi che lavorava nell'hotel.

<<Le serve aiuto?>>. Chiese guardando la porta della stanza di Kate. <<La signorina Vincent non vuole essere disturbata>>.

<<Capisco...>>. Il ragazzo passò accanto a Daniel portando con sé il carrello degli asciugamani sporchi.

<<Buona giornata>>. Disse camminando via, Daniel abbassò lo sguardo sui pantaloni del ragazzo, fece dei passi indietro travolgendolo con tutto il corpo.

<<Scusa...>>. Daniel chiese scusa dirigendosi verso l'ascensore, mentre il ragazzo svoltò in uno dei corridoi. Si stava allontanando lentamente e avrebbe dovuto scendere per poter depositare tutti gli asciugamani nella lavanderia. Daniel guardò dietro di lui, il ragazzo ormai era scomparso, così si avvicinò rapidamente alla porta e passò il pass sul sistema elettronico facendolo scattare, scattò la luce verde che gli diede il permesso di aprire la porta. La spinse con la mano ed entrò di soppiatto chiudendola rapidamente dietro di lui. Schiacciò la schiena contro di essa quando sentì qualcosa premere contro la gola, Kate gli stava puntando uno dei coltelli che le avevano dato per il pranzo, certo, non avrebbe tagliato nulla, ma era comunque spaventoso. Daniel fissò la ragazza negli occhi, era arrabbiata, riuscì a capirlo dal suo sguardo cupo e il suo sguardo gelido. <<Kate, sono io...>>.

<<Lo so>>. Disse lei tenendo ancora il coltello sulla sua gola, lo guardò intensamente negli occhi per poi spostarsi e posare il pezzo dell'argenteria sulla scrivania, chiuse il computer stando di spalle. <<Che ci fai qui?>>.

<<Volevo accertarmi che stessi bene>>.

<<Sto bene, ora va via>>. Si sedette guardando fuori dalla finestra, mise le braccia conserte stringendole al petto, Daniel si avvicinò lentamente a lei.

<<Anch'io sto bene, grazie per avermelo chiesto, noto con grande sorpresa che sei molto preoccupata per me>>. Sospirò poggiando una mano sulla maniglia, stava per andare via ma Kate accennò un sorriso.

<<Preoccupata? Credevo ti stessi divertendo, non sapevo che la bocca di Jayde ti spaventasse tanto>>.

La guardò di colpo, incredulo forse, non capiva il motivo di tanta rabbia e sarcasmo, finché non si avvicinò a lei sorridendo. Le prese le mani facendola alzare da quella comodissima sedia, Kate si lasciò trasportare fissando i suoi occhi azzurri.

<<Volevo aspettare, ma la tua gelosia mi spinge a parlarti, ora che è tutto finito posso farlo. So che sei follemente innamorata di Julian, ma hai un debole per tutti noi e anch'io. Non riesco più a portare nessun'altra donna nel mio appartamento da quando ci sei stata tu, voglio solo te, sempre, credo che non mi stuferei mai di averti accanto>>. Le accarezzò il viso guardandola negli occhi.

KATE POV

Mi sentivo assuefatta dalle sensazioni, Daniel mi era sempre stato accanto, dal primo giorno. Con lui scherzavo tanto, ridevo, mi divertivo da matti, potevo essere me stessa, mi confidavo con lui su qualsiasi cosa e mi dava spesso consigli, era come un fratello maggiore ma mi sentivo attratta da lui come con poche persone. Lasciai che le sue dita mi toccassero il viso, ascoltai quelle parole che mi facevano più male che bene.

(Revisione) Assassin Night (Completa🦋)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora