Capitolo 38

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Un nuovo inizio

Poche ore prima...

Tim, quella stessa giornata, tentò di chiamare ancora una volta il suo migliore amico, erano giorni che non rispondeva ai suoi messaggi, né alle chiamate. Sospirò portando lo sguardo sul cellulare dopo averlo allontanato dall'orecchio sinistro, con le dita ticchettò sullo schermo scrivendo ancora una volta un messaggio, magari avrebbe letto l'ultimo.

"Julian, guarda che così mi fai preoccupare. Sono costretto a tornare due settimane prima" - Tim.

Quello fu davvero l'ultimo messaggio, ticchettò nervosamente cercando di scrivere altro, ma alla fine cancellò tutto, non sapeva davvero cosa fare, era confuso, ma se fosse accaduto qualcosa la sua famiglia avrebbe subito chiamato Tim, in qualunque momento. Ripensò per qualche strano motivo alla sua nuova relazione, aveva mollato le due ragazze con cui stava, una doppia vita che gli andava comodo per poter stare con quella Kate. Forse aveva davvero qualcosa di speciale come diceva spesso Julian, magari era la ragazza che lui riteneva tanto importante, ma soprattutto speciale, lo aveva lasciato. Questo non spiegava la sua assenza, Julian non era mai stato così, di solito le ragazze con cui usciva lo stancavano subito, si divertiva con loro e ne parlava in modo mediocre, ma di Kate ne parlava di continuo, non passava neanche un giorno senza che ne parlasse. Per lui era come una dea, la venerava. Tim sospirò ancora chiudendo brevemente gli occhi, forse era accaduto proprio quello: Kate lo aveva lasciato e lui si era chiuso in sé stesso.

<<Signore, è pregato di spegnere il cellulare>>.

Una delle Hostess fece tornare Tim sulla terra, il ragazzo aprì gli occhi e spense il cellulare in pochissimo tempo, anche se non avrebbe voluto, era terribilmente preoccupato per il suo migliore amico, ma il volo durava circa un'ora, sarebbe arrivato subito da lui.

<<Si, mi scusi...>>.

Sospirò ancora una volta posando il cellulare nella tasca destra, guardò fuori dal finestrino osservando come l'aereo tentasse di sollevarsi in aria, pensò che fosse più semplice non pensare a Julian se avesse dormito, almeno ci provò. I sedili, stranamente erano molto scomodi, più del solito, era abituato a viaggiare. I suoi genitori vivevano lontani, o meglio, solo suo padre. Ogni estate la passava con lui, sa luglio fino a settembre, tornava a casa quasi ad ottobre, erano gli unici mesi che suo padre poteva ospitarlo, non era mai presente, ma durante le festività aveva a disposizione ben tre mesi con suo figlio. Tim non aveva mai parlato della sua sofferenza con nessuno, forse perché non sentiva affatto la mancanza di suo padre. Ma Julian conosceva la verità, lui aveva bisogno di una figura maschile accanto, qualcuno che gli sapesse consigliare, guidare, sempre, cosa che suo padre non faceva spesso e Tim ne soffriva in silenzio.

I due ragazzi riuscivano in un modo o nell'altro, soprattutto senza parlare, a capirsi. Capivano il loro stato d'animo, come se sentivano, cosa provavano in qualsiasi circostanza, quello era il loro rapporto speciale che durava da circa quattordici anni. Erano cresciuti insieme.

Guardava il cielo azzurro, poi la gente che stava intorno. Persone diverse, che lo facevano pensare a quanto sarebbe stato bello fare un viaggio insieme, immaginare loro due sull'aereo, come la coppia di amici poco lontano da lui. Parlavano sottovoce, del più e del meno, scherzavano, gesticolavano per rendere di più l'idea, e Tim sorrise ripensando ai vecchi momenti passati con il suo migliore amico.

L'aria fredda fuoriusciva dal bocchettone posto sulla sua testa, proprio all'altezza del viso, davvero fastidioso, pensò mentre distoglieva lo sguardo cercando di intravedere almeno qualcosa di interessante da fare in quel viaggio, in realtà non c'era davvero nulla di bello. Sospirò ancora girando più volte il viso verso i passeggeri dormienti, era davvero poco sano dormire anche solo per un'ora, li avrebbe intontiti, ma molti soffrivano durante il viaggio, cosa che non apparteneva a lui. Era talmente abituato a viaggiare in aereo che quasi di divertiva, di solito, ma mai come quel giorno, Tim non riusciva a goderselo. Finalmente stava tornando a casa, avrebbe rivisto sua madre, il suo migliore amico, avrebbero affrontato l'ultimo anno di scuola diversamente ma sempre divertendosi. Julian avrebbe ripreso con gli sport, tutti quelli che poteva perché li amava terribilmente, mentre Tim lo avrebbe seguito senza alcuna voglia, ma si sarebbe divertito comunque.

(Revisione) Assassin Night (Completa🦋)Where stories live. Discover now