Capitolo 43

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"Potete spiegarmi perché mi trovo qui? Di nuovo? Non avete ancora finito di rovinarmi la vita?" - imprecò Lauren, dopo essere entrata nella sala riunioni -

"La prego signorina Jauregui si sieda, anche lei Camila..." - ordinò la donna mentre prendeva posto vicino ai suoi colleghi - " vi abbiamo convocato per darvi una notizia importante..."

" Wow, non sto più nella pelle per ascoltarla..." - disse ironicamente Lauren, guardando la cubana che non sembrava essere sorpresa -

" Abbiamo parlato in questi giorni e siamo arrivati alla conclusione che dovreste partire per Lisbona..." - tirò fuori la donna mentre Camila stava quasi tremando -

"Lisbona?" - esclamò la corvina stupefatta -

" Si, credo faccia bene a lei ed all ospedale visto le ultime vicende, fare questo viaggio e dimostrare il suo talento anche oltre oceano..." - sorrise la donna fintamente -

" Cioè fatemi capire..." - Lauren si alzò, camminando lentamente intorno al tavolo - " fino a due giorni fa, mi avete denunciato e per questo, sarò costretta ad affrontare un processo ed ora, dovrei andare a Lisbona? Ma vi siete drogati?" - esclamò Lauren facendo scappare un sorriso leggero a Camila -

"Signorina Jauregui la prego di usare un lessico più adeguato al contesto ed alle persone con cui sta interloquiendo. Le ribadisco, che noi, abbiamo fatto solo il nostro lavoro, quello che tutti avrebbero fatto nei nostri panni..." - rispose la donna apaticamente -

" Ve lo dico io cosa avete fatto, signora?" - Lauren guardò al petto della donna per cercare il suo cartellino -

"Melissa Waterfield..." - le comunicó la donna mentre Lauren pensò di aver già sentito quel nome -

" Lei e i suoi colleghi, che diciamocela tutta, non sono poi più così tanto giovani..."

Gli uomini presenti in sala, cominciarono a borbottare e lamentarsi dell offesa appena ricevuta dalla ragazza davanti a loro, che odiavano con tutto loro stessi. Lauren non era mai stata vista di buon occhio da loro, soprattutto da quando otteneva risultati stupefacenti ed il suo talento, aveva fatto il giro del mondo. L'odio e l'invidia regnavano sovrani ed avrebbero fatto di tutto, per allontanarla da quell' ambiente.

"Signori, per cortesia!" - li redarguí Melissa -

" Esattamente, proprio voi, che ve ne state li seduti con le pance piene ed i vostri completi eleganti inutili, trattando i pazienti come fossero un numero, aspettando di ricevere il vostro assegno mensile a quattro zeri e finire una carriera che non ha mai avuto alcun riconoscimento. Fare il medico non è questo e fin quando mi sarà possibile, io difenderò questo mestiere con tutto ciò che è in mio potere.." - disse la corvina con tutto il fiato che aveva in corpo -

Camila, in quel momento, non poteva che essere più fiera della donna che aveva di fronte. La guardava ammirata, pensando, che un giorno, avrebbe voluto essere come lei: pronta a tutto per difendere ciò in cui aveva sempre creduto. La cubana era sempre rimasta colpita dall amore che la corvina dimostrava nei confronti della professione, ogni volta le brillavano gli occhi al solo pensiero di aver aiutato qualcuno. Fu proprio in quell'istante che il senso di colpa di Camila inizió a farsi sempre più prepotente. Tremava, sudava freddo ed il respiro cominciava a farsi sempre più corto, tanto che anche i presenti se ne accorsero.

"Signorina Cabello? Tutto bene?" - domandò Melissa -

"Hey! Ti senti male? Che hai?" - Lauren le sì avvicinò, tastandole il polso e sentendo il suo battito molto accelerato - "siediti un secondo, sei pallida. Datele un bicchiere d'acqua per favore!" - ordinò la corvina -

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