Capitolo 40

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Camila rimase a fissare quella donna di fronte a lei che conosceva da poche ore e già le aveva sconvolto l'esistenza . In quei pochi istanti insieme, aveva scoperto delle cose sconvolgenti, che mai avrebbe immaginato. La sua testa era nel pallone, mille pensieri, le attanagliavano la mente. Si guardò intorno per qualche minuto, notando come quella casa, fosse rigorosamente in ordine. Nulla era fuori posto, tutto era disposto secondo un ordine logico, quasi maniacale.

"Accetto!" - rispose improvvisamente la cubana -

*ALCUNE ORE PRIMA*

"Chi è Clarissa?" - domandò Camila visto il repentino cambio di Lucy non appena vide il suo nome sullo schermo -

"Una persona che ti cambierà la vita, come ha cambiato la mia. Pronto?" - Lucy rispose al telefono che continuava a squillare - "Scusa stavo parlando con...no...ora? Io non credo che...okay...arriviamo..."

Camila osservava attentamente il cambio repentino di Lucy che sembrava essere improvvisamente agitata e sotto pressione. Il suo respiro si fece più intenso e poteva dire di vederle le mani tremare. La donna che era al di là della cornetta e l'aveva appena chiamata, di certo, aveva una grande influenza su di lei. Non l'aveva mai vista in quello stato, di solito era sempre sicura di sé, trattando tutti con una certa superiorità e fermezza. Ora Lucy sembrava spaesata quasi nel panico più totale.

"Vieni, andiamo!" - prese la cubana per un braccio -

"Andiamo? Ma dove? Hey! Fermati!" - si lamentò Camila, svincolandosi dalla sua presa - "che ti prende?"

" Clarissa vuole parlare con te.." - disse , come se la cosa fosse normale -

" E chi se ne frega! Non so nemmeno chi è, perché dovrei correre da lei?" - esclamò la cubana contrariata -

"Perché quando Clarissa ti dà un ordine, tu lo esegui e basta! Forza!" - Lucy le prese un polso, trascinandola alla macchina -

"Lasciami! Ma che cazzo ti prende? Già sono furiosa di mio con quella deficiente di Lauren, non ti ci mettere pure tu!" - le urlò contro la cubana -

" Camila..." - Lucy fece un respiro profondo - " ora che sai che tipo di persona è Lauren, cosa vogliamo fare? Restiamo a piangerci addosso tutta la notte pensando a lei? Ha fatto la sua scelta, come tu farai le tue e ora andiamo...fidati di me, la tua vita sta per cambiare..." - le porse la mano, facendola salire in auto -

Il tragitto fu abbastanza lungo, anche se le strade di New York a quell'ora, risultavano meno trafficate. Questa donna, doveva abitare in periferia, visto che si erano allontanate di molto dal centro caotico della grande mela. Camila era pensierosa, non sapeva bene dove stesse andando o a cosa stesse andando incontro. Aveva deciso di buttarsi, travolta dalla rabbia e dalla delusione che in quel momento, sentiva. Continuava a guardare fuori dal finestrino, mentre il paesaggio stava incominciando a cambiare: gli enormi grattacieli pieni di vetrate, venivano sostituiti da enormi mansioni corredate da un folto giardino verde. Camila non aveva mai visitato questo quartiere, che doveva essere abitato da persone molto abbienti. La macchina si fermò davanti ad un cancello nero con le estremità ricoperte interamente di oro ed ai lati, due figli dello stesso materiale. Le porte si aprirono automaticamente, segno che Lucy era stata spesso in questa casa. La cubana rimase ad ammirare l'enorme villa che le si presentò davanti: due colonne in marmo bianco, segnavano l'entrata.

"Vieni, che fai li impalata.." - la risvegliò Lucy -

Camila non aveva mai visto niente del genere. Era cresciuta in un quartiere di basso livello, dove la casa più grande possedeva al massimo,come la sua, due camere. Non era abituata a vedere tanto lusso, nemmeno la casa di Lauren, che abitava nel centro di Manhattan, era così grande e bella.

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