Capitolo 27

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I raggi del sole pallido di quella mattina, entravano sommessi dall' enorme vetrata presente nella stanza di Lauren. Le tende, di un azzurro chiaro brillante in tinta con le pareti, avevano lasciato un leggero spiffero da cui la luce, facilmente entrò. Camila, ancora assorta nel sonno più profondo, aveva assunto una posizione buffa che la rendeva ancora più bimba: si trovava accovacciata su sé stessa, quasi come un uovo, mentre il suo viso angelico, sembrava avere un'espressione assolutamente rilassata e serena. Quella era stata la notte delle sue prime volte: la prima volta che aveva dormito con qualcuno che non fosse stata Dinah o la sorella, la prima volta che aveva fatto l'amore con qualcuno per cui provava così tanto e la prima volta, che era riuscita a perdersi in due occhi color smeraldo. Non avrebbe potuto chiedere di meglio. Quella era stata la notte più bella della sua vita.

Quando incominciò a svegliarsi ed allungò un braccio per stringere a sé la donna che l'aveva fatta impazzire, sentì il posto accanto a lei vuoto. Subito spalancò gli occhi ancora assonnati e vide che effettivamente, era sola nel letto.

"Lauren?" - chiamò, sperando di ricevere risposta -

"Lauren?" - disse per la seconda volta alzando il tono -

"Che c'è, che c'è, sono qui..."

Non appena sentí la sua voce, iniziò a calmarsi ed il cuore a riprendere il suo battito consueto. In quei pochi istanti si era fatta mille paranoie che l'avevano mandata nel panico, aveva creduto di non essere stata abbastanza.

Lauren entrò in camera con un vassoio tra le mani, ricolmo di ogni prelibatezza per la colazione. La corvina era già vestita e preparata per andare al lavoro: Camila pensò subito a quanto fosse bella. Indossava un tubino nero Armani che le rendeva le curve ancora più sinuose, un paio di scarpe nere lucide con il tacco ed aveva lasciato che i suoi capelli neri corvini ondulati, scendessero morbidi sulle spalle. Non era truccata molto, solamente il giusto per evidenziare un viso già stupendo. Non poteva mancare il suo rossetto rosso vivo che le segnava le labbra, facendole diventare ancora più carnose.

"Buongiorno!" - posò il vassoio sul comodino e lasciò alla cubana un leggero bacio a stampo -

"Credevo te ne fossi andata.." - replicò Camila con la voce ancora impastata dal sonno -

"Sarebbe stato strano visto che questa è casa mia e scappare da qui, non avrebbe avuto molto senso" - le sorrise Lauren, ordinandole alcuni ciuffi di capelli ribelli -

"Quindi non sono stata così male?" - chiese la cubana, provocando una risata nella donna di fronte a lei -

" Ti dirò un segreto.." - Lauren saltò sopra al letto, rubando un biscotto dal vassoio - "Stanotte ero io quella più agitata e preoccupata.." - disse sgranocchiando il cibo -

"Tu?" - spalancò gli occhi Camila mentre sorseggiava la sua spremuta - " E sentiamo, perché? Lauren Jauregui, donna autoritaria, tutta d'un pezzo, era agitata..impossibile.." - mormorò la cubana -

" A volte, raramente, anche io mostro di avere un cuore e purtroppo o per fortuna, con te, mi sento nuda, priva di ogni tipo di barriera o muro" - confessò la corvina, vergognandosi un po' -

" Vale lo stesso per me. Non mi sono mai sentita così con nessuno, neanche con Dinah che conosco da una vita. Sei l'unica persona che riesce a leggermi dentro senza che io neanche parli. Fa paura un po'.." - disse Camila in tono dolce -

"Un po', direi molto!" - esclamò la corvina ansiosa -

" Eh beh certo per la regina di ghiaccio che vive i sentimenti come se fossero malattie infettive.." - la prese in giro la cubana -

"No ma prego, continua pure a prendermi in giro. È necessario che tu sappia però, che avrai una punizione!" - esclamò Lauren maliziosamente -

"Ah sì?" Ed in cosa consisterebbe dottoressa Jauregui?" - Camila si prestó al gioco -

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