Capitolo 11

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"Avanti!" - esclamò Lauren, schiarendo il tono di voce -

"Dottoressa Jauregui, il pazie..."
- Demi si bloccò, vedendo la presenza in ufficio anche di Camila - "ho interrotto qualcosa? Posso tornare dopo se.."

Lauren scosse la testa e tornò a sedersi su quello che era il suo posto dietro alla scrivania. Diede una fugace occhiata a Camila che sembrava divertirsi con la situazione che aveva creato e che in quel momento, stava mettendo in un tremendo imbarazzo il suo capo.

Demetria, che non era sicuramente stupida, aveva intuito che in quelle quattro mura, era appena successo qualcosa, grazie anche all' enorme tensione che riempiva l'aria. Guardò Camila che le lasciò un leggero sorriso ed un' occhiata tutt altro che innocente. La dottoressa Jauregui dall' altro lato, sembrava agitata, come se qualcosa la stesse preoccupando particolarmente. Decise comunque di lasciar perdere e concentrarsi sul suo lavoro per ora.

"Hai perso la lingua Lovato? Che aspetti a darmi la cartella e dirmi che succede?" - tuonò in tono acido Lauren -

"Sì, mi scusi. Troy Jensen, 32 anni, giramenti di testa continui e perdita dell equilibrio. È la prima volta che viene visitato da lei, perché fino ad ora, si è affidato alla medicina alternativa ma.." - Lauren alzò il braccio per zittirla -

" Non ti ho chiesto di raccontarmi la sua vita Lovato ma soltanto di dirmi i sintomi" - replicò scortese, continuando a leggere la cartella -

Camila, rimasta immobile in piedi al centro dell' ufficio, cominciava a sentirsi un po' fuori luogo, soprattutto sotto le occhiate interessate e curiose di Demetria, che non perdeva occasione, ogni volta che Lauren abbassava lo sguardo, di farle dei strani cenni. Cercò di sviare l argomento, facendo passare tutto per normalità, in modo che anche lei, potesse pensare a cosa dire ed a cosa fare ora.

"Beh se è tutto, io tornerei in reparto che ho alcuni pazienti che mi stanno aspettando.." - comunicò Camila, cercando una scusa per uscire da quella situazione -

" Ferma!" - esclamò Lauren -

La cubana si voltò quasi terrorizzata. La dottoressa occhi smeraldo sapeva fare molta paura quando voleva e nonostante prima, l'avesse completamente nelle sue mani, ora Camila si sentiva piccola quanto un granello di sabbia. Lo sguardo di Lauren si alzò freddo e fiero come lo era sempre stato da quando l'aveva conosciuta, tranne nei pochi attimi precedenti, in cui, per la prima volta, l'aveva vista lasciarsi andare.

"Lovato, fai una risonanza magnetica con contrasto. Non appena hai i risultati mi chiami. Porta con te Cabello e falle vedere come si procede!" - riconsegnò la cartella nelle mani di Demetria -

Camila rimase sorpresa, non si sarebbe aspettata che Lauren le potesse assegnare un nuovo compito. Non la conosceva bene, forse proprio per niente,per questo non aveva la minima idea di come sarebbero andate le cose d'ora in poi. Non sapeva cosa provava, quale fosse stato il suo pensiero riguardo a quello che era successo poco prima li dentro, non sapeva niente, se non, che provava un'attrazione gigantesca per quella bellissima donna.

"Allora? Che state aspettando? Devo portarvi un caffè prima che vi muoviate?" - tuonò Lauren vedendole ferme impalare davanti a lei -

Prima di uscire e chiudere la porta dietro di sé, Camila le lasciò un ultimo sguardo seguito da un occhiolino malizioso. Lauren sbuffò, gettando la testa all' indietro, consapevole della situazione complicata che si era creata tra loro.

"Cabello che diavolo è successo lì dentro? Sembrava di stare in sauna da quanto caldo ho percepito..."
- esclamò Demetria velatamente -

"Lì dentro?" - domandò Camila ignara-

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