Capitolo 25

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"Tenetelo sotto osservazione e se domani mattina i valori sono normali, dimettetelo..."

Lauren diede le ultime istruzioni al suo staff, prima di chiudersi nel suo ufficio e godersi un po' di silenzio. Si stese lungo il divanetto vicino alla vetrata, ora coperta dalla tenda e serrò gli occhi, massaggiandosi leggermente le tempie a causa del suo mal di testa. Ultimamente non riusciva più a dormire, gli impegni e lo stress a cui era sottoposta le davano del filo da torcere. Pochi istanti dopo, sentì bussare alla porta e sbuffò pesantemente, pensando di non poter trovare la pace neanche per qualche secondo.

"Avanti!" - tuonò irritata -

"Ciao, posso parlarti?" - domandò Camila intimorita da come la corvina l'aveva accolta -

"Prego.." - le fece segno di entrare mentre lei si mise seduta sul divanetto -

Camila si sedette, iniziando a guardarsi intorno. Quell' ufficio le ricordava parecchie cose, che in quel momento non era bene riportare a galla. Doveva concentrarsi sul discorso che si era preparata prima di entrare, sapendo già che il solo sguardo di Lauren, l'avrebbe destabilizzata.

"Allora? Devo indovinare cosa vuoi dirmi?" - chiese la corvina vedendo la ragazza di fronte a lei in silenzio -

"No scusa..." - la cubana si schiarí la voce - "Sono qui per parlare di mia sorella..." - affermò -

"Ti ho già detto tutto sulle sue condizioni cliniche mi sembra no?" - le fece notare Lauren -

"Si ma non sono qui per quello. L'ho appena vista, sembra stare bene per ora..." - confermò Camila -

"E allora perché sei qui? Per quell'idea malsana che ti ha proposto la dottoressa Vives?"

Lauren si alzò in piedi, andando verso la piccola libreria che possedeva nella stanza: vi erano libri di ogni i formato e tipo, sicuramente tutti a tema medico. Iniziò a cercare freneticamente qualcosa, facendo scivolare l'indice a destra e sinistra, borbottando qualcosa di incomprensibile.

"Trovato!" - esclamò poi, estraendo una specie di cartellina nera -

"Che cos'è?" - chiese la cubana curiosa -

" Visto che sei così entusiasta di accettare questa cosa per tua sorella, è bene che ti informi prima no?" - la corvina gettò la cartellina sulla scrivania - " Questi sono tutti i risultati, dal più antico al più recente, della cura sperimentale per la malattia di Sofia. Mi sono stati inviati personalmente dall'equipe di ricercatori della Boston University, visto che secondo la dottoressa Vives..." - marcó queste ultime parole con disprezzo - " non sarei informata"

La cubana iniziò a sfogliare il piccolo libricino colmo di statistiche e numeri di cui riusciva a capire ben poco. Osservava tutte quelle parole stampate sui fogli e tutto ciò a cui riusciva a pensare era quella cura. Guardò Lauren che la fissava in attesa di una sua risposta.

" A me non interessano tutti questi numeri, grafici, diagrammi, non è con questi che mia sorella potrà guarire.." - affermò poi, chiudendo la cartellina -

"Ed invece è qui che ti sbagli! Senza tutto questo, quella cura non esisterebbe e vedere se e come può funzionare è importante. Tu sei troppo accecata dalla voglia e dalla speranza di guarire tua sorella, che ti stai buttando in un cosa che nemmeno conosci..." - le disse la dottoressa Jauregui -

"Tu non hai idea di quello che si provi. Non sai cosa ha passato la mia famiglia negli ultimi anni, quindi si, se c'è anche la minima possibilità di fare qualcosa, io la faccio!" - esclamò intestardita -

"Non quando questo qualcosa, mette a rischio la vita di Sofia. Sai quali sono i rischi? Le controindicazioni?" - le domandò la corvina - "No, non lo sai, perché non lo sa ancora nessuno. Quindi direi che prima di fare cose azzardate, dovresti pensarci un po' su"

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