chapter 42

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catherine's p.o.v.

7:00 a.m.

"DRIIIN" 
...
"DRIIIN"
...
"DRIIIN"

Ci risiamo. Ancora questo suono. Capita anche a voi di non distinguere il sogno dalla realtà, non appena vi svegliate? Ecco. Il suono di quella maledetta sveglia ha interrotto un sogno tanto magnifico, quanto terrificante.

Paul ed io siamo insieme, a casa sua. Stiamo facendo l'amore baciandoci e stringendoci come non mai.
"Ti amo Cat, ricordatelo" dice Paul. Lo ripete ancora, ancora e ancora.
D'un tratto si pietrifica, ha lo sguardo assente.
"Ma vedi..ora devo andare."
Lo guardo storto, insomma, non capisco.
Si alza dal letto, mi lascia lì.
"Paul!" Grido invano.
L'ultima cosa che sento è lo squillare di un telefono, un suono metallico, appuntito, accompagnato da una risata femminile, diabolica, lussuriosa.
Vedo Paul sparire dietro la porta, come trascinato da una mano. Ma non sembra affatto spaventato, o triste. Paul ride. Lo squillo continua incessante nelle mie orecchie.
Gli occhi mi si riempiono di lacrime.

////

A fatica mi porto lo zaino stracolmo in spalla e grido un affrettato 'ciao!' ai miei genitori. Ebbene sì, si ritorna fra i banchi.
Il tragitto da casa mia alla scuola non mi è mai sembrato così noioso. Quella brutale normalità invade ogni centimetro del mio corpo, distruggendomi.
L'unico pensiero che allevia la mia malinconia è che fra pochi minuti rivedrò El. Purtroppo non abbiamo avuto la possibilità di sentirci molto fra i vari impegni di ciascuna, quindi sono sicura che sarà impaziente di sentire tutti i miei racconti.

////

"CAT!"
eccola. Ha i capelli raccolti in uno chignon perfetto, mostrando così il suo viso illuminato di felicità.

Io le sorrido rimanendo immobile, poi allargo le braccia per invitarla in un caldo abbraccio.
corre verso di me con un sorriso che le arriva alle orecchie, e non appena si fionda fra le mie braccia per poco non cado a terra.

"Ehi ehi ehi! Caspita, ti sono mancata proprio tanto, eh?" Le dico con tono scherzoso, stampandole un bacio sulla guancia accaldata.

"ora tu mi devi raccontare TUTTO. Dall'inizio alla fine."
Dopodiché con una mossa piuttosto brusca mi afferra l'avambraccio e mi porta più in disparte, guardandosi intorno ripetutamente, prima di parlare una seconda volta.

"Beh.. com'è questo McCartney? Intendo sotto tutti gli aspetti..se sai cosa intendo.." mi sussurra con un sorriso malizioso, estremamente, malizioso.

Arrossisco visibilmente, super imbarazzata dalla domanda. Ora, El è la mia migliore amica, è vero, ma andiamo, una domanda del genere sarebbe imbarazzante posta da chiunque.

"E dai El! Che cretina che sei" dico ridendo, cercando invano di velare il mio evidente imbarazzo.

"Uhuhuhh qualcuno qui si è divertito, o sbaglio?" Dice punzecchiandomi la pancia con l'indice, in una risata maliziosa.

Alzo gli occhi al cielo, trattenendo una risata.

"Comunque, se proprio ci tieni..Paul è davvero fantastico, te lo giuro. È molto più del 'ragazzo famoso e miliardario' che tutti conoscono. Ho avuto davvero fortuna, se devo ammetterlo."  Dico con sincerità.

"cazzo. Sei veramente cotta."

"E da cosa ne sei così convinta?"

"Guarda tu stessa!"
mi porge uno specchietto, invitandomi ad osservarmi nel piccolo oggetto.

beh..ho le guance rosse. Gli occhi brillano di luce propria. Il sorriso si estende sul mio volto senza che nemmeno io me ne renda conto.
Dunque, è questo che il pensiero di Paul mi provoca?

Paul's p.o.v.

9:00 p.m.

La penna stilografica scorre veloce sul foglio bianco, scrivendo parole d'amore, di tristezza, di passione, di malinconia, di gioia, di rabbia: parole di Catherine.
Le idee fluiscono al cervello come un fiume in piena. Corrono, corrono e sembrano non volersi fermare.
L'assenza di Cat è piena fonte di ispirazione per i miei testi. Un bene, direte voi, no? D'altra parte devo imparare a trarne qualche beneficio.

"toc toc"

Il suono di un pugno che sbatte contro il legno della porta di camera mia mi riporta alla realtà. D'improvviso un'enorme diga compare nella mia mente a bloccare il fiume in piena di parole.

"Sì?" Sbuffo infastidito.

La maniglia si abbassa in una mossa silenziosa, rivelando chi meno di tutti mi sarei aspettato.

Un boccolo rosso fuoco fa capolino dall'entrata, seguito dalla figura slanciata e sinuosa di una ragazza molto giovane. Abito attillato, corto. Rossetto rosso come la chioma, occhi truccatissimi.

"J-jade. Cosa ci fai qui? E come- come sei entrata?"

"ma Paul, non sembri contento di vedermi..ti ho fatto qualcosa?" domanda lei con quella faccia da gatta morta.
'non ti agitare Paul. Calmo.' penso.
Succederebbe una catastrofe se Jade andasse a raccontare alla stampa che 'il signor McCartney l'ha cacciata malamente da casa sua'. Devo cercare di contenermi.

"d-dimmi solo come diavolo hai fatto ad entrare qui. Ti ricordo che questa è casa mia.." le rispondo col tono più pacato che riesco a tirar fuori.

"oh, la donna di servizio, sai.. ho pensato di venirti a fare una sorpresina, pensavo che magari potrem-"

"ehi ehi, sta' ferma. Non..non sono interessato." La blocco bruscamente mentre essa si avvicina a me con fare sensuale, facendomi intendere perfettamente il suo obiettivo.
Non posso e non voglio fare questo a Cat.

"oh, Paul, ma cosa pensi..voglio solo..giocare un po'..."
mi posa un dito sul petto e mi spinge delicatamente, ma con decisione, sul letto alle nostre spalle.
Finisco disteso, senza volerlo.

"Sai, ho saputo che sei molto giù in questi giorni. Che ne dici di lasciarti un po' andare?"
sussurra accovacciandosi sulla mia vita.
Non posso.

"Ho detto di no, cazzo! Senti Jade, sai che sono impegnato, mi spiace per te. Ora, mi faresti il favore di uscire da casa mia?"
Sputo acido infastidito, pur cercando di trattenermi e di non tirar fuori il peggio.

Lei si alza di fretta, corrugando la fronte in un sentimento di..delusione? Non saprei. Non è facile da decifrare.
Sembrerebbe quasi un'espressione indignata, ma allo stesso tempo divertita. Non so cosa aspettarmi da lei.

"Oh beh, se la metti così..ti saluto, Paul."
Conclude uscendo dalla camera, con una sorta di ghigno sulle labbra.
Inizio a preoccuparmi, sinceramente.

Decido di non dire niente a Cat, insomma..non vorrei farla agitare per una sciocchezza del genere.
Domani la chiamerò, mi manca la sua voce.

////

Paul's p.o.v.

11:15 p.m.

La prima giornata senza Paul è giunta al termine, ed io non mi sono mai sentita così vuota. Sì, El mi ha fatta stare meglio, ma sento che è tutto un grandissimo fraintendimento. La mia vera felicità si trova a quattro ore di viaggio da qua, a Liverpool.
Domani lo chiamerò, mi manca la sua voce.

-

Bellezzee scusate ancora l'assenza, ma ormai sapete i motivi.
Che ne dite di questo capitolo?
Ve lo sareste aspettati? Heh 🌚♥

Ps. Oggi è l'anniversario di morte di George. Non ero pronta. 💔

29.11.2001

||Big Green Eyes|| - p.m.c.Where stories live. Discover now