chapter 28.

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Paul's p.o.v.

Sono troppo preso, che nemmeno mi rendo conto di ciò che mi sta dicendo Cat.
Si stacca dalle mie labbra abbassando lo sguardo. Sembra preoccupata.

"ehi..qualcosa non va Cat?"
Le dico dolcemente, posandola a terra, ma sempre tenendola ben stretta a me.

"p-paul..non voglio correre troppo, cerca di capirmi, ti prego."

Come immaginavo. Non si sente pronta.

"d'accordo Cat, scusami, non voglio forzarti."

Lei abbassa lo sguardo teneramente, come se si sentisse in colpa.

"cat tranquilla, davvero. Mi dispiace, è colpa mia..non avrei dovuto.." le dico per tranquillizzarla.

"non preoccuparti Paul."

Restiamo fermi, in silenzio.
Le mie mani sono ancora sui fianchi di Cat, ma le sue mani non sono più attorno al mio collo.
Voglio farle riacquistare fiducia in me. Devo mostrarle il Paul dolce e gentile. Non voglio che pensi che io la voglia solo per "sesso", perché con lei non è assolutamente così.

Sposto delicatamente le mie mani sulle sue guance morbide, lei mi guarda negli occhi.
Le rivolgo un sorriso tenero. Mi sorride.
Con dolcezza piego la testa e le lascio un bacio puro sulle labbra. La sento sorridere al contatto.
Ci stacchiamo e tolgo le mani dal suo viso.

"beh, non mi fa vedere la casa, signor McCartney?" mi domanda lei con tono scherzoso.

In effetti ha ragione. Siamo davanti alla porta da circa 10 minuti.

"ma certo, madame" le dico porgendole il braccio.

Catherine's p.o.v.

Sono felice che Paul si sia messo nei miei panni accettando il mio voler aspettare per andare oltre.
È un ragazzo fantastico. Ne sono sempre più convinta.
Ora come ora però temo che lui mi rifiuti per questa mia insicurezza. Io voglio fare il possibile per stare bene insieme a Paul, e per farlo stare bene insieme a me.
Abbasso lo sguardo, quasi dispiaciuta per non aver fatto ciò che lui mi stava chiedendo con dolcezza.
Paul sembra notarlo, come al solito..infatti mi parla.

"cat tranquilla, davvero. Mi dispiace, è colpa mia..non avrei dovuto.."

"non preoccuparti Paul." gli rispondo, per non fargli pesare questa cosa, visto che al momento è tutto ciò che voglio evitare.

Si crea un silenzio imbarazzante.
Le mani di Paul sono ancora posate sui miei fianchi, ma non restano lì per molto.
Paul le sposta sulle mie guance con molta accortezza, come se temesse di farmi del male.
Il mio sguardo si sofferma sui suoi occhioni verdi, che resto a guardare per qualche istante.
Paul mi rivolge uno dei suoi sorrisi più dolci e teneri, ed io non posso fare niente di meno che ricambiare spontaneamente.
Si china su di me.
Mi lascia un bacio morbido e sincero sulle labbra.
Credo che l'abbia fatto per accertarsi che sia tutto apposto fra di noi.
Sorrido istintivamente sulle sue labbra.

Paul si stacca, per poi togliere con dolcezza le sue mani dalle mie guance.

Ora che ci penso non ci siamo ancora spostati dalla porta.

"beh, non mi fa vedere la casa, signor McCartney?" gli domando allora ridacchiando.

Lui sta un po' a pensarci, ma si vede chiaramente che lo fa per darmi fastidio.

"ma certo, madame" mi risponde lui, porgendomi il braccio nudo in fondo al quale è allacciato l'orologio da polso nero.
Ormai è quasi estate, ed entrambi indossiamo abiti leggeri e a maniche corte.
Il suo gesto mi fa tornare in mente la prima volta che ci siamo incontrati, quando nel corridoio dello studio mi ha accompagnato fino all'auto.
Io attaccata al suo braccio, lui che mi proteggeva sotto il cappotto.

||Big Green Eyes|| - p.m.c.Where stories live. Discover now