chapter 26.

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Giovedì 28 Maggio 1964

Buonasera signorina Evans, come sta?
Si faccia trovare sotto l'hotel domani alle 15:00,che passerà a prenderla una grande macchina nera.

Baci, Paul

Ps. Non vedo l'ora di riaverti fra le mie braccia, Cat.

Mi nasce un sorriso sul volto, senza che me ne accorga.
Le sue parole mi fanno bene, non sto nella pelle.
Per ora non voglio parlarne coi ragazzu, non vorrei ripetere la discussione con Jas.
Probabilmente chiamerò El non appena sarò tornata in hotel dopo essere stata con Paul.

"ah eccoti, dov'eri finita?" mi chiede Jason ridacchiando.

"ero in bagno a mettermi il pigiama, sono distrutta!" gli rispondo io a tono.

Do loro la buonanotte e mi infilo sotto le coperte, facendo sempre attenzione a tenere nascosta la lettera, che poi metto sotto il cuscino.

Mi addormento col sorriso, sempre più impaziente.

10:15 a.m., Venerdì 29 Maggio

Apro gli occhi molto lentamente, per poi iniziare a sbattere le palpebre lentamente.
Sempre con la vista molto appannata, scorgo Ellen e Jason, già vestiti, che radunano le loro cose.

"andate già via?" domando loro con la voce impastata dal sonno.

"buongiornoo! Sì Cat, c'è molto traffico e la strada per Londra è molto lunga, ma appena arriviamo ti chiamo va bene?"
Mi risponde El.

Annuisco, con gli occhi tremendamente assonnati.

11:00 a.m.

"bene..allora noi andiamo. In bocca al lupo per lo spettacolo, fai bella figura, mi raccomando!" mi dice Jas sulla soglia della porta.

Gli sorrido, per poi parlare di nuovo.

"va bene dai, ci sentiamo più tardi!"

Saluto entrambi con un abbraccio, e poi mi chiudo la porta d'albergo alle spalle.

Solo adesso mi torna in mente che fra poche ore rivedrò Paul, il tempo sembra scorrere fin troppo lentamente.

Decido di cominciare a spostare i miei abiti dal bagaglio all'armadio, giusto per tentare di far passare il tempo più in fretta.
Il mio pensiero è fisso sull'incontro di oggi pomeriggio.
Ho bisogno di lui. È incredibile, lo conosco da poco, ma già ne sento la mancanza.

Senza che me ne renda troppo conto si fa già mezzogiorno, così decido di prepararmi il pranzo, non avendo fatto colazione ed essendo quindi molto affamata.
Mi faccio della semplice pasta che mangio immersa nel silenzio dell'appartamento.

Finito il mio pasto sparecchio e lavo i piatti, dopodiché mi butto sul letto e comincio a sfogliare una rivista di musica, trovata sul solito tavolino della stanza.
Ovviamente su quella rivista non potevano mancare loro, i beatles.
Resto ad ammirarli in tutte le loro foto, soffermandomi sempre sul ragazzo dai grandi occhi verdi.
Mi fa strano vederli sulle riviste, ora che li ho conosciuti dal vivo. Voglio dire, adesso credo di considerarli più amici che idoli, anche se ovviamente resto la loro fan numero uno..ma comunque non mi rendo conto di essere diventata "amica" di quelli che attualmente sono i ragazzi più famosi al mondo.

Fra una foto e l'altra, mi addormento, con la rivista sulla pancia.

2:52 p.m.

Mi sveglio di soprassalto.
Stavo sognando Paul, e mi viene in mente l'appuntamento.
Ho seriamente paura di scoprire per quanto ho dormito.
In una mossa svelta, ma timorosa allo stesso tempo, afferro il mio orologio da polso sul comodino, e guardo il quadrante.
MANCANO SOLO 10 MINUTI ALLE 15:00.
Sono finita.

Mi porto una mano alla bocca e mi alzo di scatto dal letto.
Devo sbrigarmi.
Mi cambio velocemente indossando una camicetta bianca con una gonna ampia blu scuro che arriva al ginocchio, poi corro in bagno.
Mi lavo il viso e i denti, facendo molla attenzione a lavare ogni singolo angolo della mia bocca..pensando a ciò che mi aspetta, e inizio a truccarmi.
Come al solito resto abbastanza leggera: solo del mascara e un semplice burro cacao alla fragola.

Indossando l'orologio ne approfitto per controllare nuovamente l'orario:
14:56.

Cazzo.

Senza starci a pensare troppo sciolgo i miei capelli boccolosi, afferro la borsetta bianca e mi chiudo la porta alle spalle.
Mi precipito al piano di sotto, ma solo quando arrivo in fondo alla rampa di scale, mi accorgo di non aver indossato le scarpe.
Temo seriamente che Paul mi mandi fuori di testa.

Corro al piano di sopra, ancora, mentre nella mia testa sento solo ed esclusivamente il ticchettio dell'orologio che mi indica lo scorrere del tempo.

Mi catapulto in camera ed indosso delle scarpe col tacco abbastanza basse bianche, per poi uscire, di nuovo, dall'appartamento.

Dopo vari tentativi, riesco finalmente a raggiungere la porta di uscita dell'hotel: 14:59.

Un fottutissimo minuto.

Aspetto qui, fuori dalla porta, osservando ogni auto nera che mi passa davanti, sperando che rallenti e si fermi di fronte a me.

3:03 p.m.

Eccola.
Una grande auto nera si ferma esattamente di fronte alla porta principale dell'albergo.
Io sto ferma, aspettando di essere chiamata o altro.

Il finestrino si abbassa, rivelando il volto di un uomo ben vestito, con gli occhiali da sole.

"signorina Evans, immagino?"

"ehm sì, sono io."

"oh perfetto, salga in auto. Il signor McCartney la sta aspettando."
Mi dice rivolgendomi un sorriso cordiale.

Fra poco riabbraccerò Paul.

-

Ciao regaaaz, come sta andando la scuola? Oggi è stato il mio primo giorno di liceo, e non è andata troppo male lol. Che scuola fate? 💘

Ps. Scusate tanto per l'orario, ma ho avuto scuola e poi sono stata fuori con dei miei amici, so scusatemi! 💕

17/09/2018

||Big Green Eyes|| - p.m.c.Where stories live. Discover now