Quelle parole, pronunciate dalla cubana, sembravano una barzelletta, come se lei fosse la persona più sincera al mondo. Lauren almeno, in quel momento, aveva avuto il coraggio di dirle una cosa che sapeva l'avrebbe ferita e forse anche, cambiato il loro rapporto per sempre.

"Sono confusa okay? Non so più nulla! La mia vita è un disastro! Sono stanca, stanca di dover lottare sempre, di essere messa in discussione, di dover dimostrare chi io sia veramente! È spossante ed io non ce la faccio più!" - esclamò esasperata la corvina, trattenendo le lacrime -

"Che cosa vuol dire che sei confusa? Riguardo a cosa? Noi?" - chiese Camila, sapendo già di non voler udire la risposta -

"Su tutto Camila! Su tutto! L'unica cosa che vorrei fare ora sarebbe quella di scappare in un luogo sperduto e starmene da sola, senza che nessuno possa pretendere qualcosa da me!" - sospirò, inclinando il capo all' indietro sul poggiatesta del divano -

" Sai, non è molto che ti conosco e per farlo, non mi basterebbe neanche una vita ma so quello che c'è tra noi, lo sento, lo percepisco. La purezza nei tuoi occhi quando mi guardi, la delicatezza delle tue mani quando mi tocchi, il battito accelerato del tuo cuore quando mi abbracci. Tutto questo non può essere finto ed è per questo che ora decido di non chiudere definitivamente con te, per rispetto al sentimento che io provo nei tuoi confronti. Volevi restare sola? Ti accontento!" - la cubana aprì la porta d'ingresso fermandosi poco prima di chiuderla - "schiarisciti le idee, non ti aspetterò in eterno!"

Con quelle parole, Camila uscì dall appartamento sbattendo la porta, lasciando una Lauren abbastanza scossa, sola e piena di sensi di colpa. Non aveva mai visto la sua fidanzata in quello stato e sapere, che era stata lei a ridurla così, la faceva stare ancora peggio. Dentro di lei c'era un mix strano di sentimenti: la confusione che la faceva sentire come alla deriva in un mare in tempesta, sbattuta a destra e sinistra dalle onde, la paura, di perdere tutto quello per cui aveva lottato negli anni e la fiducia delle persone a cui teneva di più, come Camila, l'eccitazione di provare qualcosa di nuovo, qualcosa, che riusciva a farla staccare dal mondo in cui avrebbe voluto scappare. Tutto ciò, era proprio Demi, la stessa ragazza che all' improvviso aveva sconvolto tutti i suoi piani, spingendola in una confusione ancora più profonda.

Amava Camila, lo sapeva sin dal primo istante in cui aveva incontrato i suoi occhi. La amava in ogni suo particolare, su questo non aveva mai avuto dubbi, nonostante il poco tempo. Lauren però non riusciva mai ad accontentarsi di ciò che aveva, cercava sempre di più, rischiando poi di perdere tutto. Mentre era sopraffatta dai pensieri , il suo telefono squillò un paio di volte, segno che le erano arrivati dei messaggi. Si alzò controvoglia dal divano ed andò a controllare.

Era sua madre, brutto segno visto che quando la sentiva di solito, era soltanto per lavoro o perché era successo qualcosa di grave. Più probabile stavolta, fosse la seconda opzione.

"Mi ha appena chiamato l'ufficio legale, la denuncia è stata accettata. Dovrai affrontare un processo. Domani passerà il mio avvocato per prepararti. Vedi di non fare altri danni in questo periodo di tempo!"

Come era prevedibile, sua madre ce l'aveva a morte con lei, certa che tutto questo fosse colpa sua. Non avrebbe mai potuto considerare che potesse essere stato un errore altrui o che peggio, la volessero rovinare, dopo l'avventura con Lucy di qualche anno prima, aveva perso completamente la fiducia in lei.

Lauren era preoccupata, questa volta non sapeva come e se ne sarebbe mai uscita. La situazione era davvero grave e dimostrare la sua innocenza, sarebbe stato quasi impossibile. Decise di smettere di pensare per una volta e chiamò la sua migliore amica Keana.

"Pronto Jauregui? Allora sei viva! Sono giorni che ti mando messaggi, stavo per venire al tuo appartamento con la polizia!" - esclamò la ragazza dall' altro lato della cornetta -

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