Capitolo 32

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Apro lentamente gli occhi risvegliandomi dal breve pisolino che avevo deciso di prendere dopo la discussione ad inizio giornata. Mi alzo, guardandomi intorno nella stanza, sorpreso di non vedere il biondo steso al mio fianco sul letto o magari seduto sulla poltrona a fumare una delle sue solite sigarette.

Dove diavolo è finito? Ormai è quasi ora di pranzo.

Scendo le scale, recandomi al piano terra. Non appena svolto l'angolo per recarmi in cucina, seguendo il piacevole profumo di cucinato che inonda l'intera casa, i miei occhi escono quasi fuori dalle orbite per la scena che mi si presenta di fronte.

Un grembiulino bianco è avvolto attorno ai fianchi di Jimin, mentre canticchia qualche strana canzone accompagnato da una dolce voce piú che familiare, leggermente rauca a causa dell'età.

"NONNA!" Urlo sorpreso, correndo immediatamente in uno dei suoi abbracci confortevoli.

Ho sempre amato la mia nonna materna, e a volte mi chiedo come sia possibile che una donna così squisita abbia potuto partorire una madre così isterica.

"Oh, tesoro caro." Sussurra dolcemente al mio orecchio, non accennando a staccarsi dall'abbraccio. "Che gioia rivederti." Poggia le sue deboli mani attorno al mio volto, guardandomi orgogliosamente negli occhi. "Oh, sei cosí cresciuto.."

Le sorrido dolcemente, prima di rivolgermi verso il biondo che assisteva teneramente alla scena.

"Hai già conosciuto Jimin?" Le indico il biondo, ed entrambi annuiscono in risposta.

"Stanno tutti dormendo nelle loro stanze, e questo raggio di sole è stato l'unico che si è degnato di aprirmi alla porta."

Jimin arrossisce per il nuovo nomigliolo, mentre mia nonna continua a girare incessantemente qualche strano impasto.

"Cosa stavate preparando?" Chiedo, allungando la testa per cercare di curiosare.

Due piccole mani improvvisamente cingono i miei fianchi da dietro, scatenando una serie di brividi lungo la mia spina dorsale.

"Sono solo biscotti." Sussurra, poggiando la sua testa sulla mia spalla. "Doveva essere una sorpresa, avrei voluto portarteli a letto." Jimin mette il broncio, facendomi sentire immediatamente in colpa per aver seguito la scia profumata fino alla cucina.

"Buongiorno plebei." Un saluto teatrale  attira la nostra attenzione, interrompendo le dolci effusioni che io e Jimin ci stavamo silenziosamente scambiando.

"Yoongi, ti sei svegliato finalmente."

"Chi è questo teppista da strada?" Chiede mia nonna sconvolta, agitando un cucchiaio nell'aria.

"Min Yoongi." Risponde, mettendo ben in mostra il suo sorriso e agitando a sua volta una mano nell'aria in segno di saluto.

"Lei è mia nonna." La presento, cercando di rassicurarla con un piccolo sorriso.

"Non si preoccupi, Yoongi è un bravo ragazzo, non ucciderebbe neanche una mosca." Dice Jimin, facendo quasi fuggire una risata sarcastica dalle mie labbra.

Mia nonna annuisce incerta, prima di spostare lo sguardo sugli ingredienti e iniziandoli a scrutare attentamente.

"Abbiamo consumato tutta la farina, tua madre diventarà una iena se non ne compriamo dell'altra." Dice, scuotendo lentamente la testa in disapprovazione.

"Tu." Indica improvvisamente Yoongi che sembra essere preso alla sprovvista.

"Io." Si indica automaticamente.

Bet On Love ~Jikook.Where stories live. Discover now