Capitolo 3

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Il rumore della sveglia risuona nell'intera stanza. Mi alzo stiracchiandomi leggermente notando con piacere la presenza del mio compagno di stanza nel suo dannato letto almeno per questa volta.

Mi avvicino leggermente per svegliarlo.

"Hyung." Gli sussurro all'orecchio orecchio toccandogli leggermente la spalla.

Yoongi tira la coperta sopra la testa non volendo affatto collaborare.

Dopo un altro paio di tentativi falliti, decido di lasciarlo dormire beatamente.

Mi reco silenziosamente nel bagno, mi spoglio ed entro nella doccia. L'acqua fredda inizia a sciogliere i miei muscoli tesi. Poggio una mano sul muro di fronte e ripenso a ciò che era successo la notte precedente. Che ragazzo assurdo.

Esco dal bagno vestito e vedo Yoongi finalmente in piedi di fronte al suo letto.

"Oh Buongiorno Jungkook. Vedo che hai ripulito in camera." Mi guarda timido sentendosi leggermente in colpa.

"In realtà non passo molto tempo nella mia camera, avrei dovuto dirtelo. Devi esserti preoccupato."

Alzo le spalle indifferente.
"Affatto."

Yoongi poggia una mano sui suoi capelli corvini.
"B-bene." Si muove leggermente in imbarazzo avviandosi poi verso il bagno. "Se mi aspetti, possiamo andare a fare colazione insieme."

Mi soffermo a pensare per un attimo, valutando se accettare o rifiutare l'offerta. Yoongi non mi sembra un cattivo ragazzo, ma non ho esattamente intenzione di diventare il suo migliore amico. Ho giá sentito il suo nome sulla bocca di tutti nei corridoi, è alquanto popolare. Sesso, droga, alcool. Yoongi rientra a pieno titolo in quella categoria di stronzi di cui ragazze ingenue si innamorano dopo essere state prese solamente in giro. In più accettare la sua offerta significa probabilmente incontrare di nuovo i suoi amici, lui soprattutto.

"Inizio ad andare."

Accenna leggermente abbassando gli occhi.

_

Entro nella mensa e immediatamente tutti gli occhi sono puntati su di me. Sento i suoi occhi lacerare la mia pelle. Accanto a lui vedo Hoseok che mi sorride leggermente. Decido di ignorare entrambi e dopo aver preso la mia colazione vado a sedermi in un tavolo abbastanza isolato nel fondo della sala.

Un ragazzo mi si avvicina. I capelli castani gli incorniciano il viso dai lineamenti perfetti.

"Posso sedermi?" Fa cenno al posto di fronte al mio.

Annuisco leggermente continuando a mangiare la mia colazione.

C'è qualcosa che in questo ragazzo mi attrae. Saranno quegli occhi da cerbiatto o magari la sua voce roca.

"Io sono Jungkook." Non so per quale motivo io stia cercando di parlare con un perfetto sconosciuto. D'altro canto l'idea di passare quattro anni di College isolato dal mondo non mi attrae più di tanto.

Il ragazzo mi guarda come se avessi detto la cosa più ovvia che si potesse dire.

"Credi che io viva fuori dal mondo? So chi sei." Sospira leggermente. "Io sono Taehyung, del secondo anno."

Gli sorrido leggermente per la sua reazione.
"Sono davvero così popolare?" Chiedo curioso.

Taehyung annuisce velocemente. Poi fa cenno con la testa alla sua destra.
"Lo vedi quel bel biondino seduto laggiù?"

Prima che possa voltarmi a guardare, la voce roca di Taehyung mi interrompe.

"Ma sei pazzo? Non guardarlo!" Alza gli occhi al cielo vedendomi confuso.
"Dio, ma con chi sto parlando.." Abbassa il tono di voce come se qualcun altro ci potesse sentire.
"Quello è Park Jimin. Non c'è persona qui dentro che non conosca il suo nome, a parte te ovviamente."

Lo guardo ancora confuso.
"Credevo di aver chiesto come mai le persone non fanno altro che parlare di me. Non cerco notizie su uno stronzo che se la crede come se qui dentro fosse l'unico col cazzo."

Taehyung mi guarda sorridendo malizioso.
"Vedi, Park Jimin è talmente in alto rispetto a noi comuni sfigati dei primi anni che eviterebbe anche di respirare la nostra stessa aria se potesse. Eppure.." Si ferma poggiando una mano sotto il mento guardando dritto nei miei occhi.

"Eppure?" Lo spingo a parlare ormai curioso di sapere.

"Eppure chissà perché proprio adesso  la sua testolina bionda è rivolta verso la tua direzione."

Mi volto improvvisamente incontrando i suoi occhi castani fissi nei miei. Mi alzo sotto lo sguardo confuso di Taehyung e mi incammino verso il cortile in cerca di un po' d'aria. Questa situazione mi sta di gran lunga opprimendo.

Mi siedo di peso sul prato rivolgendo lo sguardo verso il cielo. L'aria fresca mi rilassa immediatamente finchè un forte odore di nicotina mi pervade le narici.

"Vedo che hai trovato un amico." Una voce ormai inconfondibile alle mie spalle interrompe il mio momento di pace.

"Cosa cazzo vuoi?" Mi giro vedendolo poggiato al muro col la sua solita sigaretta in mano. Mi alzo superandolo in altezza.

"Era solo una domanda."

Mi avvicino lanciandogli uno sguardo di sfida.

"Perché mi guardi?"

Jimin sorride, capendo perfettamente il motivo della mia domanda.

"Credevo ti piacesse essere al centro dell'attenzione."

"Non della tua."

Jimin getta la sigaretta per terra avvicinandosi.

"Yoongi ha detto che hai rifiutato di stare al tavolo con noi. Forse è colpa mia?"

Il suo volto è ad un palmo dal mio naso e non posso fare a meno di rivolgere istintivamente il mio sguardo verso le sue labbra carnose. I nostri respiri si mescolano. È dura ammetterlo, ma capisco perché il suo nome è così conosciuto. Park Jimin è di una bellezza intossicante che lascerebbe a bocca asciutta chiunque.

Un ghigno appare sulle sue labbra piene notando la mia reazione.
"Il gatto ti ha mangiato la lingua?"

Alla domanda mi riprendo dalla mia momentanea paralisi.
"Sei così fottutamente egocentrico."

Alza leggermente le sopracciglia fingendosi sorpreso.
"Ho forse detto il falso?"

"Stammi alla larga." Faccio alcuni passi riuscendo a superarlo finché poi la sua mano stringe forte il mio braccio.

"Lo farei, ma proprio non mi va." Morde leggermente il suo labbro inferiore con sguardo innocente, poi continua. "Nel caso fossi costretto però.."

La scommessa.

"Non ho nessuna intenzione di giocare con te." Gli dico serio.

"Hai forse paura di perdere?"

Rido per la sua domanda.
"Trovo che sia solo una scommessa stupida."

Jimin resta per alcuni minuti in silenzio. Il suo volto poi si illumina  e inizia a ridere rumorosamente.

"Aspetta aspetta.." porta le sue mani agli occhi asciugandosi le lacrime sotto il mio sguardo interrogativo. "Ti prego, non mi dire che sei vergine."

Lo guardo dritto negli occhi.
"Non è il mio caso. Semplicemente non mi vado a scopare un ragazzo dal momento che sono etero."

Jimin inizia di nuovo a ridere. "Nella vita bisogna provare tutto Jeon Jungkook.. ma posso capire se hai paura di scoprire di non essere etero come credi."

Lo prendo per il colletto della maglia guardandolo dritto negli occhi.

"Vuoi giocare? E allora giochiamo Park Jimin." Sputo acido cedendo alle sue provocazioni.

Il ragazzo fa cadere il suo ghigno.

"Non vedo l'ora di vederti perdere, Jeon Jungkook."

Si libera facilmente dalla mia presa e mi supera lasciandomi da solo.

Cosa cazzo ho appena fatto?

Bet On Love ~Jikook.Où les histoires vivent. Découvrez maintenant