Capitolo 11

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Io e Jimin raggiungiamo in silenzio la porta della mia stanza.

"Beh, suppongo sia giunto il momento di salutarci." 

Annuisco lentamente, ma non appena volta le spalle per andarsene, istintivamente stringo una mano intorno al suo polso.

"Rimani ancora per un po'."

Jimin mi guarda incerto, dopodichè acconsente. 

Non appena entro nel buio della stanza, mi precipito immediatamente sul letto. Jimin inizia a guardarsi intorno alquanto smarrito. 

"Vieni qui." Do leggeri colpetti sul letto, facendogli segno di stendersi al mio fianco. 

Jimin si stende lentamente sulla superficie morbida del materasso. Riesco a percepire il suo corpo teso contro il mio, ma decido di ignorarlo. Dopo alcuni minuti di silenzio, Jimin si rilassa completamente, posizionando un braccio sotto la sua testa e iniziando a guardare il soffitto bianco della stanza. Volto la testa, per ammirare interamente il suo volto illuminato dalla luce della luna. Allungo incerto una mano per spostare i ciuffi di capelli biondi che gli coprivano gli occhi, iniziando poi a massaggiare lentamente i suoi capelli. Jimin chiude gli occhi beandosi del mio tocco e rimaniamo in quella posizione per quelle che sembrano ore. 

"Come facevi a sapere che non sarebbe arrivato?" Gli chiedo a bassa voce, non volendo spezzare la bellissima atmosfera che si era creata.

Jimin continua a guardare il soffitto.

"Perchè so che tipo di persona è." Mi risponde. "Yugyeom è uno di quelli che si diverte a spezzare il cuore alle persone fragili e ingenue come te."

Sorrido amaramente.

"Lo sai perché anche tu sei cosí."

Jimin si acciglia, fingendo poi un'espressione innocente.

"Io non mi permetterei mai."

Il suo volto poi diventa improvvisamente serio, come se stesse intensamente ricordando qualcosa che lo rattrista.

"In ogni caso non ho il cuore spezzato, lo conoscevo solo da pochi giorni."

"E allora perchè hai pianto?" Mi chiede.

"Era solo qualche lacrima di delusione. Sono stato ingenuo a fidarmi così facilmente."

Jimin annuisce, continuando poi a guardare verso l'alto.

"Non trovi sia strano?" Mi chiede.

Gli sorrido, curioso di sapere a cosa si stia riferendo.

"Insomma, fino a ieri mi odiavi. E ora stiamo qui stesi insieme a guardare le stelle."

Il mio sorriso si allarga ancora di più.

"Jimin, stiamo fissando un soffitto bianco." Preciso.

Il biondo scuote la testa, guardandomi con disappunto.

"Questo è perchè non guardi bene."

Jimin si avvicina ancora di più al mio corpo, stringendo poi un braccio intorno alla mia spalla. Lo guardo perplesso, non capendo cosa stia cercando di fare, finchè non alza l'altro braccio per indicare un punto indefinito del soffitto.

"Guarda, quella è la costellazione di Orione. La vedi?" Mi guarda, continuando a sorridere.

Annuisco sorridendo stupidamente. Un cielo stellato inizia a palesarsi di fronte ai miei occhi man mano che Jimin nomina le diverse costellazioni. Rimango visibilmente sorpreso dalla sua conoscenza del cielo, e per un attimo mi sembra di essere una di quelle coppie innamorate nei film d'amore, finchè non mi rendo conto della realtà delle cose. Park Jimin avrà molto probabilmente usato questa banale tecnica per far crollare ai suoi piedi decine di altre ragazze ingenue quasi quanto me. Tuttavia, è così che cullato dalla sua dolce voce, crollo nelle braccia di Morfeo senza accorgermene.

Bet On Love ~Jikook.Donde viven las historias. Descúbrelo ahora