capitolo 32

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Da allora passò quasi una settimana e in quell'arco di tempo di cui non vi ho parlato non successe nulla di straordinario, in quel poco tempo riuscii a conoscere meglio Alice e in poco tempo era diventata veramente importante, arrivò il giorno della sua partenza io May e Peter l'accompagnammo all'aereoporto, salutò prima Peter e May lasciandomi per ultima, mi strinse in un forte abbraccio che io ricambiai senza alcun indugio

"Mi aspetto che tu finalmente glielo dica" mi disse mentalmente

"Ci proverò" risposi, ci staccammo dall'abbraccio ed io le porsi un sorriso senza mostrare i denti e lei ricambò, dall'altoparlante sentimmo una voce femminile chiamare il nome del suo volo diretto a Roma, lei si allontanò raggiungendo il suo gate ed io rimasi a fissare quella scena fin quando Alice non divenne una persona indistinguibile tra tante altre. Per quanto riguarda Josh da allora non scoprii niente di chè, giorno dopo giorno cercava di mostrarmi schemi e fascicoli su probabili armi a cui io non feci particolare caso, cercai di estorcergli altre informazioni su quando sarebbe avvenuto questo "scambio" come lo definiva lui, perciò convinsi Peter a nascondergli un localizzatore addosso in modo da sapere quando sarebbero usciti per mettere in atto il loro piano, giorno dopo giorno io e Peter rimanevamo a guardare per ore il piccolo ologramma che ci mostrava la mappa della città e ci rilevava ogni loro spostamento, un giorno Peter stufo dell'attesa lasciò me di guardia mentre lui si andava a fare una doccia, rimasi a guardare quell'ologramma per non so quanto tempo, ormai stufa decisi di andare in cucina ma tornai subito quando sentii un rumore provenire dall'ologramma, corsi di fretta in bagno e senza alcun preavviso aprii la porta, fortunatamente mi ritrovai Peter con l'asciugamano intorno alla vita ma imbarazzata chiusi di nuovo la porta

perchè non ci ho ancora fatto abitudine...

 Sfortunatamente questo si rivelò solo un falso allarme... di nuovo. Invece per quanto riguarda Peter tutto piatto... prima che Alice partisse lei mi diceva tutti giorni di essere sicura che Peter provasse qualcosa nei miei confronti, ma io convinta delle mie insicurezze decisi di non farmi avanti. I giorni continuarano a passare e nessuna novità ad eccezione di un giorno particolare: dopo essere arrivata a scuola un piccolo schermo attaccato alla parete piastrellata si accese, come ogni mattina i soliti due studenti dissero le solite notizie giornaliere a cui non facevo tanto caso ma una catturò la mia attenzione

"Si sta avvicinando l'homecoming quindi per chiunque non lo avesse ancora non dimenticatevi di comprare i biglietti" Fissai quella notizia nella mente fin quando non incontrai Peter

<<Peter che cos’è questo "homecoming">> lui ridacchiò ed io lo guardai confusa non capendo perchè stesse ridendo, sono un pagliaccio che faccio ridere?

<<Oh allora sei seria>> fece una pausa <<Veramente non ne hai mai sentito parlare? Non si fanno in Italia?>> io scossi la testa senza dire nulla <<Alla fine dell'anno si fa questo ballo organizzato dal consiglio d'istituto, la palestra viene addobbata piena di luci cose da mangiare e cose così e solitamente un ragazzo chiede ad una ragazza di andare>> sarebbe un invito?, pensai

<<E bisogna necessariamente andarci con un ragazzo?>>

<<No, ad esempio io ci vado da solo con Ned ed Mj... e o-ovviamente tu, se vuoi venire>> ovvio che non era un invito...

<<Certo, perchè no... e mi dovrei vestire elegante?>> lui annuì. Passarono un altro paio d'ore e stranamente non vidi Josh quella mattina, Peter venne fuori dalla classe di chimica aspettando che io uscissi per andare a mensa

<<Come mai il tuo amico non era in classe>> io alzai un sopracciglio e lui rise

<<il mio amico>> dissi virgolettando la parola amico <<Oggi non si è fatto proprio vedere, credo che sia malato>> lui mi spintonò leggermente e io risi, continuammo a camminare verso la mensa fin quando non sentimmo uno strano rumore provenire dallo zaino di Peter, lui mi afferrò il polso e mi portò in un posto più appartato, si tolse lo zaino dalla spalla e di fretta lo scaraventò sul pavimento, una volta aperto lo zaino cacciò un oggetto che ci mostrava la mappa della città in versione ologramma, si poteva vedere un puntino rosso lampeggiante poco distante dal Queens, ci guardammo per qualche istante e poi ci dirigemmo ai bagni,mente mi cambiavo pensai al fatto che la giornata scolastica non era ancora finita perciò mandai un messaggio a Peter

Terry
Manda un messaggio a Ned digli cosa sta succedendo e che deve dire ai prof che siamo usciti prima perchè non sto bene

Peter❤
Gia fatto!

Una volta usciti da scuola Peter si fece calcolare da Karen il modo più veloce per raggiungere quel punto

<<Allora?!>> chiesi io impaziente

<<Un istante!>> disse lui

<<Lo so ma non ce la faccio ad aspett->> non finii la frase che Peter mi blocco

<<Fatto!, seguimi!>>

My Friend ||Peter Parker|| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora