capitolo 7

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Nel momento in cui aprii la porta mi ritrovai i miei soliti due assistenti sociali, entrarono in casa senza proferire parola, chiusi la porta e con sarcasmo dissi:

<<Wow sono anni che non vi vedo..>> Il chè non era vero, l' ultima volta che li vidi fù due settimane fa, quando mi dissero che sarei dovuta venire qui.

<<Signorina, prepari le valigie domani deve partire, una nuova famiglia è pronta ad ospitarla.>>
<<Dove devo andare questa volta?>> chiesi senza voglia.

<<Perchè non lo chiede al ragazzo?>> disse uno di loro indicando Peter. confusa posai il mio sguardo su Peter che aveva un sorriso a 32 denti.

<<Beh... quelle continue telefonate erano con mia zia May. Non mi andava a genio che tu vivessi qui, in questa casa, con questa famiglia perciò... le ho chiesto se tu potessi venire a stare da noi e lei ha accettato.>>

A quella frase mi si riempirono gli occhi di lacrime. Senza proferire parola corsi immediatamente tra le braccia di Peter che ricambiò l'abbraccio. Poi mi staccai bruscamente da quell'abbraccio, guardai l'ora e vidi che erano le 21:30.

<<A che ora abbiamo l'aereo?>>

<< Alle 3 del mattino>>

<< Oh cazzarola... emh... uh ok mi sbrigo.>>

Mi precipitai correndo in cantina, rischiando di cadere più volte, presi la prima valigia che mi capitò sott'occhio e la portai al piano di sopra. Entrai in camera mia, aprii l'armadio e buttai in valigia vestiti a caso. Chiusi la valigia e tornai in salotto. Ero intenta ad aprire la porta per lasciarmi alle spalle quel brutto periodo ma venni interrotta da mio "padre" che disse:

<<Dove hai intenzione di andare?! No no no cara mia tu resti qui!>>

Mi sbattè la valigia per aria e con uno strattone mi portò a pochi centimetri dal suo volto, quei centimetri che ci separavano mi permetterono di vedere per l'ennesiama volta i suoi occhi rossi, di sentire quell'orribile odore di alcol che emanava la sua bocca,per l'ennesima volta ero terrorizzata, per l'ennesima volta i miei occhi si riempirono di lacrime e per l' ennesima volta bloccai quel impulso di piangere. Caricai la spalla e gli diedi un bugno in pena faccia, per tutte le violenze che mi aveva fatto, per tutte quelle volte che i suoi occhi mi hanno terrorizzata, quelle due settimane mi sembravano infinite e con voce spezzata dissi:

<<Adesso non puoi più dirmi niente!>> dissi con tono sicuro, ma dentro di me sentivo un miscuglio di emozioni che non riuscivo a capire. Mi diressi verso la porta e prima di uscire dissi:

<< Anzi sai che c'è?, questa volta io devo dirti qualcosa.>>

Mi voltai per vedere per l'ultima quella faccia che tante volte mi aveva terrorizzata, sorrisi beffarda e camminando all'indietro alzai il dito medio. Uscii dalla porta e cacciai un sospiro di solievo. Ero felice di uscire finalmente da quella dannata casa, ma allo stesso tempo ero spaventata perchè non sapevo cosa mi sarebbe successo. Andammo all'aereoporto, superammo i controlli e dopo una lunga attesa ci imbarcammo. Era la mia prima volta, non avevo mai preso un aereo prima di allora e appena questo si alzò in volo, strinsi i pugni, ma subito dopo sentii una mano calda che mi tranquillizzò. Stranamente dormii per tutto il viaggio e sbarcati a New York ci diriggemmo a casa di Peter, dove venimmo accolti da sua zia.

<<Signora, grazie infinite per ospitarmi.>>

<<Oh cara... Peter mi ha raccontato la brutta situazione che stavi vivendo, e poi ho bisogno di una presenza femminile in questa casa. Ah e comunque chiamami May>>

<<Grazie ancora... May, ehm... dove posso mettere le valigie?>>

<<Oh si, mettile in camera di Peter, condividerai la stanza con lui, lì in fondo al corridoio .>>

Mi diressi in camera, lasciai la valigia vicino al letto a castello, salii in cima, mi stesi e guardai per qualche secondo il soffitto fino a quando non mi addormentai.


My Friend ||Peter Parker|| Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon