capitolo 8

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Dormii tutto il week-end a causa del jet lag, mi risvegliai direttamente la domenica sera all'ora di cena. Mi alzai dal letto ancora imbambolata, stropicciando gli occhi mi diressi in cucina dove vidi Peter e May cenare.

<< Hai fatto una bella dormita eh?>> disse Peter ridendo, gli feci una smorfia e chiesi:

<< E' rimasto qualcsa anche per me?>> May si alzò, prese un piatto dal forno e me lo porse. Mi sedetti e chiesi:

<<Cos è?>>

<<Tacos>> rispose Peter, lo guardai confuso non sapendo cosa fossero, lui rise e disse:

<< Provali...>> diedi il primo morso e me li divorai. Finimmo la cena e tornammo ogniuno nelle proprie stanza. Io dormivo nel letto di sopra e Peter in quello di sotto. Mi stesi ed iniziai a guardare il soffitto.

<< Che hai?>> chiese lui

<< Sono spaventata, ho viaggiato molto, ma non mi sono mai ritrovata dall' altra parte del mondo.>>

<< Stai tranquilla... e poi non sei sola hai già degli amici me, Ned, Michelle>>

<< Grazie... notte Pet>>
<< Notte>>

La notte passò e stranamente non feci il solito incubo. Il giorno seguente mi svegliai piena d'ansia, mi vestii, presi una mela ed uscimmo di casa. Arrivati a scuola Peter mi accompagnò nell'ufficio del preside dove mi spiegò tutte le regole ed altro.

<< Adesso uno studente ti farà fare un giro per la scuola, intanto vai al tuo armadietto e posa i tuoi effetti personali.>>

Camminai a testa bassa cercando il mio armadietto ma sbadatamente andai a sbattere contro uno studente, gli caddero i libri, entrambi ci piegammo per raccoglierli ed evitando il comtatto visivo dissi:

<<ehm, mi dispiace veramente... ero distratta, stavo crecando il mio armadietto e non ho fatto caso alle altre persone.>> Mi alzai e con anche lo sguardo, vidi degli occhi color nocciola che mi incantarono.

Sorrise e mi disse: <<Tranquilla...>> quel ragazzo in aveva incantata, non riuscivo a non pensare a quegli occhi, a quel sorriso. Finalmente trovai il mio armadietto, posai la mia roba e tornai di nuovo dal preside. Mi diressi verso di lui e mi disse:

<< Questo è Josh, ti farà fare il giro della scuola.>> Era il ragazzo con cui mi ero scontrata, almeno avevo una scusa per conoscerlo.

<<Mi dispiace veramente per prima, non era mia intenzione.>>

<<Ehy stai tranquilla... è normale, a tutti può succedere. Comunuque... come mai sei venuta qui? Da dove vieni?>>

<< E' un interrogatorio o cosa?>> dissi con tono scherzoso, lui rise.

<<Dai sono serio, è per conoscerti>>

<< Vengo da Napoli, questa scuola ha aderito ad uno scambio culturale con la mia e Parker è venuto a stare da me, non stavo passando una bella situazione e lui ha chiesto a sua zia se potessi venire a stare qui da lui, ed eccomi qui>>

Mentre gli spiegavo vita, morte e miracoli su di me un gruppo di ragazzi mi spinse più volte, io scivolai e Josh mi prese al volo.

<< Sembra che ti abbia salvata>> sorrise, sorrisi di rimando, sentii le mie guancie in fiamme e continuai a non dire nulla. Tutte le mie fantasie vennero interrotte quando sentii qualcuno schiarirsi la voce, mi alzai di scatto e notai che era Peter. Ancora con le guancie rosse dissi:

<<E-ehy...ehm Peter... ehm si, lui è Josh. Mi stava facendo fare il giro della scuola>>

<< E non solo a quanto vedo>> disse lui serio, lo fulminai con lo sguardo per farlo stare zitto ma lui sorrise beffardo.

<<Io devo andare... ah e comunque non mi hai ancora detto il tuo nome>>

<<Teresa...>>

<<Ok, Teresa, ci becchiamo in giro>>

<<Guarda, guarda: non è neanche entrata e già fa conquiste>>

<<Maddai smettila!>> dissi io spingendolo

<<Ok... che lezione hai adesso?>> guardai per qualche secondo il mio orario e dissi:

<<Chimica>>

Suonò la campanella e ci diriggemmo ognuno nella propria classe, mi sedetti in fondo per farmi notare il meno possibile ma durante la lezione un ragazzo a me sconosciuto mi passò un bigliettino.

<<Josh: 5550184739>> sorrisi e mi infilai il bigliettino in tasca. Finita la lezione ci diriggemmo tutti in palestra, vedevo alcuni ragazzi fare le flessioni, altri fare gli addominali, tra cui Peter e Ned, più che altro Peter li faceva e Ned lo guardava. Poi il mio sguardo si posò su di una corda d'arrampicata.

<<Teresa non credo che sia una buona idea>> disse Peter agitato.

<<Stai tranquillo, ce la faccio>>

Iniziai ad arrampicarmi, quindi mi fermai rivolgendomi a Peter:

<<Visto? Anche un neonato ci riuscirebbe>> dico sicura di me.

<<Si ma fai attenzione>>

Alzai gli occhi al cielo e contiuai ad arrampicarmi senza preoccuparmi di cosa stesse dicendo Peter, ad un certo punto mi bloccai quando sentii uno strano rumore, alzai lo sguardo giusto in tempo per vedere la corda staccarsi dal soffitto...

My Friend ||Peter Parker|| Where stories live. Discover now