capitolo 13

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Non volli proferire parola, iniziai a fissare il vuoto con mille pensieri che mi oltrepassavano la mente sono sicura che non è lui, insomma a cosa gli serve, ha detto di essere appassionato quindi è puro svago, non se sarebbe mai capace... la mia mente inizio a vagabondare tra le mie supposizioni ma il suo viaggio venne interrotto quando Peter mi scosse leggermente.

<<Teresa? Tutto ok?>> chiese

<<Mh? Si si tranquillo, sono solo stanca, vado a dormire>>

Presi il pigiama che avevo riposto sotto il cuscino e mi andai a cambiare. Tornata in camera prima di infilarmi nel letto mi piegai leggermente per dare un bacio sulla guancia a Peter per dargli la buona notte. Mi infilai nel letto e incominciai a fissare il soffitto dando modo alla mia mente di rincominciare a vagabondare, dopo numerosi giri nel letto e tentativi di prendere sonno decisi di scendere per andare a farmi un giro per schiarirmi le idee, scesa da letto notai che Peter non c'era ma in quel momento non mi preoccupai più di tanto, probabilmente era andato a fare il suo solito giro di pattuglia. Aprii l'armadio e presi un paio di leggins ed una delle felpe tanto calde di Peter, aprii leggermente la porta di casa per cercare di non svegliare May, fece un leggero cigolio ed io cessai il movimento, sentii un leggero mugolio dalla sua stanza ma niente di chè. Uscita di casa mi ritrovai tra le fredde strade di New York, il leggero vento che spostava i miei ricci disordinati, il vapore che usciva dalla mia bocca a causa del mio respiro caldo, i riflessi sul cemento bagnato delle luci della grande città, adoravo quella atmosfera mi rilassava, continuai a camminare a mente vuota non sapendo di precioso dove io stessi andando ma ad un certo punto sentii dei passi veloci dietro di me, decisi di non farci tanto caso ma accellerai il passo, a sua volta questo accellerò ed io usando la mià ablità iniziai a correre il più velocemente possibie ma nonostante ciò l'uomo mi raggiunse, sentii una forte stratta al polso, cercai liberarmi da quella morsa ma l'ultima cosa che ricordo è l'immensa oscurità.

Cercai di aprire gli occhi stanchi accecati da un faro abbagliante per impedirmi la visuale, ero legata ad una sedia, cercai di liberarmi ma nulla.

<<EHY!!! C'E' QUALCUNO?!>> urlai, ma niente ok questo farà male. Feci forza sulle gambe dando slancio verso l'alto per elevarmi di qualche centimetro con la sedia, atterrata di nuovo sul pavimento questa si ruppe dandomi la possibilità di liberarmi. Mi alzai dal gelido pavimento iniziai a guardarmi in torno per cercare via di uscita da quella fabbrica probabilmente abbandonata, continuai a guardarmi intorno fino a notare una grata sopraelevata che conduceva ad una porta, continuai a girare in torno pensando a come ci sarei potauta arrivare, il mio sguardo si posò su dei tubi abbastanza arruginiti che bene o male non erano tanto distanti dalla grata, iniziai ad arrampicarmici fino ad arrivare in cima lasciai che una mano si rilassasse dal peso del mio corpo per raggiungere un palo poco distante dalla grata, afferrato il palo mi diedi slancio per raggiungerla con il resto del corpo, afferrai il palo rimanendo appesa a 7 o 8 metri di altezza, mi feci forza sulle braccia per raggiungere finalmente la grata, feci un respiro di solievo mi avvicinai alla porta me questa era bloccata, diedi ripetuti calci alla serratura fino a quando questa non cadde sulla grata dandomi finalmente modo di uscire, o quasi. Aperta la porta mi ritrovai tre uomini che mi fissavano con suardo minaccioso. Recuperai la maniglia ormai rotta e tagliente, un uomo cercò di sferrarmi un pugno ma io lo schivai ed infilai la lama nel su braccio, le sue urla di dolore mi perforarono i timpani ma nonostante ciò continuai a combattere, stanato anche l'altro uomo l'ultimo cerco di darmi un pugno ma io lo bloccai e con un movimento veloce gli girai la spalla spezzandogli il polso.

<<Che c'è? Tre uomini grandi e forti si sono fatti stanare da una ragazzina di 14 anni?>> dissi sorridendo befferda. Improvvisamente le luci della fabbrica si accesero, io rimasi rigida aspettandomi altri uomini ma invece mi ritrovai la figura del millardario Tony Stark avvicinarsi a me battendo le mani.

<<Hai talento ragazzina>>

<<Oh cazzarola!>>

<<Linguaggio!>> venni richiamata dal capitano Seve Rogers

<<Oh cazz... ehm... cavolo!>>

<<Signor Stark, glie lo avevo che aveva le capacità>> disse un ragazzo avvicinandosi ai due uomini, focalizzai il mio sguardo su di lui e notai che era Peter.

<<Peter?! Ma che sta succedendo?!>> chiesi confusa ma esaltata

<<Ho raccontato al Signor Stark che tu avresti voluto dare una mano perciò per non farti influenzare dalla loro presenza hanno organizzarto tutto questo>> disse sorridendo, io sorrisi e gli corsi tra le braccia.

<<Sei il miglior amico che io possa desiderare>> mi staccai dall'abbraccio e guardai Tony

<<Il ragazzino ha ragione, sei molto capace ma hai bisogno di molto allenamento>> sorrisi ma iniziai a vedere tutto intorno a me confuso.

<<Peter...>>

<<Si?>>

<<Prendimi al volo e portami a casa>>

<<Perchè?>>

<<Sento che sto per svenire>> socchiusi gli occhi cadendo a peso morto verso il pavimento, sentii le braccia sicure di Peter prendermi al volo e poi, buio.

Mi risveglai il mattiino dopo con un gran mal di testa, mi alzai a fatica ma venni bloccata da Peter.

<<Ehy ehy piano, se non te la senti non venire a scuola>> disse piano con un dolce sorriso.

<<Tranquillo ce la faccio>> dissi facendo un debole sorriso.

Feci quello che facevo ormai tutte le mattine ma un istante prima di uscire May mi afferrò la mano. <<Teresa, sei proprio sicura di volerci andare?, se vuoi ti firmo una giustifica>>

<<Sta tranquilla May, sto bene>> dissi abbracciandola per rassicurarla.

Arrivati a scuola venni accolta da Josh che mi diede un bacio sulla guancia ed intrecciò le sue dita con le mie, sorrisi ma dopo alzato lo sguardo i miei occhi incontrarono quelli di Peter pieni di gelosia.

<<Dovete dirmi qualcosa voi due?>> disse sorridendo leggermente facendo dissolvere la sua gelosia nei miei confronti.

<<Io... cioè... noi... intendo no... insomma si>> iniziai a farfugliare parole confuse senza dare un senso alla frase, Peter rise e lo feci di rimando per il nervoso. Le nostre strade si separarono ed io prima di aprire il mio armadietto chiesi a Josh:

<<Posso farti una domanda?>>

<<Spara!>>

<<A cosa ti servivano quegli schemi e quei disegni di reattori esplosivo>>

Nervosamente si pose d'avanti a me <<Te l' ho detto sono un appassionato tutto quà>> disse lui, capii che nascondeva qualcosa ma non volli insistere, non volevo stare peggio, iniziai di nuovo a vedere confuso, con quelle poce forze che mi erando rimaste riuscii a formulare una frase:

<<Josh chiama Peter... non... mi sento... bene>> dissi cadendo a peso morto tra le sue braccia, in quel momento i miei senso erano amplificato al mille ad eccezione della mia vista, era tutto sfocato, sentii il panico aumentare nella voce di Josh nel momento in cui chiamò Peter, sentii Peter avvicinarsi pericolosamente preoccuoato, sentii solo che mi prese in braccio ma poi le forze mi abbandonarono e chiusi gli ochhi...

My Friend ||Peter Parker|| Where stories live. Discover now