Capitolo 54 - Questo è per quello che le hai fatto.

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*A partire da questo capitolo, il nome di Anais sarà sostituito con Annie*

Giacomo entrò allo Starlight insieme ai due fratelli Colombo, ricevendo un'occhiataccia torva da Matteo, che decise di fingersi offeso per non essere stato interpellato sulla festa a casa sua.
«Costa, non ti sei dimenticato di chiedermi qualcosa?» Incrociò le braccia al petto e alzò un sopracciglio, storcendo la bocca in una smorfia contrariata.

«Se mi fai questa domanda, significa che c'è qualcosa che avrei dovuto dirti, ma che al momento non mi viene in mente. Direi di farla semplice e saltare i preamboli, arrivando subito al dunque: cosa non ti ho chiesto?» Il bruno si avvicinò all'amico, estraendo una lattina di coca cola ghiacciata dal frigorifero sotto il bancone. La aprì senza distaccare gli occhi da quelli color del cielo del biondo, bevendone subito un sorso per dissetarsi.

I due fratelli si sedettero sugli sgabelli per assistere alla scena, sogghignando divertiti.
«Non saprei, magari di una festa a casa mia e di Moto, per la tua fidanzata, organizzata da Annie?» Si portò l'indice al mento, continuando a osservarlo accigliato; non era realmente arrabbiato con lui, era certo che non l'avesse escluso con cattiveria, ma voleva fargliela pesare, divertendosi alle sue spalle.

Giacomo sembrò cadere dalle nuvole nell'udire quella domanda. Non si sarebbe mai dimenticato una cosa così importante, quindi, l'unica possibilità era che non gli fosse stato detto.
«Non hanno avvisato nemmeno me, se è per questo! Non sapevo nulla...» Posò la lattina semi vuota sul banco.

Mattia, avendo ascoltato l'intera conversazione, decise di chiamare Jessica, così da poter prendere in giro il novello sposo per la sua sbadataggine.
«Ciao, mia dolce Leonessa. So che ci siamo visti solo mezz'ora fa, ma ho bisogno di scoprire una cosa: sono qui allo Starlight, insieme agli altri ragazzi. Matteo dice che a casa sua è stata organizzata una festa per Veve, mentre Giacomo dice di non saperne nulla... vorresti dirmi chi è il cretino tra i due?» chiese ghignando, beccandosi un dito medio dai diretti interessati.

La risposta lo lasciò interdetto per alcuni secondi, per poi riprendersi.
«Merci, mon amour. Je t'aime!» Sussurrò soave. La sua fidanzata aveva uno spiccato feticismo francofano e lui si divertiva a parlargli in francese, per vedere il suo volto contrarsi, mentre le sue iridi si annerivano lussuriose. Sapeva di aver giocato sporco, avendolo fatto per telefono e non in sua presenza, ma era certo che quella notte avrebbe saputo farsi perdonare.
«JJ dice che sono tutte d'accordo di trovarsi qui stasera, ma dopo cena. Matteo, il caldo ti ha dato alla testa per caso?»

Giacomo sfoderò un ghigno trionfante, sorseggiandosi l'ultimo goccio di Cola.
«Ma è stata qui Annie diversi minuti fa e mi ha chiesto le chiavi dell'appartamento, asserendo che tu e Moto sapevate tutto... non capisco!»

I ragazzi si lanciarono occhiate confuse tra di loro. Il biondo estrasse il suo telefonino dai jeans e chiamò Giorgia; voleva vederci chiaro e forse lei avrebbe potuto aiutarlo.
«Ciao, tesoro, toglimi una curiosità: sai qualcosa di una festa a sorpresa, organizzata da Annie a casa mia e di Moto?» Attese la risposta, sotto lo sguardo attento degli amici.
Quando gli disse di no anche lei, si sentì un completo idiota.
«Ma perché mi ha chiesto le chiavi dell'appartamento, allora?» Domandò quasi più a sé stesso che a lei, ma quel quesito, per la sua fidanzata, aveva una risposta.

«E tu gliele hai date?» Chiese su tutte le furie, affrettandosi verso la porta d'ingresso. Era rientrata da poco e si augurò di arrivare a casa dell'amica in tempo. Non sapeva cosa quella vipera avesse in mente, ma era certo che non fosse nulla di buono.

«Cosa dovevo fare, scusami?» Matteo non capiva la sua improvvisa agitazione. Conoscevano da anni quella ragazza; si poteva dire, nonostante il poco tempo passato insieme a lei a causa della lontananza, che fosse una loro amica. Non aveva mai causato problemi, si era sempre comportata correttamente e aveva costantemente dimostrato l'affetto che la legava alla cugina.

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