Capitolo 21 - Nove lettere unite

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Il lunedì era giunto, come al solito, troppo velocemente. Sophie e Giorgia lavorarono per tutta la mattina senza avere un attimo di pausa, preparando le buste paga per i dipendenti delle aziende loro clienti, i conteggi dell'Iva e avevano i faldoni con la documentazione inerente al 2016 da consegnare alle varie società. Aprile era uno dei periodi peggiori per loro, infatti molte volte si ritrovavano a saltare la pausa pranzo per lavorare, in modo da rispettare le scadenze amministrative delle varie ditte con cui trattavano.

«Credo che domani mi toccherà annullare il pranzo con Matteo» sbuffò sconsolata Giorgia, la quale non aveva ancora alzato lo sguardo dai documenti sulla sua scrivania.
«Ehi, fermati un secondo. Quando avresti avuto intenzione di darmi questa notizia?» domandò la mora, facendo girare la sedia sulla quale era seduta in direzione della collega.

«Te l'ho detto ora e comunque non ha importanza, visto che dovrò tenere la faccia su questi fogli per tutta la settimana. La Pasqua non poteva arrivare una settimana dopo, quest'anno?»
La bionda alzò alcuni scartoffie che aveva davanti a sé e se le portò al viso, disperandosi per l'eccessiva mole di impegni con cui le aveva caricate il loro titolare, il quale ovviamente era partito per l'Egitto per trascorrere dieci giorni di puro relax con la propria famiglia, vista la festività imminente.

«Senti...» disse Sophie, alzandosi dalla sua seduta e avvicinandosi alla amica, appoggiandole le mani sulle spalle per farla rilassare.
«Non rinunciare all'appuntamento con il tuo sexy boy! Mi fermerò io in pausa pranzo per portarmi avanti con l'incarico; in cambio ti chiedo solo di accompagnarmi al Silent Party* venerdì sera, invece di andare allo Starlight a osservare per tutto il tempo Matteo che servirà cocktail ad avvenenti giovani donne, che nemmeno considererà.»
Le fece l'occhiolino, sorridendole, rallegrando Giorgia che si alzò per stringere l'amica in un caloroso abbraccio.

«Sei la best migliore del mondo, te l'ho già detto vero?» chiese la bionda, staccandosi dall'abbraccio per guardare Sophie, la quale scoppiò in una risata cristallina che risuonò in tutto l'ufficio.
«Ogni qualvolta ti faccio un favore o ti assecondo in una delle tue trovate folli» rispose lei, portandosi una ciocca scura di capelli dietro l'orecchio.
«Ora prendiamoci un pacchetto di patatine alla macchinetta e torniamo a sgobbare, purtroppo i conteggi non si fanno da soli.»

La mora, dopo quella frase, si avvicinò alla borsa per estrarre il portafoglio e notò lo schermo del suo cellulare illuminarsi a intermittenza, segno che qualcuno la stesse chiamando.
Non fece in tempo però a rispondere, perché quando prese l'iPhone tra le mani la telefonata si era interrotta, lasciando solo la notifica sul display della chiamata persa.
Quando lo sbloccò, per visualizzare chi l'avesse cercata, il suo cuore saltò un battito.

Francesco.

Il suo nome, evidenziato con il colore rosso, sembrò lampeggiare, causandole dei brividi lungo la schiena. Non gli serviva essere a pochi metri da lei per causarle quel tumulto nel petto, bastavano solo quelle nove lettere unite in un unico nome a farla impazzire.

Non provò a richiamarlo, nonostante la curiosità di sapere cosa avesse da dirle; bloccò il dispositivo e lo rimise in borsa, cercando di allontanare il pensiero di quel ragazzo, ricordandosi le parole della stangona sexy fuori dal suo locale e di come le aveva mostrato le chiavi del loro nido d'amore.
"Chiamasse lei invece di ossessionare me con la sua presenza sgradita" pensò, chiudendo la cerniera della sua O'bag color panna e alzandosi per raggiungere l'amica che l'aspettava davanti alla porta della sala relax.

«Perché hai quella faccia corrucciata, Soph?» domandò la bionda, preoccupata per lo sguardo incollerito della sua collega, la quale fino a qualche minuto prima rideva insieme a lei.
«Ho dimenticato di dirti cosa è successo venerdì scorso, fuori dallo Starlight» rispose la mora, intenta a digitare il codice delle patatine sulla macchinetta. Quando il rumore meccanico terminò, annunciando quindi la possibilità di prelevare il sacchetto, lei lo raccolse, puntando poi i suoi smeraldi sul viso di Giorgia, che attendeva trepidante il racconto della ragazza.

Nuova OssessioneWhere stories live. Discover now