Capitolo 48 - Sono felice di averti al mio fianco

312 42 145
                                    

La vibrazione del suo cellulare lo ridestò dal leggero stato di dormiveglia in cui era sprofondato, mentre guardava distrattamente la televisione. Si era assopito senza rendersene conto, annoiato da quella insolita solitudine e stanco per le ore di straordinario fatte per distrarsi. Francesco aprì gli occhi, godendosi le immagini di quelle stupende travi a vista, le quali risaltavano di più se affiliate al bianco ghiaccio delle pareti, e allungò la mano per agguantare il cellulare in carica, posato sul comodino bianco laccato, notando che erano da poco passate le due. Un sorriso illuminò il suo viso sonnacchioso, quando vide il mittente di quel breve messaggio e l'invito che gli aveva posto.

Si mise seduto a bordo del suo nuovo e comodissimo letto imbottito con la testiera morbida color panna, stiracchiando gambe e braccia, facendo poi scrocchiare il collo intorpidito, prima di alzarsi per infilarsi un pantaloncino sportivo e una maglietta di cotone accollata, estraendoli sovrappensiero dal cassettone, del medesimo stampo del comò, alla sua destra. Non badò molto agli indumenti, perché sapeva che in pochi minuti li avrebbe levati di nuovo.
Camminò a piedi scalzi sul caldo parquet che ricopriva il piano superiore, scese velocemente al piano di sotto, per rifugiarsi nel piccolo bagnetto dai sanitari bianchi sospesi, con le piastrelle rettangolari color cemento alle pareti e bianche sul pavimento, per lavarsi i denti, prima di agguantare le chiavi di casa e uscire.

Si ritrovò faccia a faccia, in quello stesso momento, con il mittente del messaggio che l'aveva svegliato, in quel piccolo portico che entrambi condividevano, il quale divideva le loro due abitazioni. Sophie gli sorrise raggiante, buttandogli le braccia al collo, per poi unire le loro bocche in un bacio fresco, dal sapore di fluoro e di vino.
«Hai bevuto un po', stasera?» Francesco si allontanò di poco, tenendola sempre saldamente per i fianchi, guardando il viso della donna che amava arrossarsi, mostrandogli uno sguardo colpevole.

«Sì, Veronica ha messo in tavola il Bellavista e non ho saputo resistere! Ne ho approfittato perché guidava Mia, altrimenti non avrei bevuto nemmeno una goccia piccina piccina.» Mimò la piccola quantità con le dita del pollice e dell'indice che si sfioravano, assottigliando gli occhi come a voler controllare di aver mostrato la misura giusta. Il bel bruno alzò gli occhi al cielo, divertito dalla scenetta della sua compagna, la quale barcollava leggermente, continuando a sghignazzare.

«Sei una piccola ubriacona, lo sai?» Quella domanda provocò maggiore ilarità nella ragazza, che si appoggiò con la testa al petto di Francesco, cercando il calore del suo corpo che tanto gli era mancato in quelle ore in cui erano stati distanti.

Da quando si era trasferito, quello stesso lunedì, non c'era stato un solo momento che non avessero passato attaccati, escludendo le ore lavorative. Cenavano insieme per poi andare a dormire nello stesso letto, poco cambiava quale delle due abitazioni li avrebbe ospitati. La sera prima avevano mangiato insieme a Giorgia e Matteo, spaparanzati sul divano a gustarsi pizza e bibite, per poi finire a giocare con la Wii del biondo, sfidandosi nei vari sport del gioco, dove gli uomini ne uscirono largamente vincitori. Inutile dire che le due ragazze non accettarono quel risultato schiacciante, incolpandoli di averle distratte quand'era stato il loro turno. Le due coppie si erano separate una volta giunto il momento di andare a dormire, quando Francesco pregò la sua fidanzata di perdonarlo per aver "barato", chiedendole asilo nel suo appartamento, dove si erano poi amati con immensa passione prima di addormentarsi.

Erano assuefatti l'uno dall'altra, tanto da sentire una morsa al centro del petto quando erano separati, proprio come quella sera.

Sophie si era divertita insieme alle ragazze, ma era stata parecchio sulle sue, con la testa rivolta al suo bel bruno, al desiderio di stringerlo al più presto, alla brama di sentire i loro corpi fondersi in uno, così che le loro anime potessero stringersi. Francesco era rimasto allo Starlight a rendersi utile fino a mezzanotte, credendo che il lavoro lo avrebbe distratto, cancellando quello stato di ansia persistente che lo aveva catturato nella sua morsa deleteria negli ultimi giorni. Anelava solo di rivedere lei al più presto, potersi specchiare in quegli smeraldi luminosi per poi legarla a sé come stava facendo in quel preciso momento.

«Che ne dici se entriamo e ci mettiamo a letto? Domani mattina tocca a me aprire il bar!» sussurrò quella domanda continuando a baciarle la testa, perdendosi nel profumo fruttato dei suoi capelli, il quale aveva su di lui l'effetto di un calmante.
Sophie fece un cenno d'assenso con la testa, iniziando poi a rovistare nella borsa cercando le chiavi. Entrarono tenendosi per mano, arrivando velocemente nella loro stanza così da spogliarsi, per poi stendersi.

«Com'è andata la serata?» Le domandò, cercando di abituarsi al buio della notte per osservane gli splendidi lineamenti, scostandole alcune ciocche dal viso. Sophie gli sorrise, voltandosi verso di lui e rannicchiandosi in un piccolo fagotto.

«Direi bene! Era da parecchio tempo che non passavo una serata solo donne. Solitamente eravamo io, Giorgia e Mia, ma questa sera eravamo un bel gruppetto e ci siamo divertite tantissimo. Veronica non smetteva un secondo di parlare invocando una liana, probabilmente per la sua strana passione per le scimmie, Jessica, non so per quale motivo, recitava la battuta principale de "Il Gladiatore", alzando in aria il bicchiere anziché la spada, Katy ci ha rivelato di avere un particolare feticismo per le divise da pompiere, mentre Eliana ci ha raccontato delle sue disavventure con le bucce di banana.» Un leggero sbadiglio interruppe quel divertente racconto. Sophie chiuse gli occhi, raggomitolandosi ancora di più su sé stessa.

«E la tua invece?» farfugliò assonnata, tenendo sempre le palpebre serrate, emettendo poi strani versi. Il cuore di Francesco saltò un battito nel vederla così stremata, gli sembrava un tenero cucciolo, e si innamorò ancora di più, se mai fosse stato possibile, della sua piccola saccente e irriverente ragazza.

«Solito venerdì lavorativo, solo che ho staccato prima.» Continuò ad accarezzarle il viso come a volerla cullare, ascoltando i suoi lievi mugugni.
«Buona notte, amore» le sussurrò flebile, sfiorandola per l'ultima volta, prima di posarle un bacio sulla fronte.

«Ti amo!» rispose lei senza pensarci, bloccando ogni azione di Francesco, con le labbra vicinissime al suo viso. Il suo cuore iniziò a palpitare a un ritmo incessante, emettendo un suono simile a una marcia di tamburi che si diffondeva nel suo petto e a ogni battuta si espandevano raggi infuocati che gli scaldarono il cuore. Non aveva mai provato uno stato di beatitudine simile, neppure dopo il loro bacio al sorgere del sole. La osservò con scrupolosa minuzia mentre dormiva serenamente, con una mano a stringere il cuscino e l'altra sotto il suo viso, trovandola estremamente dolce.

«Sophie?» La chiamò in un sussurrò a cui ovviamente non trovò riscontro. Pensò che forse la sua mente gli aveva giocato un brutto scherzo e che quindi aveva mal interpretato le parole che gli aveva borbottato poc'anzi, cercando di non illudersi, di non crogiolarsi in un sentimento che non credeva di meritarsi. Era certo di non essere degno del suo amore e che quello ricevuto dalla sua famiglia fosse dovuto alla semplice condivisione dello stesso sangue. Non si capacitava ancora di come, quella splendida donna, potesse volerlo nella sua vita, lui che aveva perennemente vissuto nell'ombra e che aveva visto per la prima volta la luce solo grazie a lei. Egoisticamente si augurò che Sophie restasse cieca e che non vedesse l'interno della sua anima, perché lui era certo che quello che provava fosse amore.

«Non so se domani ricorderai quello che ti sto per dire, ma sappi che sono felice di averti al mio fianco ogni giorno. Ti amo, piccola impudente!» 

*Spazio Autrice*

Pensavate che Francesco stesse correndo da Anais, vero?
AHAHAHA e invece no!
Sovrappensiero Sophie gli ha detto di amarlo, scaturendo in Francesco pensieri un po' discordanti: felicità e paura, perché crede di non essere abbastanza per lei.
Nel prossimo capitolo vedremo il loro risveglio e... chissà!

Dedico questo capitolo a lovesummerlove ♥️

Baci, Sara.

Nuova OssessioneWhere stories live. Discover now