Capitolo 31 - Ti porto via con me (Parte 2)

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«Ehi, bello, levati!» esclamò Fabian, sorpreso dal gesto di quell'estraneo nei confronti della sua amica. Non era a conoscenza delle ultime novità, quindi si preoccupò di dover fare le veci di Daniele e scacciare ogni impertinente che le avrebbe fatto il filo.
Il bel bruno stava per rispondergli, quando si sentì afferrare da una piccola mano che lo tirava leggermente dal fondo della maglia, costringendolo a voltarsi verso la regina del suo cuore.

«Cavalier Motolese, può abbassare la sua spada; questi due sono i miei migliori amici.»
Il ragazzo si rilassò nel sentir quelle parole, osservando con intensità lo sguardo sorpreso di loro.
Sophie si mise in mezzo, prendendo il suo cocktail dalle mani del Pai per gustarsi quella leggera frizzantezza che l'avrebbe aiutata ad annebbiare i suoi pensieri.

«Fab, Gian, vi presento Francesco, un vecchio amico e cliente...» affermò lei, indicando il bruno alle sue spalle, il quale si rabbuiò quando sentì il termine "amico".
I due ragazzi continuarono a osservarlo con sguardo confuso, cercando di decifrare il gesto di protezione fatto poc'anzi da quel bell'imbusto.

«Nonché proprietario dello Starlight. È lui che ci ha offerto il locale per Pasquetta» aggiunse, lasciando gli amici di stucco.
Francesco sorrise soddisfatto per quella reazione, sperando che quella notizia gli avesse fatto guadagnare una discreta simpatia ai loro occhi. Improvvisamente iniziò a guardarsi in giro, pensando che il fidanzato di lei si palesasse da un momento all'altro, ma a comparire furono soltanto le amiche della mora.

«Ehi, ci si rivede...» La voce annoiata di Giorgia arrivò come una freccia alle orecchie del bruno, il quale si voltò a osservare quella bionda che aveva stregato il suo amico, non trovandoci niente di speciale, se non il carattere pungente così simile a quello della sua Sophie.

«A quanto pare...» si limitò a rispondere lui, dandole poi le spalle per tornare ad ammirare la donna più bella della sala.
«Mi fai compagnia mentre fumo una sigaretta?» Si avvicinò al suo orecchio per farle quella domanda, beandosi del profumo fruttato dei suoi capelli.

La ragazza si sentì avvampare percependo il fiato caldo di lui sul collo, costringendola a bere un lungo sorso del suo drink che glielo fece finire. Rispose con un cenno positivo del capo al quesito del bel bruno, il quale sorrise e le prese la mano per portarla fuori dalla discoteca.
"Un po' di aria non potrà che farmi bene" si ritrovò a pensare, sperando che il freddo della notte l'aiutasse a trovare quel raziocinio che puntualmente perdeva quando si trovava vicino al suo persecutore.

Come immaginava, il vento gelido di aprile la investì, facendola tremare, costringendola a togliere la mano da quella del ragazzo per strofinarsi le braccia. Francesco si tolse la camicia a scacchi legata ai jeans e la poggiò sulle spalle di lei, avvolgendola in quell'indumento che sperava potesse ripararla. Lei restò interdetta per quel gesto premuroso e inaspettato, scoprendolo a sorriderle prima di accendersi la sigaretta e inalare una boccata di fumo.

Intorno a loro alcune persone iniziavano ad allontanarsi dalla discoteca per ritornare alle proprie abitazioni o per recarsi a mangiare una pizzetta o un bombolone con gli amici prima di coricarsi.
Anche il bruno doveva trovarsi a letto, considerando che il giorno dopo avrebbe aperto da solo lo Starlight, ma quando Matteo lo aveva informato che Giorgia sarebbe stata al Silent Party con Sophie, aveva preso al volo quell'occasione per rivederla.

«Allora, Khaleesi, non c'è il tuo fidanzato questa sera?» domandò con finta noncuranza, anche se dentro di sé fremeva per avere una risposta.
La ragazza deglutì, non sapendo come rispondere al quesito di lui. Forse, dirgli la verità gli avrebbe dato la spinta che gli serviva per lasciare Isabella e giurare a lei il suo eterno amore, si augurò mentalmente.
"Ma chi voglio prendere in giro? Lui non proverà mai un sentimento così profondo per me!"

«Ci siamo lasciati!» affermò, provocando sbigottimento nel ragazzo per poi rubargli la bionda dalle dita e aspirare un po' di nicotina. Percepì la leggera umidità delle labbra di lui su quel cilindro cartaceo, costringendo la sua mente ad allontanare il pensiero di quella bocca che avrebbe voluto assaporare volentieri.

Lui non si aspettava di certo quella risposta, la quale gli provocò un tumulto nello stomaco e un calore nel petto. Si ritrovò a sorridere a quella ragazza, finalmente libera di essere corteggiata e riconquistata senza alcuna presenza a interporsi.

«Non avevi smesso di fumare, tu?» Le sorrise sghembo, estraendo dal pacchetto nella sua tasca un'altra sigaretta, poiché la sua era finita tra le mani di quella sexy menzognera.

Sophie aspirò un'altra boccata di fumo, divertita da quel nuovo quesito.
«Quante domande, Motolese impiccione! No, non ho smesso di fumare, volevo solo allontanarmi da te quella sera.»
Non seppe nemmeno lei il perché della sua improvvisa sincerità; si morse la lingua e strizzò gli occhi, maledendosi per quell'affermazione, la quale provocò l'ilarità del ragazzo.

Francesco azzerò le distanze, attaccandosi a lei come aveva fatto nella pista da ballo, stringendole il fianco con la mano libera e accostando pericolosamente i loro volti.
Sophie emise un gemito di sorpresa, provocando il risveglio di una parte di lui decisamente affamata e desiderosa di unirsi a lei.
«Quante bugie mi hai raccontato, mia tenera insolente?» Il respiro caldo di lui le solleticò le labbra, le quali si dischiusero involontariamente, aspettando di sentire quelle del bruno sopra le proprie.

I loro corpi febbricitanti erano attratti come due magneti dai poli opposti; potenti se vicini, incompleti se separati.
Francesco si impose con tutta la sua volontà di non cedere all'istinto di gettarsi su quella bocca rosea, aspettando il momento in cui lei avrebbe riacquistato la fiducia in lui e fosse meritevole anche del suo cuore. Fu difficile combattere quel desiderio primordiale, ma ambiva a essere degno di lei e per farlo avrebbe dovuto risolvere alcuni impedimenti. 

Scostò dal suo viso una ciocca di capelli e gliela sistemò dietro l'orecchio, allontanandosi da quel volto che lo ossessionava ogni notte nei sogni.
Sophie interpretò male quel gesto, credendo che il bruno si fosse allontanato perché non provasse il suo stesso interesse, ma poi gli pose quella domanda che, per la milionesima volta, la confuse.

«Hai voglia di accompagnarmi a fare la spesa per Pasquetta domani?»

*Spazio Autrice*

Eccoci qui con l'ultima parte del capitolo. Siete pronte ad andare a fare la spesa insieme a loro? Secondo me avranno da discutere come al solito, ma chissà...

Ci vediamo settimana prossima.
Baci, Sara <3


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