Capitolo 35 - Pasquetta con chi vuoi (Parte 5)

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Il sole cercava di filtrare tra le nuvole grigie, provando a scaldare l'aria fresca di quella giornata quasi primaverile. Il cortile esterno dello Starlight era un ammasso di cemento, senza sprazzi di verde all'orizzonte; si potevano scorgere parecchi edifici, adibiti ad appartamenti, negozi o uffici, tutti dai colori esternamente spenti, proprio come l'animo di Sophie in quel momento. Per lei era difficile intavolare quel discorso con Daniele, perché sapeva che avrebbe fatto soffrire di nuovo quel povero ragazzo, il quale non aveva fatto altro che donarle amore e serenità.
Si appoggiò al muro di mattoni del locale, chiedendosi se sarebbe riuscita a reggersi sulle proprie gambe, per nulla pronta a spezzargli il cuore una seconda volta.
«Direi di sì» sospirò, portandosi le braccia al petto come per dare a sé stessa un abbraccio di incoraggiamento.

«Perdonami se ti ho messo in una situazione scomoda; ero convinto che questi giorni senza di me avessi provato la mia stessa sofferenza e che una dichiarazione d'amore in piena regola ti avrebbe fatto cambiare idea sul nostro futuro.»

Gli occhi del bruno erano puntati al suolo, ai piccoli sassolini bianchi che erano collocati su quel selciato grigio. Non trovava la forza di alzare lo sguardo verso di lei, consapevole che ci avrebbe letto pena, dispiacere, probabilmente anche dei sensi di colpa, ma non amore; quel sentimento che in lui, invece, bruciava ancora come il primo giorno.

«Mi dispiace, Daniele. Le tue parole sono state bellissime e ti avrei detto di sì, se i miei sentimenti nei tuoi confronti fossero contraccambiati, ma purtroppo non provo quello che provi tu.»
Sentì nuove lacrime pungerle la sclera, sembrava non saper fare altro ultimamente, se non piangere a dirotto. Continuò a osservare il volto abbassato del bruno, sperando che lo alzasse per poterlo guardare negli occhi e continuare il suo discorso, ma lui restò immobile, come una statua di cera.
Sophie alzò lo sguardo al cielo, per ricacciare indietro quella tristezza che era pronta a sovrastarla, percependo l'aria fredda sulla pelle del viso, come punta da piccoli spilli.

«Lo so; sono uno stupido! La speranza riusciva a tenermi a galla e mi ci sono aggrappato per non affogare. Vado a prendere le mie cose, dopodiché ti lascerò la chiave nella cassetta della posta.»
Daniele era già pronto ad avviarsi verso la propria macchina, quando la mora lo bloccò con la sua voce calda e stupenda, chiedendogli di aspettare. Non avrebbe più sentito quel suono così dolce mentre lo chiamava "amore", né i suoi "ti amo" che gli scaldavano il cuore. Non avrebbe più udito nemmeno il tono squillante e caustico di quando si arrabbiava, perché per l'ennesima volta si era dimenticato quello che lei gli aveva detto solo poche ore prima; provò una profonda tristezza nell'apprendere quella nuova consapevolezza.

«Quella casa è di entrambi, perché vuoi essere tu ad andartene?» gli pose quella domanda, che per lui era apparentemente sciocca, ma per Sophie era decisamente incomprensibile.
Finalmente la guardò negli occhi, trovando una forza che non sapeva nemmeno lui di avere e, con lo sguardo più sincero e dolce che avesse, rispose al suo quesito.

«Perché non riuscirei a stare in quell'appartamento, ogni cosa mi parlerebbe di te. In quelle quattro mura ci sono frammenti di noi ovunque e potrei impazzire se ci restassi. Sarà più facile per me andare avanti.»

Sophie non riuscì più a trattenere le lacrime e lo raggiunse per abbracciarlo un'ultima volta; si era dimostrato nuovamente un uomo di gran cuore e di classe fuori dal comune. Qualsiasi altro ragazzo, nella sua stessa situazione, l'avrebbe insultata e sbattuta fuori di casa, ma lui no.
«Mi dispiace, Daniele, dico sul serio. Ti auguro di trovare una donna che ti meriti e ti renda felice, come io non ho saputo fare.» La voce di lei, inclinata dal pianto, lo fece sorridere amaramente.

Dentro sé, sapeva che nessuna donna lo avrebbe reso felice com'era riuscita a fare lei in quegli anni, né che sarebbe mai riuscito a provare quel sentimento per un'altra che non fosse la mora dai grandi occhi verdi. Le posò un tenero bacio sulla cute, prima di sciogliersi da quell'abbraccio per accarezzarle la gota, guardando la sua perfezione per l'ultima volta.

«Cerca di essere felice anche tu, mia dolce Sophie!»
Distaccò la mano dal volto di lei, allontanandosi definitivamente, percependo sul palmo l'umidità lasciata da quelle stille salate che le avevano rigato il viso.

La mora si asciugò il volto con le dita, prima di rientrare in cucina e sussultare alla vista del bruno, appoggiato al bancone d'acciaio con le braccia incrociate.
Francesco aveva assistito alla scena di quell'abbraccio, mentre lei correva in lacrime tra le braccia del suo ex fidanzato, senza però udire i loro discorsi. Sentì dentro sé una profonda rabbia, ma cercò di contenersi, convincendosi che quello a cui aveva assistito era solo un addio e niente di più, trovando conferma di quel pensiero nel vederla entrare da sola e non abbracciata a un altro.

«Mi hai fatta spaventare! Perché non sei di la con gli altri?» domandò avvicinandosi a lui, fino a essergli di fronte, a pochi centimetri di distanza.
Il bruno prese da dietro il piatto con le fettine di salame che era riposto nella credenza, mettendoglielo sotto gli occhi.

«Ho pensato che avresti voluto mangiare un po' di questo; sai mica chi l'ha nascosto qui?»
Indicò il mobiletto sopra la sua testa, sorridendole. Sophie scoppiò a ridere, arraffò un pezzo di quel succulento affettato e lo addentò, emettendo un mugolio di apprezzamento che provocò ilarità anche in lui.
«Com'è andata?» Si levò quel sassolino fastidioso, ponendole quel quesito dal quale bramava la risposta, mangiando un po' di quell'insaccato.

«Ora ha capito che è davvero finita!» affermò guardandolo seria, puntando i suoi smeraldi in quei pozzi senza fine che la inghiottivano e la facevano perdere ogni volta. Lasciò che Francesco scrutasse la sua anima, sperando che ci leggesse i sentimenti che nutriva e che lo legavano a lui. Era stufa di nascondersi, era stanca di avere paura di quella sofferenza che aveva provato in passato; voleva essere libera di lasciarsi sovrastare dalle emozioni che solo quel seducente ragazzo sapeva farle provare, desiderava sentire quell'ardore che le bruciava dentro dopo che lui l'aveva aizzato, bramava riassaporare ancora quelle allettanti labbra e la sua lingua infuocata.

Il ragazzo la sentì più vicina, come se non ci fosse più alcun impedimento che ostacolava il loro amore. In quello sguardo ci lesse passione e lussuria, sentimento e desiderio, emozione e carnalità.
Posò il piatto che teneva tra le dita senza mai distogliersi da quegli smeraldi, poggiando le mani sul suo viso candido come la neve e appoggiò la fronte contro quella di lei. Le punte dei loro nasi si toccarono, i loro cuori si abbracciarono e nello stomaco un turbinio di emozioni fece provare loro qualcosa di indefinito a cui non seppero dare nome, consapevoli solamente che quel tornado pieno di colori si stava abbattendo e li avrebbe travolti con la sua furia.

Erano entrambi pronti a lasciarsi andare, ma il fato, anche quella volta, decise che non fosse ancora il momento a loro più propizio; la povera Giorgia si trovò a interrompere nuovamente l'azione dei due, giungendo nel momento sbagliato e non riuscendo a celare la sua sorpresa
«Oh cavolo!» la voce tonica della bionda fece sussultare i due dagli occhi semichiusi, portandoli ad allontanarsi.
«Non pensavo che... non sapevo di trovarvi così...» Giorgia era arrossita mentre cercava di dar loro spiegazioni, coprendosi la faccia con le mani,
«Scusate, ero venuta a vedere se fossi ancora fuori, io...»

Sophie si avvicinò all'amica, prendendo le dita di lei tra le sue, abbassandogliele.
«Gio, stai tranquilla! Non devi scusarti. Torniamo tutti di là, sto morendo di fame!»

*Spazio Autrice*

La parte "tormentata" del capitolo di Pasquetta è finita. Io ho avuto il magone mentre scrivevo questi ultimi capitoli, mi dispiaceva troppo per il povero Mr. Cecio. :(
Anche questa volta il bacio è stato interrotto (per la gioia di Trisha)... ce la faranno questi due a darsi sto benedetto limone? XD

Vi aspetto sabato per l'ultimo capitolo di Pasquetta :P
Baci, Sara

Nuova OssessioneWhere stories live. Discover now