Capitolo 50 - Scacco Matto (Parte 1)

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Sophie chiuse la sua valigia fucsia di Carpisa, trascinandola giù dalle scale con qualche difficoltà. Odiava partire, perché non sapeva mai cosa portarsi, infilandoci un po' di tutto in quel bagaglio e, il più delle volte, la metà degli indumenti rimaneva sepolta a spiegazzarsi.
Le dispiaceva perdersi i festeggiamenti per il compleanno della madre, ma era riuscita a trascorrere un po' di tempo con lei, la nonna e Francesco, la sera prima, organizzando una piccola cena intima a casa sua. Ormai, anche il suo fidanzato era di famiglia, nonostante Carla confondesse ancora il suo nome, ma quello era diventato motivo di ilarità tra di loro; probabilmente, l'anziana signora si divertiva a rinominarlo appositamente.

Giunta davanti alla porta di casa, andò a spegnere il contatore della corrente nel piccolo stanzino che divideva il bagno dal soggiorno, al cui interno aveva da poco inserito un mobiletto quadrato bianco, regalatole da Francesco, nel quale aveva posizionato delle ceste del medesimo colore per gli asciugamani e per i panni da lavare.
Si accomodò sulla penisola del divano, in attesa di Mia, l'autista designata per quel weekend fuori porta.

Il rumore della serratura che si apriva la fece sorridere, consapevole dell'imminente arrivo del suo uomo. Quando entrò, il suo cuore saltò un battito, come le succedeva ogni volta che lo vedeva. I suoi capelli erano stati spuntati da poco, così che il ciuffo ribelle non potesse più dargli fastidio. Indossava una polo bianca, la quale evidenziava ancora di più la sua abbronzatura e gli fasciava alla perfezione le spalle, dei bermuda di jeans e le immancabili sneakers dell'Adidas.
«Ehi, piccola, sei già pronta per partire?» Agganciò le chiavi al portachiavi appeso alla parete, prima di avvicinarsi per schioccarle un rapido bacio.

«Sì, sto aspettando Giorgia e Mia.» Squadrò ogni suo movimento, finché non le fu accanto, dopodiché si appoggiò alla sua spalla, legandosi al suo braccio.
«Mi mancherai in questi tre giorni!» sospirò mesta, prendendosi il labbro tra i denti.

Francesco le bacio la nuca per rassicurarla, sorridendo per la tenerezza di quella ragazza, che in quel momento gli si era avvinghiata come un cucciolo di koala.
«Sono certo che nemmeno ti accorgerai dello scorrere del tempo, con tutte le cose che avrete da fare! Soprattutto, mentre riceverai il tuo rilassante massaggio, magari da un affascinante e muscoloso massaggiatore.»
Il pensiero che un altro uomo potesse toccare il corpo della sua amata lo fece adirare, ma cercò di non mostrarlo apertamente. Un ghigno soddisfatto si disegnò sul volto di Sophie, la quale alzò la testa per incontrare quegli occhi profondi che le facevano continuamente perdere la testa.

«Abbiamo un Motolese geloso, per caso?» sghignazzò divertita, coinvolgendo anche lui.

«Io? No, non sono una persona gelosa!» arrossì per l'imbarazzo di essere stato scoperto. Non le aveva del tutto mentito, perché prima di lei non aveva mai percepito quel fastidioso e pungente sentimento chiamato gelosia. Non gli era mai importato di nessuna donna e le loro provocazioni, lo lasciavano indifferente. Con Sophie invece, fu costretto a rivedere le sue convinzioni; sentiva costantemente la paura di perderla e il fastidio che gli causavano gli sguardi lussuriosi degli altri uomini sul suo splendido corpo. Gli veniva naturale proteggerla, mettendosi in mezzo tra lei e quei porci che continuavano a provarci, nonostante i suoi rifiuti. Lei poteva tranquillamente essere definita "la sua prima volta", in ambito emotivo.

«Sarà, eppure non mi sembra affatto come dici tu!» Lo canzonò, ridestandolo dai suoi pensieri, prima di rubargli un lungo bacio, ricco di amore e desiderio.

«Se continui così, ti impedirò di partire e ti terrò segregata in camera mia!» le sussurrò sulle labbra, prima di morderle avidamente. Sophie percepì un profondo fremito partirle dall'interno coscia, per poi salirle fino al petto, vicino al suo cuore.

«Quello lo faremo al ritorno dall'addio al celibato di Giacomo, visto che terrete lo Starlight chiuso per tre settimane!»

I ragazzi avevano deciso di prendersi delle meritate ferie, godendosi quattro giorni nel Salento, insieme al futuro sposo, per una vacanza tra soli uomini, mentre il restante li avrebbero trascorsi con le proprie compagne. Veronica e Giacomo, terminati i festeggiamenti, sarebbero rimasti in città, visto l'imminente viaggio di nozze nella grande mela.

Il trillo del campanello interruppe le loro carezze, costringendo entrambi a sospirare infastiditi.
Sophie si avvicinò al citofono, stirandosi le pieghe sulla gonna del leggero tubino verde mare, che le arrivava sopra le ginocchia, prima di rispondere.
«Siamo noi. Sei pronta?» la voce brillante di Giorgia le rimbombò nelle orecchie, facendola ridere.

«Ora scendo!» Pigiò il pulsante di apertura del cancellino, prima di riattaccare.
Francesco si era già alzato, mentre gli dava le spalle, avvicinandosi alla porta con la valigia della fidanzata tra le mani.

«Ti aiuto a portarla giù, poi mi preparo e vado allo Starlight. Ho fatto cambio turno con Mattia per avere la serata libera settimana prossima, così da poterla passare insieme.»
Sophie sorrise di fronte all'accortezza di quel pensiero, rimanendo nuovamente sorpresa dai suoi gesti così dolci e spontanei, che non credeva gli appartenessero. Francesco era molto diverso dal ragazzo freddo e cinico di sette anni prima e questo continuava a meravigliarla positivamente.

«Va bene, controllo di aver chiuso tutto e ti raggiungo.» Fece un ultimo sopralluogo all'appartamento, prima di sigillarlo e raggiungere la macchina dell'amica.

«Controlla che quelle sanguisughe non si avvicinino al mio Matteo, mi raccomando, Moto Moto*, o ti faccio fare la fine dell'ippopotamo di Madagascar!» Giorgia gli teneva puntato il dito contro al petto, osservandolo severamente con gli occhi assottigliati. Il bruno dovette trattenere una risata, la quale avrebbe sicuramente fatto adirare quella petulante ragazza, alla quale ormai aveva imparato a voler bene.

«Tranquilla, Dumbo, se dovessi mai vedere una squinzia avvicinarsi a lui, gli farò scudo con il mio corpo!» Le fece l'occhiolino, facendola sorridere.

«E chi le terrà lontane da te?» Sophie si avvicino ai due interlocutori, legandosi al braccio del fidanzato, come aveva fatto qualche minuto prima nelle quattro mura di casa.

«Ma chi vuoi che se lo pigli? Solo tu sei la pazza!» affermò beffarda Giorgia, allontanandosi dalla coppia per lasciar loro un po' di privacy.

«Buon viaggio, Dumbo, attenta a non volare con le tue grandi orecchie!» rispose all'attacco della bionda, beccandosi un dito medio come ultimo riscontro.

«Voi due non cambierete mai!» asserì sconfortata, ma allo stesso tempo divertita, Sophie.
«Ti scrivo appena arrivo, ok?» Si strinse maggiormente a lui, beandosi del suo fresco profumo.

«Va bene, piccola! Divertiti, ma non bere troppo, ubriacona che non sei altro!» La canzonò per poi spingerla a sé per darle un ultimo bacio prima della partenza. Le loro lingue si intrecciarono nella solita danza infuocata, mentre le loro mani si stringevano sul corpo dell'altro, sfiorandosi per sentire, ancora una volta, quella pelle calda.

Sophie avrebbe tanto voluto esternare il profondo sentimento che la legava a Francesco, ma memore della reazione avvenuta quella mattina del mese prima, si sentì bloccata. Non avevano più accennato l'argomento, vista la dolcezza che egli aveva dimostrato quel pomeriggio, ritornato dal lavoro. Era terrorizzata all'idea che lui potesse respingerla, nonostante le continue dimostrazioni che le donava ogni giorno, così si costrinse ad aspettare di sentirselo dire da lui, ma quelle parole sembravano non arrivare mai.
«Ci sentiamo più tardi!» Gli stampò un ultimo bacio, racchiudendo la malinconia di quel limite che si era autoimposta, prima di raggiungere le amiche, posizionandosi nel sedile passeggero anteriore.

«Allora, siamo pronte a partire?»

*Moto Moto: Ippopotamo Don Giovanni del film d'animazione Madagascar 2

*Spazio Autrice*

Buongiorno e buon sabato a tutti voi! Siete pronti a partire insieme alle nostre donne per un bel weekend a Riccione? Prendete i costumi, la crema solare e preparatevi, nel prossimo capitolo arriveremo al bellissimo Hotel con la spa!

Dedico questo capitolo a NoemiCarbone ♥️

Buon weekend, baci Sara

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