Capitolo 57

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Nihil est ut videtur

Arlen B. Owen


Caldo.

Sento caldo.

Dove sono?

Cosa succede?

L'ultima cosa che ricordo sono delle mani e un senso di sicurezza improvviso.

Già...

Delle mani.

Le mani di Narcissa Malfoy.

Sua madre.

Non la mia.

Ma di nuovo, sembra che le nostre menti si siano fuse insieme.

Lui ha ripreso il sopravvento.

Mi sforzo di riaprire gli occhi ed immediatamente un raggio di sole mi colpisce in pieno volto.

Un raggio di sole che entra da una finestra alle mie spalle, sulla destra.

Sono sotto delle coperte, distesa in un letto.

Coperte che mi coprono fino a metà viso: ecco perché sento caldo.

Prima ancora di guardarmi intorno, sollevo la mano destra fino alla spalla sinistra.

Una fasciatura.

Mi sembra di vivere un deja-vu.

Ancora una volta.

Ma stavolta... sono viva per miracolo.

O forse sono già morta?

Provo a muovere le dita della mano sinistra, che per fortuna risponde ai comandi, senza particolari intoppi.

Provo a sollevare anche questa e, a parte un leggero pizzicore e dolore, sembra che tutto funzioni correttamente.

Ma ciò che mi preme di più... è capire in che condizioni si trovi la mia coscia sinistra.

Provo a muovere le dita dei piedi e appena il muscolo si contrae, il dolore è immediato e talmente forte che devo mordermi la lingua per non urlare.

Con la mano sinistra provo a sfiorare laddove so esserci la ferita, ma incontro immediatamente un'altra fasciatura.

Mi fermo, mentre gli occhi diventano lucidi.

Che cosa diavolo è successo alla mia gamba?

Cerco di distrarmi, prima che le immagini della notte scorsa tornino ad opprimermi.

Mi guardo intorno: dove sono?

Un comodino accanto al letto, alla mia destra, la finestra subito sopra e nella parete di fronte al letto un armadio e una scrivania; le pareti sono azzurre... Oddio...

Lo riconosco.

So dove sono: Housel Bay e questa è la camera di Draco.

"Sono ancora viva" penso immediatamente, ma vengo distratta da un leggero rumore.

E' talmente lieve che quasi non si sente.

E' lento e regolare.

E' il respiro di qualcuno.

E non è il mio.

Sollevo la testa di scatto a guardare verso il fondo della stanza; accanto alla porta è stata aggiunta una poltrona che riconosco immediatamente: è quella del salone sotto terra.

Lumos - Nihil est ut videtur | Dramione (COMPLETATA) #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora