Capitolo 42

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  La realtà esiste nella mente umana e non altrove.

George Orwell  



Riapro gli occhi.

La prima cosa che vedo è il fuoco.

Sorrido, mentre riprendo coscienza del mio corpo a poco a poco.

Avverto un calore piacevole avvolgermi e la mente è leggera, sgombra da qualsiasi pensiero, positivo o negativo che sia.

Batto le palpebre un paio di volte: sono distesa su un fianco e i miei occhi inquadrano immediatamente il mio braccio sinistro, dove c'è la cicatrice, steso in avanti, con la mano che penzola fuori dal letto.

Sono poggiata su di un materasso e sopra di me avverto il peso soffice di un piumone.

Mi rilasso, richiudendo gli occhi mentre, sulla mia bocca, quel sorriso non accenna a sparire.

E so benissimo perché...

Ogni sguardo, ogni carezza, ogni sussurro...

Tutto mi ripassa velocemente nella mente e rabbrividisco ancora una volta al ricordo delle sue mani su di me.

Di quegli occhi, così persi e confusi, che incrociano i miei, lucidi e pieni di qualcosa che non so spiegare.

Delle sue labbra che sfiorano la mia pelle...

E adesso sono qui...

E non lo dimenticherò con facilità.

Perché non è stato un puro e semplice atto fisico... no... è stato qualcosa di più ne sono certa, anche se non so definirlo.

Amore?

Assolutamente no.

Bisogno?

Si.

Il bisogno di sapere che siamo reali, che lui è ancora vivo in qualche strano modo.

Che non è realmente... morto... cadendo giù... da quella torre. No.

Siamo qui...

Su un letto che accoglie entrambi, più consapevoli che ciò che è successo tra noi non potrà essere cancellato.

Un momento.

Letto?!

Noi non... non eravamo su un... Oddio.

Scatto a sedere e vengo colta da un improvviso giramento di testa che mi offusca la vista per un attimo.

Sono tornata.

Spalanco gli occhi inorridita.

Era... eravamo nel limbo... Era... Era tutto un sogno?

E adesso sono tornata alla realtà.

E adesso... Proprio in questo istante... tutto ciò che è successo e a cui ho appena ripensato, mi precipita addosso come un macigno.

Perché adesso...

Si aggiunge il peso di questa realtà da cui sono fuggita.

E il peso di questa realtà è un'unica consapevolezza.

Sono una traditrice.

Gli occhi mi si riempiono di lacrime istantaneamente.

"Che cosa ho fatto?"

Lumos - Nihil est ut videtur | Dramione (COMPLETATA) #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora