Capitolo 3

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I misteri illuminano le tenebre che ci circondano mantenendo il segreto di sé stessi, come una lampada che ci dà luce anche se non capiamo il suo funzionamento.
(Paul Claudel)  



-SORPRESAAAAAAAAAAAAAAAA!!-

Il cuore perde un battito.

"Non è niente" mi dico subito "Calmati Hermione. E' tutto apposto"

Sorrido, mentre incrocio gli occhi di Ron, che mi guarda felicissimo.

Il salotto, per quello che vedo dall'ingresso, è addobbato a festa.

"Ma certo, è il mio compleanno. Dovevo aspettarmi qualcosa del genere"

Respiro a fondo e mi guardo intorno. Ci sono tutti: Harry, Ginny, Molly, Arthur, George e Angelina, Neville, Hanna Abbott e Luna. Avranno lavorato senza sosta per tutto il pomeriggio, ne sono sicura.

La mia casa è un luogo protetto, circondata da incantesimi di massima sicurezza. Nessuno che abbia intenzione di fare qualcosa di sbagliato può entrare.

Ron mi si avvicina e mi dà un bacio, che riesce a calmarmi del tutto.

-Sei stanca?-

-Leggermente, ma non ti preoccupare-

Tolgo il cappotto e inizio a salutarli. Devo dir loro ciò che è successo, soprattutto al mio fidanzato, ma non stasera. E' stata abbastanza dura oggi. Il nervosismo e la preoccupazione per Blaise mi hanno spossata, per cui, sarà meglio distrarsi e non angosciare tutti quanti con la realtà.

Il miglior antidoto a tutti i problemi? La mia famiglia.

***

Una folata gelida mi travolge. Mi stringo nel mantello e mi guardo intorno. La via è deserta e dietro di me, gli alberi sono agitati a causa del vento. Il cappuccio mi protegge per fortuna. Sembra che la temperatura sia più bassa del solito. I lampioni sono spenti e solo la luna mi permette di vedere qualcosa.

Inizio a non sentirmi a mio agio rimanendo ferma. Alzo lo sguardo e mi tranquillizzo: di fronte a me c'è casa. Sarà meglio non rimanere fuori oltre. Attraverso la strada, raggiungendo il cancelletto d'entrata, ma di nuovo una strana sensazione si appropria di me.

"Sono arrivata. Non c'è nulla di cui preoccuparsi" mi dico.

Guardo di nuovo la casa. Qualcosa non va. E' strano. Ci penso un po' su e poi me ne rendo conto.

"Questa non è la mia casa"

Non è la villetta che divido con il mio Ron. E' a tre piani, non due e anche il colore è diverso. Eppure, per un attimo, avevo avvertito un senso di calore e sicurezza: mi sbagliavo. Ne sono più che sicura adesso. Perché non l'ho riconosciuta subito?

Sono curiosa. Voglio entrare. Prendo la bacchetta dai pantaloni, ma immediatamente sento un fruscio alle mie spalle che non proviene dagli alberi distanti, ma da molto più vicino. Deglutisco. Lentamente mi giro e mi manca il respiro quando mi accorgo che una figura incappucciata, è ferma proprio dietro di me.

-NOOO!-


-NOOO!- Spalanco gli occhi, alzandomi a sedere, con il cuore in tumulto e il sudore che impregna il pigiama.

Mi rendo conto di essere nel mio letto, accanto a Ron:

-Hermione! Miseriaccia! Che succede?- mi chiede spaventato e insonnolito.

Lumos - Nihil est ut videtur | Dramione (COMPLETATA) #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora