Capitolo 34 (PARTE I)

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Certe volte la gente mente soltanto tacendo

Stephen King


Dopo quella che mi sembra un'eternità, la porta dell'obitorio si riapre ed esce Harry:

-Ehi, stai bene?-

-Si- rispondo cercando di risultare tranquilla –Si sto bene, scusa. E' solo che non sopporto molto la vista di... un cadavere, a quanto pare-

Sorrido debolmente, mentre lui mi poggia una mano sulla spalla e mi sorride a sua volta, tranquillizzandosi.

-Avete scoperto niente?- chiedo.

Lui abbassa lo sguardo, tornando serio: -Purtroppo no-

Com'è possibile?

-Ma... Allora Clarke?- chiedo stupita.

-Il suo omicidio non è collegato al caso a quanto pare-

Batto le palpebre, tornando a fissare un punto indefinito davanti a me e inizio a ragionare; cerco di dare un senso a quest'ultima scoperta, ma per quanto mi sforzi, alla fine devo arrendermi all'evidenza: Clarke è stato ucciso per altri motivi.

-E adesso? Che facciamo?- chiedo dopo qualche minuto.

-Niente. Aspettiamo il processo-

Giusto. Il processo di oggi pomeriggio.

Non è ancora finita.

Le prove a carico di Zabini esistono comunque.

***

-Vi ringrazio moltissimo per aver risposto così in fretta al mio appello. Mi rendo conto che oggi è una giornata molto particolare, ma ieri la squadra di Auror assegnata a questo caso, ha trovato finalmente le prove che cercavamo da tempo-

Gli occhi di tutti i giudici del Wizengamot si spostano su me, Harry e Wright, seduti alla loro sinistra.

Al centro della sala, la sedia per gli imputati e i testimoni, è ancora vuota.

Distolgo lo sguardo dai giudici, per spostarlo sul resto della platea ai margini della stanza: è deserta, tranne che per due persone sedute sulla panca più alta, proprio di fronte a noi: Daphne e Astoria.

I nostri sguardi si incrociano, ma se quello della Greengrass più giovane si sposta immediatamente, quello di Daphne è furioso e continua a fissarmi.

Ricambio, ma ben presto veniamo interrotte nuovamente dal Ministro, che riprende la parola:

-Bene... Se siamo tutti pronti, credo che potremmo cominciare. Fate entrare l'imputato-

Torno a guardare verso il basso, mentre il portone che conduce alle celle sotterranee si apre rumorosamente.

Ed ecco spuntare Blaise in catene, scortato da Campbell e Allen.

Tiene gli occhi fissi sul Ministro, senza spostarli mai, neanche di un solo centimetro. La mascella è serrata e la postura rigida.

Avverto qualcosa di terribilmente sbagliato nel vederlo così, ma so benissimo che è quella parte di me che ancora non si arrende all'evidenza.

I due Auror lo fanno sedere, ma non gli tolgono le manette, facendo semplicemente un passo indietro e rimanendo accanto a lui.

Un mormorio di incredulità si leva dalla giuria immediatamente.

Shacklebolt afferra la piccola campanella accanto al suo leggio e la scuote leggermente, facendo ripiombare la sala nel silenzio assoluto; si schiarisce la voce per poi iniziare a parlare:

Lumos - Nihil est ut videtur | Dramione (COMPLETATA) #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora