Capitolo 44

4.3K 307 564
                                    

Le cose più importanti sono le più difficili da dire. Sono quelle di cui ci si vergogna, poiché le parole le immiseriscono – le parole rimpiccioliscono cose che finché erano nella vostra testa sembravano sconfinate, e le riducono a non più che a grandezza naturale quando vengono portate fuori.

Stephen King  



-Che... Che ci facciamo qui?- dico immediatamente.

Non mi risponde, ma si limita ad avvicinarsi al cancelletto d'entrata.

Lo seguo, mentre lo vedo estrarre la bacchetta.

-Sei... Sei tu che hai cambiato gli incantesimi di protezione?- gli chiedo, vedendo quel colore blu scintillante formarsi tutto intorno alla casa di Malfoy.

Ancora non risponde, ma inizia ad agitare la bacchetta più e più volte, mentre ecco che gli incantesimi iniziano a sciogliersi e la cupola sparisce.

Dopodichè apre il cancelletto precedendomi all'interno.

Appena lo varco anch'io, ecco che torna ad apporre le protezioni, per poi voltarsi e farmi strada fino all'ingresso.

Solo quando la porta si chiude alle nostre spalle, finalmente si decide a parlare.

-Si... Dopo l'aggressione a Daphne ho iniziato a cambiare gli incantesimi ogni notte e ogni mattina tornavo per apporre quelli di sempre-

Come immaginavo: ecco perché non ero riuscita ad entrare quella notte, mentre il giorno dopo Harry non ha avuto problemi.

Non rispondo, ma mi limito a guardarmi intorno.

Avrò sempre paura quando entrerò qui dentro? Questa casa sembra terribilmente fredda e inospitale, o forse sono solo io che mi lascio condizionare dal fatto che ormai è disabitata.

Rabbrividisco, stringendomi le braccia intorno al corpo.

-Puoi rimanere qui- dice lui.

Strabuzzo gli occhi: -Co... Cosa?-

-Puoi rimanere qui. Nessuno ti verrà a cercare-

-Ma... Ma... Non posso... Non posso Zab... Blaise- mi correggo immediatamente.

Non posso dimenticare ciò che sta facendo per me.

-Granger... Smettila. Ti ho detto di rimanere qui-

Non posso... Non... Posso... Non voglio rimanere qui... Nella sua casa... Mi sentirei... Un'estranea... Ho la sensazione che invaderei ancora di più la sua privacy... No... Non posso...

Sento le guance avvampare e mi assicuro che lui non mi stia guardando. Ma anche se mi stesse osservando dubito che con quest'oscurità riuscirebbe a notarlo.

Per fortuna sembra intento ad armeggiare sul piccolo tavolino posto accanto all'ingresso.

Lo osservo incuriosita: agita la bacchetta.

Ed ecco comparire qualcosa.

Mi avvicino e...

Oddio...

Quella è...

-Fermo!-

Per fortuna si blocca, girandosi a guardarmi: -Che c'è?!- mi chiede seccato.

-Quella è una candela?!-

Solleva un sopracciglio, mentre inizia a guardarmi ironicamente: -Però... Che perspicacia-

Lumos - Nihil est ut videtur | Dramione (COMPLETATA) #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora