35

8K 295 149
                                    

Mi sveglio con un mal di schiena terribile.
Si vede che è il mio letto.
È il secondo e ultimo giorno che siamo qui.

Ieri ho visto mia nonna.
Si è ricordata di me, ma stava parecchio male.

Scendo le scale arrivando in soggiorno, dove c'è Harry che occupa la mia solita sedia, con davanti a sè una fila di pancakes.

Ridacchio.
Mi sembra il deja vu di settembre del mio ultimo giorno passato a Londra prima di andare a Los Angeles.

I pancakes di mio padre non li batte nessuno.
Harry lo da a vedere, se li sta mangiando con gusto.

Mi siedo di fronte a lui.
"Ma buongiorno" saluto ridendo dalla scena.
"Ciao" dice a bocca piena.
"Ma com'è che mangi come una fogna e hai tutti quei muscoli?" Trovo il coraggio di chiedergli ironicamente.
"Palestra, non credi?" Domanda retorico.

Vederlo fare colazione in famiglia mi è del tutto nuovo.
È carino.

Tra l'altro io abito molto vicino ad Holmes Chapel, ma non gli è venuto nessun senso di rancore, non ha parlato di suo padre... ma magari ci ha pensato.
Dev'essere stata dura per lui.

"Ci sono i pancakes anche per te" ci raggiunge mio padre servendomi il piatto con la mia colazione preferita.

"Ciao" entra in casa Crystal, mia sorella.
È stata con le sue amiche tutto ieri.
"Wow, Charlie, è il tuo ragazzo?" Mi chiede a bocca aperta.
"No" dico fin troppo occupata a mangiare i pancakes.
Tra l'altro non la vedo da mesi e la mia reazione non è stata proprio quella che ho avuto con i miei.

"Beh, allora piacere, mi chiamo Crystal..." dice ammiccante.
Ruoto gli occhi al cielo.

È più piccola di me di ben due anni, dove pensa di arrivare? Davvero crede di avere possibilità con Harry?
Non sono gelosa... mi dà solo fastidio il modo in cui si pone.

"Sono Harry" dice senza nemmeno guardarla e fissando il cellulare.
Le sta bene, una bella lezione.

"Beh... immaginavo non fossi il ragazzo di mia sorella, si vede che ambisci a livelli superiori" dice con un tono da gatta morta.

"Sì può anche essere, ma levati, non ambirà a me ma nemmeno alle bambine quindi invece che prendermi per il culo come se non fossi qui avresti potuto salutarmi"

Harry mi guarda divertito.
"Charls, che modi" mi rimprovera scherzosamente.

"Preparatevi invece di litigare, che poi questo pomeriggio andiamo dalla nonna" ci avvisa mio padre.
Annuisco.

"Comunque bel soprannome 'Charls'"entra mia madre.

In realtà mi faceva un po' schifo, ma se mi chiama lui così va bene...
se lo fanno gli altri no.

****
Arriviamo davanti all'ospedale.
"Io sto un attimo fuori a fumare" mi dice Harry.

"Se vuoi ti faccio compagnia" ci prova di nuovo mia sorella.
Ma perché è nata così emancipata?
Ma è proprio assurda.

"Torna a mangiare le cicche a forma di sigarette" le lancio una frecciatina.
Deve sempre essere al centro dell'attenzione.

"Non litigate per me" dice egocentricamente Harry.
"No, puoi anche tenertela. State anche insieme così vai al carcere perché lei ha quattordici anni" puntualizzo seccata.

Non sono gelosa per lui in sè, mi fa arrabbiare il fatto che lei si debba sempre mettere in bella vista.

"Charlie!" Distoglie la mia attenzione un urlo di una voce fin troppo conosciuta.
Mi giro ed è lei, la mia migliore amica.
"Sam, oh mio dio!" Mi viene in contro e mi abbraccia.

"Ciao, sono Sam" si presenta ad Harry.
"Lei però non è troppo piccola" le fa un occhiolino e le stringe la mano.
Sempre più basita...

Schiarisco la voce.
"Va beh, grazie di essere venuta" le sono grata.

*****
Sam mi ha accompagnata nella stanza di mia nonna... è davvero peggiorata.

Non risponde a ciò che le dico ed è veramente angosciante.
"Vado nonna, domani torno a casa, mi ha fatto piacere salutarti" le stringo la mano.

Mi giro e vado via per l'uscita dell'ospedale.
Arrivata alla fine del corridoio, mi giro di scatto sentendo delle urla di infermieri.

Corro verso alla stanza di mia nonna.
"Non ce l'ha fatta" annuncia un infermiere intristito.
Corro verso il corpo di mia nonna e mi inginocchio sul pavimento.
"Nonna, nonna! Ti prego!" Piango sulla sua mano urlando.

Sapevo che fosse sul punto di morte, ma finché non è accaduto, non lo sentivo così doloroso...

Le infermiere mi staccano dal lettino e mi trascinano al corridoio.

Piango sulle spalle di mia madre che mi abbraccia forte.
Harry appena mi vede in questo stato, mi abbraccia.

"Mi dispiace davvero" mi dice baciandomi la fronte.
Continuo a piangere.

***
Il tragitto verso casa è stato davvero silenzioso e brutto, ma sono qui.

Devo preparare le valigie nonostante sia senza forze di farlo.

Domani torno in California, ma con almeno la consapevolezza di aver salutato per l'ultima volta mia nonna.

~~~~

Capitolo strappa lacrime, nulla da aggiungere...
Grazie per i 10K.💞
Comunque Wattpad mi ha dato un sacco di problemi ultimamente, speriamo funzioni!

Hellish Love Where stories live. Discover now