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"Ti ci accompagno io"
A questa affermazione strabuzzo gli occhi.
"Stai bleffando" gli dico seriamente.

Non è fattibile.
Siamo entrambi minorenni, o almeno lui per poco.

"Non scherzo mai, Charls" dice con ovvietà mentre si tira indietro dei riccioli che gli stavano ricadendo sulla fronte.
"Come facciamo con il consenso dei tuoi?" Arrivo alla parte pratica.
"Tu intanto il consenso dei tuoi lo hai avuto per venire qui, dovresti averlo ancora.
Per il consenso dei miei, non ti preoccupare" mi rassicura.

"Faresti davvero questo per me?" Gli domando retoricamente.
"Sì, mi hai detto delle cose che nessuno mai detto... forse ti considero un'amica" dice accentuando il 'forse'.
Ridacchio tra me e me.

Il suo telefono squilla.
"Che cazzo vuoi?"
Mi ero quasi scordata della sua solita simpatia nei rapporti sociali.

"Oh mio dio, levami dalla tua testolina non ho intenzione di essere nè il tuo babysitter, nè il tuo ragazzo... sapevi benissimo come sarebbe finita, ora non dirmi che sei innamorata di me, l'amore non esiste, svegliati"

Sembra stia parlando contro una delle sue povere ammiratrici che si è portato a letto.
Anzi, non sembra, lo è.

"Ciao..." rimane in sospeso per chiamarla per nome ma non se lo ricorda, quindi chiude.

Non è uno che da importanza a chi porta a letto, è abbastanza spregevole, ma quelle che si lasciano usare sono più stupide di lui.

"Scusami, soliti inconvenienti. Dicevi?" Fa finta di nulla per cambiare argomento.
"Io non dicevo proprio nulla, ora avviso velocemente i miei, ma ho il loro consenso in valigia" gli dico.
"Ottimo, ora prendo il volo" annuncia alzandosi.
Afferra un Macbook e si sdraia a pancia in giù sul letto.
Picchietta la parte accanto a lui per invitarmi a mettermi nella sua stessa posizione.

Mi sdraio accanto a lui.
Siamo sul sito di una compagnia aerea.
Harry digita il giorno e le mete.
"Attento ai fuso rari" lo avverto.
"Lo so anche io, Mrs. so tutto io" mi prende in giro divertito.
Mi giro verso di lui e vedo un accenno di sorriso.
Gli do una pacca sulla spalla per vendicarmi.

"Cosa hai fatto?" Mi domanda girandosi sul fianco.
"Nulla" scrollo le spalle cercando di non scoppiare a ridere.
"Non mi è sembrato..."

Con un gesto veloce si catapulta su di me iniziando a solleticarmi sotto al collo.
Inizio a ridere fragorosamente.
"Harry, Harry... okay, basta" dico con le lacrime agli occhi per quanto sto ridendo.
Allora stacca le mani da me ma siamo praticamente attaccati.

Mi guarda intensamente le labbra.
Mi mordo il labbro inferiore, non sapendo cosa fare in una situazione così confusa.

"Continuiamo a guardare i voli" mi guarda negli occhi tornando serio.
Deglutisco.
"Sì, hai ragione..."

****
"Ecco fatto" dice Harry stampando i nostri biglietti.
Staremo lì solo due notti, per non destare sospetti alla madre di Harry, anche se è pienamente a conoscenza dello spirito ribelle del figlio.
"Wow, non pensavo potesse succedere" dico sorridendo.

"Corri da Anne a dirglielo, domani mattina siamo in partenza... ti aspetto in aeroporto perché insisteranno di portarti" mi avvisa.
Annuisco.
"Non potrei mai ringraziarti abbastanza, cosa posso fare?" Gli chiedo.

Scoppia a ridere.
Lo guardo confusa.
"Meglio non faccia niente, se vuoi farlo ne sarò entusiasta" mi fa l'occhiolino.
Era un doppio senso?
Sempre il solito a pensare male.
Gli lancio il cuscino in faccia.
"Toglitelo di testa"

~~~~~
Eccoci! È evidentemente imminente il volo dei due ragazzi.
Fatemi sapere che ne pensate! Un bacio, alla prossima

Hellish Love Where stories live. Discover now