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"Charlie, Charlie, Charlie!" Sento urlacchiare Abby mentre entra nella mia stanza.
È domenica, ma siccome qui durante il giorno festivo tutti dormono fino a mezzogiorno, ho deciso di stare a letto guardandomi un film sul mio pc.

Mi tolgo gli auricolari, per poi darle retta.
"Alex..." cerca di lasciarmi in sospeso.
Non mi dire.

"Ti ha invitata a uscire" dico con ovvietà.
"Geniale! Sì!" Esclama con un sorriso a trentadue denti.
Non posso fare a meno di ricambiare il sorriso.

"Sono contentissima per te" dico sinceramente.
"Invece... ho visto che occhiate vi tiravate tu e Liam" mi dice alzando e abbassando le sopracciglia.
Emetto una risatina.

"Mi ha scritto, ma non so cosa pensare... mi faceva troppe avance da film, era poco credibile!" Ammetto scocciata.
Effettivamente, ho apprezzato i complimenti, ma a parer mio, erano un po' da copione.

Non ho bisogno di qualcuno che per farmi stare bene deve dirmi due frasette dette e ridette, piuttosto poteva dirmi qualcosa che avrebbe fatto meno scena, ma che veniva dal suo cuore.

Poi non posso dire altro, perché sembra simpatico... ma il tutto mi è sembrato poco spontaneo.
Sarà che non so come comportarmi in certe situazioni, non sapendo minimamente cosa sia l'amore.

Rimango spaesata dai miei pensieri su Liam.
"Hey... hai capito?" Mi dice Abby sventolando la mano davanti al mio volto.
"Ehm, no" confesso.

"Ti dicevo che Liam è davvero un ragazzo serio, di vecchio stampo... buono come il pane, è molto timido, perciò per fare dei complimenti magari utilizza frasette scontate" mi spiega.
"Oh... beh, wow" dico cercando di capire.
"Tempo al tempo, Charlie" mi fa l'occhiolino.

"Pensa a te e Alex, vah!" Dico ridendo.
Ridacchia.
"Devi aiutarmi a vestirmi!" Praticamente suona come un obbligo, ma sarò sicuramente felice di vedere con lei cosa farle indossare per questo appuntamento.
Annuisco con entusiasmo.
"Beh, comunque, alzati dal letto, mattiniera!" Mi prende in giro con sarcasmo, mimando due virgolette alla parola 'mattiniera'.

Sbuffo in modo scherzoso, alzandomi dal letto.
"Dobbiamo ancora pranzare, suvvia!" Sembra avere tutta questa fretta per la scelta dei vestiti, quando ha ancora molto tempo...

*****
"Questo?" Propongo afferrando un vestito a palloncino rosso.
Scuote la testa in disapprovazione.
Sarà la quinta proposta che boccia.
Roteo gli occhi al cielo assonnata.
Sentiamo bussare alla porta.

"Avanti!" Diciamo all'unisono io e Abby.
"Abs, io e tua madre stiamo uscendo... ti ricordavi di dover fare da babysitter a Matthew, vero? Lo avevamo organizzato già due settimane fa" ricorda George.
Abigail sbianca.

La guardo, e per coprirla, saluto George:
"Certo, ne avevamo parlato ieri con Abby, buona giornata" rispondo io sorridente.
"Beh, grazie dell'aiuto, ragazze" dice lasciando entrare in stanza il piccolo, che cammina goffamente per la sua bassissima statura.

La porta viene socchiusa e quindi i genitori lasciano la casa.
"Charlie... non so come ringraziarti, ora chiamo Alex e disdico..." dice svogliata.
"Non devi preoccuparti, ci penso io, ci divertiremo, vero Matt?" Gli chiedo afferrandogli le guanciotte morbide.

Annuisce con un sorrisino adorabile.
"Sei la sorella migliore del mondo!" Mi salta addosso abbracciandomi.

"Troppo affetto, mai avuta una sorella che mi aporezzasse tanto" ammetto ridendo e ricambiando l'abbraccio.
Sciogliamo l'abbraccio.

"Muoviti a scegliere questo vestito!" Indico il guardaroba sottosopra, pieno di vestiti spiegazzati.

"Hai ragione" sorride.
"E se mi portasse in un parco?" Ipotizza.

"A sto punto, niente vestito, io metterei un jeans" le consiglio.
"Hai ragione" dice con tono pensieroso.
"Che ne dici?" Chiede la mia opinione mostrandomi un paio di jeans chiari e una maglietta dell'Adidas bianca.

"Con le Stan Smith sei apposto" le dico con approvazione.
"Benissimo!" Dice emozionata.
****

"Buon appuntamento!" Saluto definitivamente Abby dopo due intense ore di preparazione a questa fatidica uscita.
Quanto è impegnativo innamorarsi.
Sbadiglio assonnata.

Prendo per mano Matthew conducendolo al divano, dove lo faccio sedere delicatamente.
"Cartoni?" Propongo, anche se una proposta non è.

Gli metto il canale dei bambini e cado in un sonno profondo.
Sento il rumore di una serratura.
Sussulto dal mio stato di sonnolenza.

E se fossero Anne e George che scusa mi invento? Ma non può essere nessun altro oltre loro... devo sbrigarmi a pensare.
Mi giro e vedo Harry. Non so se essere sollevata o dovermi fare il segno della croce.
Quasi gli prende un colpo vedendomi.

"Tu che cazzo ci fai qui?" Mi chiede con acidità.
"Si dà il caso che sia anche casa mia..." dico iniziando a sudare freddo.

La sua presenza mi mette sempre una strana paura.
Matthew si affaccia da sopra il divano.

"Ciao, Harry" saluta il fratello grande, che lo guarda con disprezzo senza salutare. Spregevole.

"Senti, tu... devi sparire! Io pensavo di avere casa libera, non devi stare qui" ordina con un tono di superiorità.
"E che dovrei fare, scusa? Se hai dei poteri fammi sparire" emetto una risatina isterica non sapendo che fare.

"Tu farai come ti dico io, chiuditi nella tua stanza, voglio questo piano libero e anche la taverna, non fare rumore, ho visite" dice rifletendo sul da farsi.
"No" sentenzio cercando di essere decisa, ma riuscendoci poco.

"Tu farai come ti dico" dice con sicurezza, avvicinandosi al divano, venendo di fronte a me.
Inizio a tremare, non avendo più il divano che ci distanzia.

Mi giro verso la nuova direzione dove si è posizionato.
"Il bambino deve dormire, e tu starai in camera" conclude passandomi una pastiglia, che penso sia un sonnifero.
È completamente pazzo.

"Sei fuori di testa? Non puoi fargli somministrare un farmaco del genere" gli ricordo.
"Senti mi hai rotto il cazzo bambinetta, tu non sei nessuno okay? Prenderà questo fottutissimo sonnifero e tu farai come ti dico io" urla rabbioso, ficcando la pastiglia nella bocca del bambino, che è immobile, probabilmente sotto shock.

"Muoviti, cazzo! Fila nella tua camera" mi dice esasperato.
Mi alzo, con le gambe tremanti che non mi reggono in piedi.
Prendo in braccio Matt e mi dirigo in camera.
"Un attimo!" Mi urla per richiamare l'attenzione.

"Nessuno deve sapere nulla di tutto questo, chiaro?" Mi guarda con uno sguardo agghiacciante, che non mi permette di obiettare.

Mi rigiro ed entro in camera, chiudendo la porta e cadendo in un pianto spontaneo.
Come fa a trattare così le persone? Mi ha impaurita e mi ha ferito il modo in cui mi ha trattata, nessuno merita un trattamento simile.

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Ciao a tutte! Come state? Che ne pensate di questo capitolo? Che emozioni vi lascia?
Al prossimo aggiornamento, un bacio!

Hellish Love Where stories live. Discover now