𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 40 || "𝖠𝗏𝖾𝗏𝖺 𝖺𝗏𝗎𝗍𝗈 𝗍𝗎𝗍𝗍𝗈 𝖾 𝗇𝗂𝖾𝗇𝗍𝖾"

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Capitolo 40 || "Aveva avuto tutto e niente"

Hermione Jean Granger si era sempre ritenuta il perfetto opposto di una principessa delle fiabe.

Era una ragazzina, certo, ma poteva vantare una certa indipendenza fin dalla più tenera età. Faceva parte del suo carattere, era sempre stata abbastanza solitaria, ma determinata. Non aveva bisogno di essere salvata o aiutata, ce l'avrebbe fatta da sola. Aveva affrontato una marea di problemi da sola, perché avrebbe avuto necessità di un intervento altrui?

Hermione odiava gli stereotipi. Odiava il dover essere considerata una piccola cosetta fragile da proteggere, odiava quando gli adulti la ignoravano, odiava essere sottovalutata. Ah, odiava anche i pregiudizi, ma soprattutto le cose scontate.


Non aveva mai provato troppe emozioni guardando dei film su delle fiabe o delle favole, mai. Sua sorella aveva insistito che guardasse tutti quei film con lei e, da brava sorella maggiore, l'aveva accontentata. Il risultato? Li aveva odiati tutti dal primo all'ultimo, l'unico che era arrivata ad apprezzare era stato "Taron e la pentola magica¹". In tutti gli altri sembrava che il messaggio fosse: "tranquilla, piccolina, un giorno arriverà un tizio estraneo che risolverà tutti i tuoi problemi senza un'apparente ragione, non sei felice?". Hermione era fiera, avrebbe risolto le sue difficoltà da sola, senza aiuto.

Preferiva di gran lunga la sua amata Jane Austen e di conseguenza sia "Orgoglio e Pregiudizio" e "Ragione e sentimento", o Caterina la Grande, o Caterina d'Aragona e persino Maria ed Elisabetta Tudor, Regine d'Inghilterra per loro diritto dinastico e di nascita.
Questi modelli avevano forgiato il suo carattere, sia in bene che in male. Hermione sapeva di essere orgogliosa, ma ne andava completamente fiera.

Dalla sua scrittrice preferita aveva sviluppato l'amore per i libri, per l'integrità e la scrittura. Ma anche la cecità per le autorità, si era resa conto grazie ad Hogwarts ed ad un certo ragazzo in pericolo di vita. Aveva sempre fatto tutto quello che gli adulti le dicevano di fare e perciò lei, Hermione Jean Granger, era sempre stata vista come una ragazzina fin troppo seria o indietro nel tempo.

Dalle due Caterina aveva appreso la pazienza e l'onore, l'importanza del rispetto e dell'obbedienza e dei bisogni di adattarsi a certe situazioni spinose pur d'uscirne indenni o parzialmente.
Nonostante questo non si sarebbe mai sentita in grado di organizzare un colpo di stato come quello dell'Imperatrice di Russia, né tantomeno opporsi al più grande e potente Re d'Inghilterra, Enrico VIII. Fino al 31 Ottobre 1991, non si sarebbe ritenuta in grado di nemmeno starnutire nella stessa stanza con un insegnante, figurarsi mentire.

Da Maria capì che non sempre ciò che doveva essere dovuto veniva concesso, e che se ciò accadeva, probabilmente rischiava di finire male. Non si riteneva religiosa, né cattolica né protestante, ma rispettava sia la prima, vera, Regina d'Inghilterra come rispettava sua nonna Isabella di Castiglia.
L'ammirava, dotata di una profonda coscienza, corrotta da un popolo rivoltoso e consiglieri pronti a pugnalarla, da un marito semplicemente inutile e da una fede sempre più offuscata dal fumo dei roghi accesi.

Elisabetta Tudor era probabilmente quella che le era gradita di meno. Non per etica, azioni o motivazioni culturali o religiose, ma per una sola cosa: Maria, Regina di Scozia.
Capiva la grandezza, la maestosità del suo regno dorato, ma non le era mai andato giù il detto "Elisabetta fu Re, Giacomo Regina", da lei ritenuto abbastanza irrispettoso ed immorale, ma come al solito compredeva i motivi della Regina di farsi vedere come un sovrano in carne ed ossa, alla pari di suo padre, nonno e qualunque altro Re venne prima di lei; se non migliore, in molti versi.

𝐀𝐥𝐥 𝐭𝐡𝐚𝐭'𝐬 𝐥𝐞𝐟𝐭 || 𝐇𝐚𝐫𝐫𝐲 𝐏𝐨𝐭𝐭𝐞𝐫Where stories live. Discover now