𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 43 || "𝖵𝗂 𝗈𝖽𝗂𝗈, 𝗏𝗂 𝗈𝖽𝗂𝗈 𝗍𝗎𝗍𝗍𝗂"

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Capitolo 43 || "Vi odio, vi odio tutti"

I primi raggi di sole di fine Giugno si intrufolarono timidamente fra le tende del castello di Hogwarts, illuminando leggermente l'atmosfera. Alicia Spinnet stava incatenando uno ad uno i suoi compagni di squadra, tenendo alla destra Angelina ed alla sinistra Katie. Harry si ritrovò fra le braccia di Oliver più e più volte, perfettamente sveglio ma stanco che il Capitano gli stesse riferendo le stesse cose da praticamente un'ora.
«Colazione leggera, ma non troppo leggera. Niente carboidrati, mi raccomando!».

Harry gli scoccò un'occhiataccia, il cucchiaio d'oro sospeso a mezz'aria mentre sollevava un po' di yogurt. «Oliver, di cosa stai parlando?» domandò, riaffondando placidamente la posata nel contenitore di vetro.
Alicia, che aveva appena mutilato una pesca, gli diede manforte e chiamò l'attenzione di Angelina con una gomitata.

Ella non stava ascoltando nulla, sia perché i discorsi di Oliver Baston la mattina la facevano diventare isterica e sia perché era troppo concentrata nell'accoltellare una fragola sul suo piatto, immaginando che essa fosse Raptor. La storia della vera natura di quella pallida imitazione di un professore era stata rivelata dall'unico - ed inimitabile - Harry poco meno di una settimana prima, ma tutte le voci della scuola avevano strapazzato la verità. C'era chi affermava che Raptor si fosse suicidato, chi sosteneva che avesse usato la maledizione Imperius sul ragazzo d'oro di Grifondoro, e che essa gli si fosse ritorta contro, e chi persino pensava si trattasse di uno stratagemma, giusto per alimentare l'interesse degli studenti e della stampa.

Ma tutti erano d'accordo sul fatto che Quirinus Raptor fosse una cattiva persona, sì, che era stata posseduta da Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato, ma pur sempre una cattiva persona. Nessuno si era dimenticato di quelle flebili vocine di Marzo-Aprile, quelle che si erano alzate come un'onda alla notizia che il Ragazzo-Che-È-Sopravvisuto avrebbe preso lezioni di potenziamento con il balbuziente Raptor. Se il corpo studenti era stato furioso per quelle supposizioni poco consone, adesso, dopo un fatto vero e proprio, erano indemoniati.

«Cosa? Sì, sono d'accordo con Katie!» biascicò Angelina, cercando di fingere una parvenza di professionalità e controllo. Oliver sembrò sul punto di esplorare, la sua faccia assunse un colorito rosato che avrebbe fatto invidia ad un professor Vitious arrabbiato con Fred e George Weasley.

Harry partì alla riscossa, scuotendo il Capitano per il braccio.
«Oliver, chi ti ha raccontato quelle cose?».
Egli proiettò la sua totale attenzione sul ragazzo e sorrise per la prima volta in quella giornata. Harry Potter aveva lo straordinario potere di incantare chiunque, magari con l'eccezione di Piton, ma lui era un caso a parte. Che fosse per la sua gentilezza, per il suo sorriso raro e smagliante o per lo scintillio nei suoi meravigliosi occhi era un mistero. Forse per l'umiltà o il talento, tutti non portavano far altro che contemplare in silenzio quella meraviglia di uomo che sarebbe diventato. A meno che Raptor non tornasse dalla tomba per strangolarlo.

«Non lo so! Ho sentito un paio di ragazze... due Corvonero, forse, parlarne l'altro ieri, perciò ho pensato che fosse corretto!».
Le labbra rosse di Harry tremarono in una maniera terribilmente simile a Severus Piton nei suoi giorni migliori, ma rimase calmo e diligente. Un lupo nelle vesti di una pecora, l'avrebbero definito i suoi amici, nemmeno tanto nascosto.
«E come lo sai? Essere a Corvonero non è la conferma di essere intelligenti, insomma, guarda Hermione! Oppure Percy!».
Il prefetto, che era in uno stato addirittura peggiore di Oliver, arrossì violentemente al complimento implicito, seppellendo velocemente il viso nella sua ciotola di porridge.

Sfortunatamente per lui, il marchio non ufficiale Weasley-orecchie-scarlatte andò in funzione e perciò Fred e George presero a punzecchiarlo con una forchetta alle spalle da due lati differenti.
Harry, improvvisamente, sentì un mare di empatia per il povero Percy, che era stato costretto ad alzarsi alle quattro del mattino perché Oliver aveva detto così. Gli altri tre Grifondoro del quinto anno erano stravaccati sul tavolo, ancora profondamente depressi per dei G.U.F.O andati malamente.

𝐀𝐥𝐥 𝐭𝐡𝐚𝐭'𝐬 𝐥𝐞𝐟𝐭 || 𝐇𝐚𝐫𝐫𝐲 𝐏𝐨𝐭𝐭𝐞𝐫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora