2. Occhi verdi

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Era protettivo nei suoi confronti e questo la faceva sentire amata.

«Pensa alla tua Fiorentina che su cinque partite ha preso sette punti» la rimbeccò.

L'hamburger era buonissimo.
Sarà stato il fatto che non aveva mangiato niente da quella mattina a colazione, ma le era sembrato persino più buono del solito.

Anche Sara aveva finito di mangiare, così prese i due piatti per portarli in cucina.

«Che fai?» le chiese lei.

«Vado a dare una mano a Lizzie.»

«Vengo anche io» saltò su Sofia.

«Non vieni a fumare?» chiese Alessio.

Sofia guardò Alice, poi Alessio e di nuovo Alice.

«Magari ti raggiungo dopo, Ali.»

Nel gruppo fumavano tutti.
Quando si erano conosciuti lei era l'unica a non farlo, ma ogni volta che loro uscivano fuori a fumare rimaneva dentro da sola, così aveva preso l'abitudine di seguirli.
Inizialmente li guardava e basta, poi aveva preso qualche tiro, giusto per provare, e alla fine si era si ritrovata a fumare una o due sigarette a serata.

Aveva notato che la aiutavano a calmarsi quando era nervosa, ma cercava di non diventarne dipendente.

Le sorrise, divertita, e si diresse verso la cucina, cercando di fare del suo meglio per non cadere, visti i tacchi dodici che calzava ai piedi.

Lizzie era occupata a preparare degli hot dog.
Quando la sentì arrivare alzò lo sguardo per un attimo dal suo lavoro, le sorrise prima di tornare a guardare il tavolo.

«Non serve che ti scomodi.»

«Ma figurati, Lizzie - appoggiò i piatti nel lavandino e poi la raggiunse - Ti aiuto volentieri. E poi gli altri vanno a fumare, almeno così non diventerò una fumatrice accanita come voi.»

Lizzie sorrise, «Una sigaretta adesso ci starebbe però.»

Alice le passò la maionese e il ketchup.

«Vuoi che li porti io?»

«Mi faresti un piacere. Così io intanto preparo gli altri - poggiò gli hot dog sul vassoio - Prendi anche due Sprite e una Fanta dal frigo.»

Obbedì e mise le bevande sul vassoio.

«Che tavolo è?»

«In fondo a destra. Sono due ragazze e due ragazzi.»

Alzò il pollice e, preso il vassoio, uscì dalla cucina.

Non riusciva a non guardare le bottigliette di vetro che tintinnavano ad ogni suo passo, era tremendamente spaventata di farle cadere e fare una figuraccia.

«Ecco a voi, ragazzi - sorrise posando hot dog e bibite sul tavolino indicatole dall'amica - Buon appetito!»

I quattro ragazzi la ringraziarono e i due maschi continuarono a fissarla anche una volta che si fu girata.

Non ci fece caso.
Quando era all'università aveva fatto parecchi lavori part-time, tra cui la cameriera, ed era abituata a gente che la squadrava da capo a piedi, con commentini annessi.

C'erano stati anche aspetti positivi, però, essendo una bella ragazza certi clienti le lasciavano mance più alte.

Tornò in cucina da Lizzie - il loro tavolo era vuoto, i fumatori erano ancora fuori a rovinarsi i polmoni - e «Ordine consegnato» le fece sapere.

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