Capitolo 49

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Non vedo Fede da stamattina dopo la nostra discussione su Luca e il suo invito e lui neanche mi ha cercato. Spera che lo cerchi io e così facciamo pace.
Se lo scorda, non posso essere sempre io a fare il primo passo.
Mando un messaggio a Ben. "Dì a Fede che la vado a prendere io Serena"
Vediamo per quanto andiamo avanti.
Prendo la mia borsetta e vado alla scuola di Serena, ‹che vuoi fare questo pomeriggio?›
‹Gelato?›
‹Va bene› dice
Andiamo ad una prima gelatiera e prendiamo due bei coni giganti con tanto di panna.
Serena è piccola ma quanto mangia. Ha proprio preso tutto dal padre eh.
A quest'ora aveva canto con Mattia. ‹Vuoi ancora fare canto?› dice
‹Si› dice.
Quindi dovrò cercare un'altra scuola di canto perché non mi sembra giusto presentarmi di nuovo alla sua scuola dopo tutto quello che è successo.
Magari una più vicina casa.
Mentre ci avviamo per andare a casa passiamo davanti ad una scuola guida, non è quella dell'altra volta.
Ripenso alle parole di mia madre. Vedili come regalo per i tuoi diciott'anni.
Forse studierò teoria da sola poi quando prenderò il foglio rosa mi iscriverò a questa scuola guida. Mi informerò meglio più avanti.
Rientriamo in casa e mentre Serena fa i compiti io cerco informazioni per la patente, quando mi arriva un messaggio. "Allora un aperitivo? Ho il pomeriggio libero domani"
Infondo è solo un aperitivo mica un appuntamento.
Gli rispondo con un "okay...ma non ti montare la testa"
Sto preparando la cena quando Fede rientra e senza neanche salutarmi va a salutare Serena. Urgh non lo sopporto quando fa il bambino.
Più tardi ritorna in cucina. ‹Ti sei calmata?› domanda
‹Io mi devo calmare eh› dice
‹Vedo di no› dice
‹Ah comunque domani io ci vado all'aperitivo con Luca› dico
‹No, tu non ci vai>
‹Che cosa? Non prendo ordini da nessuno io› dice
‹Dammi l'indirizzo› dice
‹Quando lo avrò te lo mando› dico
Si rilassa, ‹cosi ragioniamo...odio discutere con te› dice, si avvicina e mi bacia, ‹spero che tenga le mani apposto esso›
‹So cavarmela da sola tranquillo e devi fidarti di me, io ho già scelto di te tanto› dico e lo bacio.

Il pomeriggio del giorno dopo esco dalla Warner per andare all'incontro con Luca.
Devo essere sincera?
Non ho tutta questa volta di andare ma ho accettato solo perché mi ha fatto arrabbiare Federico con la sua gelosia. ‹Silvia› mi sento chiamare, mi volto ed è Fede, mi fermo e aspetto che mi raggiunge. ‹Mi raccomando per oggi›
Alzo gli occhi al cielo. ‹Fede devi stare tranquillo, è solo per essere gentile con un dipendente di mia madre, poi so difendermi›
‹Me lo dirai se prova a toccarti?›
‹Cosi gli spacchi la faccia? No Fede, non voglio mettermi contro la mia famiglia, tanto ci raggiungi vero?›
‹Se riesco a liberarmi prima si› dice
Lo bacio poi vado via.
Non è carino farlo aspettare.
Arrivo al bar che mi ha scritto e lo vedo seduto al tavolo che sorseggia qualcosa, mi avvicino. ‹Ciao, hai aspettato tanto?›
‹Non tantissimo› dice.
Mi siedo all'altra sedia e ordino un moccaccino con qualche pasticcino.
‹Non voglio che pensi che ci stia provando con te› dice
‹Non lo penso, anche perché non avresti molta speranza, io sono già felicemente fidanzata con Federico› dico
‹Si me ne sono accorto l'altra volta...è un ragazzo molto fortunato›
Oh no, io sono fortunata. ‹Io direi il contrario per lo più› dico.
Bene, dopo aver chiarito ogni cosa passiamo un bel pomeriggio insieme.
Lavora con la mia famiglia da cinque anni e con i soldi ci paga gli studi all'università.
È all'ultimo anno di giurisprudenza, gli manca solo un esame e si laurea anche lui.
Verso le sei ci raggiunge Fede assieme a Serena. ‹Volete qualcosa? Offro io› dice Luca
‹Si prendiamo qualcosa ma offro io› dice Federico.
Il solito modesto.
‹Insisto pago io› dice Luca
‹Fede...›
‹D'accordo, io prendo un caffè macchiato e tu tesoro che vuoi?›
‹Gelato› dice Serena
Luca si alza per ordinare e si porta anche Serena a prenderle il gelato
‹Vedi è un bravo ragazzo, non tutti vogliono provarci con me› dico
‹Già non tutti, ci sono alcune eccezioni› dice
Si sporge per baciarmi prima che loro ritornano
‹Ti amo quando sei così ragionevole› dice.
Serena ci raggiunge con il suo gelato. ‹Che gelato enorme, riuscirai a finirlo?›
Lei annuisce
‹Come il padre proprio› dice
Luca ci guarda male, gli sembriamo una famiglia di matta.
‹Tranquillo è una cosa normale, mi piace prendere in giro il mio fidanzato› dico pizzicando la guancia a Fede
‹Ormai è così e me la devo tenere› dice
‹Antipatico› dico spintonandolo via
‹Si vedi che siete molto innamorati, non se ne vedono molte coppie in giro così affiatate› dice Luca
‹Perché la mia mamma e il mio papà sono unici› dice Serena.
Ci separiamo alle sette e mezza con la promessa di rivederci un giorno e la cosa più strana che è stato proposto da Fede.
Mi ha stupita.
‹Mi è simpatico, all'inizio pensavo che ci volesse provare con te ma invece mi sono ricreduto›
‹Dovresti imparare a fidarti più di me la prossima volta›
‹Promesso...la prossima volta mi fiderò di più›
Lo bacio
‹E per farmi perdonare questa volta vi cucinerò qualcosa›
‹Papà fai la tua specialità›
‹E sarebbe?› domando.
‹Sorpresa› dicono loro.
Passiamo al supermercato pochi minuti che chiude poi andiamo verso casa.




***
‹Eccoli sono loro› dice indicandoli con il capo, ‹capito quello che devi fare?›
L'altro ragazzo annuisce
‹Però non ti pare esagerato? Infondo è solo una bambina, non ti ha fatto nulla› dice
‹Nessuno ha chiesto la tua opinione...ti pago per lavorare, non per farmi da psicologo› dice
‹Okay scusa› dce
‹Bene, cercarmi quando ha fatto altrimenti non si faccia sentire› dice
‹Quando mi paga?›
‹Al lavoro finito› dice e se ne va lasciando la cicca della sigaretta sul porta cenere del bar.

Portarmi Con Te, Decido Io La Rotta 2 Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt