Capitolo 46

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Busso alla porta di Mattia mentre Fede mi aspettava giù nell'atrio del palazzo. Ha insistito di volermi accompagnare.
Mattia mi apre la porta e lo vedo in pigiama. ‹Ciao› dico
‹Ciao› dice
‹Come va?›
‹Come vuoi che vada? Si tira avanti, ma è difficile›
‹Mi dispiace, dovevo essere più sincera con me stessa e anche con te›
‹Perché mi hai fatto questo? Pensavo che potevamo essere una famiglia felice, io te e Serena invece hai scelto lui› dice
‹So di non meritarlo il tuo perdono ma spero che un giorno tu mi possa perdonare›
‹Spero che sia felice con Fede e di aver fatto la scelta giusta› dice
‹Sono convinta di aver fatto la scelta, solo che lo avevo capito tardi› dice
‹Vi auguro tanta fortuna› dice e mi chiude la porta in faccia.
So che non mi perdonerà mai.
Ritorno da Fede, ‹fatto, ma è a pezzi poverino› dico
‹Uh poverino› dice
‹Fede...› ma non mi fa continuare perché mi bacia ed io ricambio poi andiamo insieme alla Warner
‹Adesso sono contento di lavorare assieme› dice
‹Perché prima no?›
‹No, vederti con quello mi dava i nervi› dice entriamo nell'atrio
‹Viva i fidanzatini› urla qualcuno.
‹Benjamin› lo rimprovera Federico
‹Però vi è piaciuta eh›
‹Era una mia idea› dice Serena
‹Eh già avete una figlia molto intelligente, peccato che non ha preso dal padre› dice Ben
‹Fanculo› dice Fede mostrandogli il medio e Ben glielo rimanda.
Sono carini quando si prendono in giro a vicenda.
‹Silvia vieni in ufficio da me›
Bacio Fede poi raggiungo il mio ufficio, ‹mi cercava?›
‹Sai che il prossimo sabato Benji e Fede suoneranno al Forum›
Annuisco.
‹E visto che sei lì, perché non fai un reportage?›
‹Un reportage?›
‹Si, sei una bravissima giornalista, ho molta fiducia in te e penso che potresti farcela›
Annuisco. ‹Va bene, posso farcela› dico
‹Ti mando la troupe› dice.
Il mio primo e vero servizio giornalistico. Sono un po' agitata ma anche contenta.
Il pomeriggio passa velocemente tra copiare e ricopiare varie interviste, poi andiamo a casa. ‹Mangiamo al Mc?› dice Serena
‹Come prima cena tutti insieme preferivo stare a casa› dico
‹Che fate venite al concerto sabato?›
‹Si, e farò anche un servizio sul concerto› dico
‹Wow, la mia giornalista preferita fa carriera› dice
‹Scemo› dico
‹I posso venire?› domanda Serena
‹Certo, anzi verrai anche sul palco con me› dice prendendola in braccio
‹Hamburger e patatine?› domando
Annuiscono entrambi e passiamo una serata di famiglia.
La prima di tante altre serate.



***

‹Martina come va?› dico al telefono il giorno dopo mentre Federico è uscito con Serena a fare non so cosa, erano entrambi misteriosi.
‹Bene› dice ma non mi convince il suo tono. Aveva la voce roca
‹Martina?›
‹Non ci sposiamo più, tuo fratello è uno stronzo e mette sempre il lavoro al primo posto› dice
‹Ci parlo io, lo faccio ragionare altrimenti lo spezzo› dico
‹Grazie amica› dice, ‹te come va?›
‹Bene, è venuto a stare da me› dico
‹Matrimonio quando?›
‹Eh corri troppo, ne ho appena mandato a monte uno› dico, ‹adesso chiamo mio fratello, ti faccio sapere› dico e attacco la chiamata per poter poi chiamare quello scemo di mio fratello. Anche se poi neanche lo è, ma ormai siamo cresciuti insieme che ci consideriamo tali.
‹Sorellina cara, che cosa vuoi?› dice
‹Cazzo stai combinando con Martina?› dice
‹Nulla› dice
‹Non raccontarmi balle...sai che mi sento con Martina e lei mi dice tutto›
‹Sono cose nostre non mi immischiare› dice
‹Si saranno anche cose nostre, ma attento a non fare cazzate, stai per diventare padre› dico
‹Lo so, ma devo lavorare. Altrimenti come lo manteniamo?›
‹Rinunciare a qualcosa non vi manderà di certo in bancarotte, Martina ha bisogno di te e della tua presenza› dico
‹Grazie per avermelo detto ma non ho bisogno di una sorella psicologa in questo momento› dice
‹Giovanni non attaccare...›
Ma è troppo tardi, ha già attaccato.
Bastardo di un fratello.
Non faccio neanche in tempo a posare il telefono sul divano che mi risquilla di nuovo.
Spero che sia di nuovo lui per scusarsi invece è un numero sconosciuto, ma di Milano.
Potrebbe essere uno della Warner, infondo non ho li salvati tutti i numeri. Rispondo. ‹Pronto› dico ma dall'altra parte si sentono solo dei rumori strani. ‹Pronto› ripeto ma non risponde nessuno.
Riprovo altre due volte poi attacco, anche perché sono ritornati Fede e Serena
‹Che avete fatto?› dice
‹Sorpresa e le sorprese non si dicono› dice Serena
Guardo Fede, ‹ha ragione›
‹Voi due coalizzate un po' troppo contro di me› dice fingendomi offesa
‹Però ti piacerà mamma› dice salendomi in braccio
‹Mi fido allora› dico.

Portarmi Con Te, Decido Io La Rotta 2 Where stories live. Discover now