Capitolo 41

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Oggi ho un appuntamento con quella delle bomboniere, sperando che non capita nessun imprevisto come per il catering. ‹Buongiorno, avevo preordinato un prototipo della bomboniera› dico
‹Non è ancora arrivata, arriva a fine mese›
‹A fine mese? Ma a me serve tra due domeniche›
Alza le spalle. ‹Mi dispiace›
Anche a me.
‹Grazie› dico ed esco.
Si mi stanno sabotando il mio matrimonio.
Mi arriva un messaggio anonimo. "Il vestito da lei scelto è pronto, quando vuole può venirlo a provare".
Che vestito? Quando ho ordinato un vestito?
Alzo le spalle e vado al bar di mia sorella, dove ci trovo anche Martina
‹Hai una faccia Silvia, tutto bene?›
‹No, va malissimo, qualcuno vuole che io non mi sposi›
‹Federico non vuole che ti sposi›
‹Troppo scontato› dico
‹Si, può essere› dice Martina
Sento che mi stanno nascondendo qualcosa.
Pensano che non mi sia accorta dei loro sguardi misteriosi, forse dovrei iniziare a dubitare di loro.
Vado alla Warner e sulle scale incontro Fede, ‹ciao› dico
‹Ciao› dice ed è sfuggevole.
‹Fede aspetta...›
Lui si ferma
‹Volevo dirti scusa per l'altra volta, non volevo accusarti ingiustamente› dico
‹Scuse accettate›
Era freddo, distaccato e non piace per niente. ‹Possiamo parlare?›
Lui mi guarda, poi accetta e ci sediamo in due sedie diverse
‹Sta andando tutto di merda› mi sfogo liberamente
‹Per la questione del sabotaggio?›
‹Si› dico
‹Oltre me, chi pensi non voglia che tu ti sposa?›
‹Martina e Sara oggi erano strane›
‹Non credo, sono tue amiche› dice
‹Fede ti vogliono in studio› dice qualcuno, ‹e a te in ufficio per una riunione›
‹Cazzo è vero la riunione› dico alzandomi, ‹ti va di accompagnarmi a vedere il vestito da sposa, si pensa che qualcuno me lo abbia regalato uno›
‹Forse è meglio di no›
‹Per favore› dico afferrandogli le mani poi ci fissiamo per alcuni secondi
‹Va bene, se lo desideri› dice
‹Poi andiamo a prendere Serena, e insieme prendiamo le cose del campeggio›
‹Silvia meglio non giocare troppo con il fuoco›
‹Non voglio perderti Fede, anche se restiamo amici›
‹Io e te non possiamo essere mai amici e lo sai questo, ci vediamo oggi alle quattro› e si allontana lasciandomi lì da sola in mezzo al corridoio poi anch'io vado nel mio ufficio dove mi aspetta una riunione di due ore. Ma non sono molto presente con la testa. Ho troppo pensieri. Devo parlare con mia madre.
Infatti senza farmi vedere le mando un sms.
"Mi manchi mammina. Ho bisogno di te"
‹Silvia tu invece che dici?›
‹Ehm... dovremo innalzare un po' gli ascolti rivolgendosi ai giovani›
‹Peccato che non stavamo parlando di questo però. Silvia sono due volte che sei distratta, che ti succede oggi?›
‹Sono solo un po' stanca tutto qui› dico
La riunione fine alle quattro meno cinque e così mi preparo per andarmene e vedermi con Federico all'ingresso. Arriviamo in corrispondenza.
‹Centro sposi di Milano scommetto?›
‹Si, come hai fatto a saperlo?›
‹Ho tirato ad indovinare› dice.

Entriamo nel negozio, ‹lei dovrebbe essere Silvia› dice la commessa
Annuisco e ci fa strada verso il mio vestito. ‹Se avete bisogno, io sono di là› dice, ‹anche se lo sposo non potrebbe vedere la sposa prima del matrimonio›
‹Oh non sono lo sposo, ma un amico› dice Federico
‹Ah scusate› dice e se ne va
Guardo il vestito e lo adoro già. È un vestito stile principessa Disney bianco, con qualche sfumatura di celeste in basso. Chiunque ha deciso di farmi questo regalo mi conosce proprio alla perfezione. Lo vado a provare nel camerino.
‹Come sto?› dico
Mi accorgo che Federico è rimasto senza parola. ‹Sei...bellissima, la sposa più bella che io abbia mai visto› dice
Mi mordo il labbro. ‹E tu sei sempre troppo gentile› dico
‹Lo penso davvero, sei meravigliosa e mi fa diventare pazzo sapere che è quel Mattia a sposarti e non io› dice.
È di nuovo vicino a me, troppo direi, e prima che potesse succedere qualcosa chiamo la signorina per chiederle il prezzo. Anche se già posso immaginare quanto possa costare un vestito del genere.

‹Il vestito è stato già pagato› mi riferisce

‹Da parte di chi scusa?›

Se dice il nome di Federico, io lo picchio. 
‹La Warner›

Guardo Fede che alza le spalle.
Adesso una casa discografica paga anche un vestito da sposa, da quando esattamente?
‹So che centri tu› dico e ringrazio la cassiera, ‹posso lasciarlo qua?› dico e la signorina accetta.
Usciamo dal negozio e andiamo a prendere Serena poi ci dirigiamo insieme verso Brico Io per comprare le cose per il campeggio. ‹La tenda dovremo avere quella di famiglia› dice Federico mentre passiamo davanti al reparto tende.
‹Sei sicuro che sia affidabile?›
‹Certo che lo è› dice. Quasi incazzandosi.
‹Va bene facciamo che mi fido› dico
Prima di andare a casa passiamo al supermercato. ‹Io non salgo› dice Fede
‹Perché?› domando

‹Meglio che non rimango› dice mentre giunge Mattia da lontano, ‹è meglio che vi abituate a stare in famiglia› e se ne va prima che Mattia ci giunge.
Forse stasera posso dirgli del campeggio, sperando che possa capire. ‹Era Fede quello?› domanda
‹Non passa mica inosservato con quei capelli› dico. Apro la porta ed entriamo in casa.
Serena si chiude in camera sua a giocare e noi in cucina. Faccio un respiro. ‹La scuola di Serena
ha organizzato un campeggio› inizio
‹Ah bello› dice
‹Pero solo con le mamme e i papà› dico
‹Ah capisco› dice
‹Non sei arrabbiato? Furioso?›
‹No, perché dovrei esserlo? Infondo siete i suoi genitori, poi io di te mi fido e so che non faresti niente di avventato› dice
Oddio non è proprio così.
‹Grazie› dico baciandolo. Adesso sono più tranquilla. ‹Resti a dormire?›
‹Sono solo di passaggio, vado a Verona stasera a sistemare la casa›
‹Perchè non me l'hai detto? Sarei venuta ad aiutarti›

‹Non importa, poi voglio farti una sorpresa› dice

Lo bacio poi va via.

Ma due minuti dopo bussano alla porta. ‹Sapevo che cambiavi idea e...› ma aprendo vedo mia madre, ‹mamma?› dico confusa

‹Avevi bisogno di me, quindi ho preso il primo treno disponibile per Milano ed eccomi›

‹Grazie di essere venuta› dico abbracciandola.


Portarmi Con Te, Decido Io La Rotta 2 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora