Capitolo 1

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Ho cercato tanti asilo nido per Serena e l'unico che mi sembrava carino e anche a un buon prezzo è uno vicino alla Warner Music. Non vorrei per evitare di incontrare Federico o Benjamin, perché non li voglio ancora vedere. ‹Sicura che la vuole iscrivere qua?› domanda la tizia dell'asilo nido
‹Si sono sicura› dico
‹Bene, questo è il foglio dell'iscrizione e ci vediamo alle 14› dice
‹Alle 14› dico e saluto Serena, ‹fai la brava mi raccomando› ed esco dall'asilo nido.
Mi dirigo verso l'università per farmi dare l'indirizzo dove farò i miei mesi di tirocinio. Anche questo è pochi passi vicino alla Warner.
Milano è grande ma io dove vado a farle le cose? Ovviamente vicino la Warner Music.
Entro nell'ufficio, ‹Silvia Dorato?› dico
‹Si› dice
‹Venga le spiego il tutto› dico
‹Ah va bene› dice.
‹Comunque piacere io sono Francesco, spero che ci troviamo bene› dice
Mi presenta un ragazzo di più o meno ventisei anni dagli occhi azzurri. Ho sempre avuto un debole per i ragazzi dagli occhi azzurri, purtroppo.
Francesco mi aiuta tantissimo soprattutto con la fotocopiatrice perché quattro volte che mi ha chiesto di fotocopiare delle carte e tutte le volte che mi si è inceppata la carta.
Non abbiamo proprio un bel rapporto io e la fotocopiatrice.
‹Sei stata bravissima, ti offro il pranzo› dice
Ringrazio e andiamo verso una trattoria
‹Sei di Milano?›
‹No, sono di Roma, mi sono trasferita qui da poco› dico
‹Come mai?› dice
‹Volevo ricominciare daccapo› dico.
‹Un brindisi al tuo primo giorno› dice
‹Al mio primo giorno› dico.

Sono davanti al cancello dell'asilo per aspettare Serena e la maestra già mi fa cenno si avvicinare. ‹L'iscrizione› dico
‹Bene, comunque devo dirle che sua figlia è una bambina tranquilla e vivace› dice
Mi rilasso. ‹Bene› dico
‹Il padre chi è?› domanda
‹Come prego?› domando
‹Il padre c'è?› dice
Ma è una maestra o un poliziotto?
‹No, il padre è assente, non è la prima o l'ultima bambina ad avere senza un padre› dico e faccio per andarmene. ‹Andiamo Serena› dico e me ne vado. Però in un bar scosto Benjamin da solo e prima che mi veda mi nascondo.
Prendo un'altra strada per arrivare a casa ma sul portone mi arriva un messaggio.
"Vieni a Milano e non mi dici niente? Ci vediamo per un caffè?"
Vedere Benjamin significa vedere anche Federico ma io non sono pronta a rivedere quest'ultimo.
"Se il problema è Fede, tranquilla lui non sa nulla".
Mi rilasso.
Così gli do appuntamento per il caffè per domenica mattina.
Io e Benjamin siamo rimasti in ottimo contatto, nonostante la fine con Fede, anche perché con lui non è proprio finita visto che Fede è il padre di Serena, ma lui non deve venirlo a sapere.



FEDERICO.
Sono arrivato alla Warnerpuntuale e sto aspettando che arriva Benji per iniziare provare. È in ritardo epoi si lamenta di me.
‹Scusa il ritardo› dice
‹Se lo faccio io›
‹Tu lo fai sempre Fede› dice
Gli mostro il medio poi incominciano a lavorare. ‹Se dovessi rincontrare unatua ex che faresti tu Federico?›
Queste sue fuoriuscite all'improvviso mi spiazzano sempre.
‹Perché questa domanda? Hai incontrato una ex?›
‹No› dice
In giro di due ore più o meno finiamo una canzone.
‹Direi che a metà settembre potrebbe uscire sulle piattaforme digitali›
‹Domenica diamo l'annuncio?› domando
‹Domenica non posso la mattina› dice
‹Che devi fare?› dice
‹Cazzi miei Fede, anch'io ho una vita mia privata›
‹Scusami Benji, ti dovrai vedere con qualcuna›
Alza le spalle. ‹Anche fosse? Mica devo rendere pubblico tutto›.
Vado a pranzare in un self-service e poi vado a sedermi fuori, osservando deibambini giocare fuori da un asilo nido. Mi sono sempre piaciuti i bambini.
Soprattutto mi soffermo su una bambina con i capelli castani legati da unalunga treccia.
Non so ma ha un qualcosa di familiare nel suo sguardo e nel suo atteggiamento.
Talmente sovrappensiero che non mi accorgo che mi sta salutando, le sorrido emi avvicino alla recinzione, ‹ehi piccola›
Sorride. Un sorriso che mi è molto familiare.
‹Io sono chi sei› dice lei
Sorrido. ‹Ah si e chi sono?›
‹Federico, il cantante di Benji e Fede› dice
Sorrido. ‹E qual è invece il tuo nome?› dice
‹Serena› dice sorridendo e allungando la mano gliela stringo.
‹Devo rientrare ma domani ripassi qua?› domanda facendo la faccina triste.
‹D'accordo, a domani› dice.

Portarmi Con Te, Decido Io La Rotta 2 Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin