Capitolo 38

1.5K 105 13
                                    

Federico e Serena sono già partiti per Modena e Federico non si è fatto sentire, manco una chiamata, evidentemente neanche mi pensano. Sono io la stupida che mi preoccupo inutilmente.
Ritorno a casa ma al portone vedo Sara. ‹Sto andando da mamma e papà, vuoi venire?› dice
Lei mi dice mamma e papà come se io li considerassi veramente papà e mamma.
‹Non lo so› dico
‹Almeno li conosci, vorrebbero tantissimo conoscerti› dice
‹Va bene vengo› dico
Siamo davanti casa sua e io non volevo più entrare, ‹e se gli sono antipatica?›
‹Silvia tu non stai antipatica a nessuno› dice
‹A te lo ero› dico
‹Mi gironzolavi attorno a Federico e talaltro adesso ti stai sposando con un altro›
Sbuffo. ‹Ma proprio non va giù a nessuno che io mi sposi con Mattia?› dico suonando il campanello poi il cancello si apre. ‹Senza neanche dire chi è? E se erano dei ladri sti cazzi?›
‹C'è la telecamera al citofono, ci vedono dall'interno›
‹Ah capisco› dico
Ci facciamo tutto il vialetto che porta alla casa, ‹un labirinto, non è una casa› dico
Ci viene incontro una signora, ‹Sara che bello vederti› dice e si abbracciano
‹Ciao mamma, lei è Silvia› dice
‹Silvia sono così contenta di conoscerti finalmente› dice
‹Sai chi sono?›
‹Certo che lo› dice
Ah vero la somiglianza con Sara è abbastanza evidente.
Mi guardo intorno ed è veramente grande e spettacolare. ‹Parlami di te›
‹Non è molto bella la mia vita ma è molto movimentata› dico
‹Soprattutto in campo amoroso› dice Sara
Le do una gomitata.
‹Mi sono laureata da poco e adesso lavoro alla Warner› dico, ‹e ho una figlia di tre anni›
‹Wow una figlia, quindi sei una sposina?›
‹Non ancora, ma si mi sposerò› dico
‹Con il ragazzo sbagliato› si intromette ancora Sara ma quando provo a colpirla lei si sposta facendomi la linguaccia.
‹Non vi seguo del tutto› dice
‹Questa è una lunga storia› dico.
La conversazione procede bene e si prolunga verso l'ora di pranzo, ‹volete restare a pranzo?›
‹Magari disturbiamo› dico
‹Ma quale disturbo› dice e chiama la cameriera, ‹aggiungi due posti a tavola›
Decido di affrontare l'argomento. Perché mi hanno abbandonato.
Lei sospira. ‹Storia lunga e triste› dice
‹Io devo sapere›
‹Silvia›
‹Ha ragione...magari una sera di queste ci vediamo per mangiare qualcosa e ti racconto tutto›
‹Ci sono› dico.
Dopo un ottimo e ricco pranzo, ce ne andiamo poi ci dividiamo: lei al bar e io alla Warner. Almeno sono tranquilla, non c'è Fede. Sono in agitazione quando è nei dintorni.
Però non si sono fatti sentire per tutto il giorno, almeno un messaggino per dirmi che andava tutto bene, che cosa gli costava?
Arrivo sotto casa mia la sera quando vedo Martina aspettarmi seduti ai gradini
‹Ehi› dice alzandosi con fatica, ‹ho litigato con tuo fratello posso rimanere qua per stanotte?›
‹Come hai litigato con mio fratello?›
‹Perché è un coglione, tra due settimane ci dobbiamo sposare e lui accetta due giorni prima una trasferta›
‹Non poteva mandare qualcun altro?›
‹Se hai un fratello cretino non è mica colpa mia›
Squilla il suo cellulare e lei lo ignora, ‹posso rimanere?›
‹Certo ma c'è un problema› dico indicando il suo pancione, ‹non c'è l'ascensore›
‹Non importa› dice e inizia a salire.
Alzo le spalle e la seguo
‹Serena è a Modena con il papà vero?›
‹Tu come fai a saperlo?›
‹Ho le sue storie su instagram mentre attendevo› dice
‹Ah vero, a proposito devo trovare una pagina› dico entrando in casa
‹Quale?›
Non le rispondo, dopo aver chiuso la porta, mi siedo sul divano e vado su Facebook e digito "Fedivia" e cercando, ne vedo solo una con il titolo. "Fedivia,true love"
‹Questa› dico mostrandole il telefono
‹Ahia fan che vi vogliono ancora insieme›
Tra i miei piaci c'è anche quello di Fede. E leggendo tra i vari post ci sono le nostre foto insieme, di quando eravamo insieme e anche le ultime notizie di Natale.
Anche se non sono molto convinta, decido di mettergli mi piace, perché forse un pochino ci credo anch'io.

Verso sera prima di metterci a guardare un film ‹fanculo, io li chiamo› dico
Cerco il nome Fede nella rubrica e fa due squilli poi risponde una voce femminile.
Penso a Serena, ma non è la sua voce. ‹Cercavo Federico, è la?›
‹Oh è sotto la doccia›
‹Serena?›
‹Serena? Ah quella bella bimba, è a giocare›
‹Potresti chiamarla?›
‹E disturbarla mentre gioca?›
Mi sta stancando questa, poi chi cazzo è codesta? ‹Posso sapere chi sei?›
‹Tu caso mai chi sei?›
‹Silvia, la madre di Serena› dice
‹Ah quella Silvia, comunque Laura, un'amica di Fede›
Amica giusto.
‹Quando esce dalla doccia, potresti dirgli che ho chiamato?›
‹Certo› dico
‹Grazie mille› e attacco.
Sono sicura che non glielo dirà mai.
Mi sta già antipatica, solo sentirla al telefono, pensa di persona.
Però si consolato presto il signorino.
A me non interessa però, io mi sto per sposare con un ragazzo fantastico e sincero, e Fede è libera di fare quello che vuole, di frequentare chi vuole ma basta che non fa soffrire Serena.


FEDERICO.
Esco dalla doccia asciugandomi i capelli con l'asciugamano, ‹chi era al telefono?›
‹Quale telefono?›
‹Ho sentito squillare il mio cellulare›
‹Numero sbagliato›
Faccio finta di crederle.
‹Papà posso chiamare mamma?›
‹Si, prendi il mio telefono›
Serena sta prendere il telefono dalle mani di Laura. ‹Ops si è scaricato› dice
‹Peccato, quando sarà caricato, la chiamano› dico.

Portarmi Con Te, Decido Io La Rotta 2 Where stories live. Discover now