Capitolo 39: Hero

16.4K 741 458
                                    

Capitolo 39

Aiden

Quando riaprii gli occhi, la prima cosa che vidi fu il viso di mia sorella. Ash era seduta accanto al letto in cui ero sdraiato, gli occhi celesti gonfi ed arrossati per via del pianto fissi su di me. Mi sembrava quasi di poter vedere attraverso quelle iridi tanto familiari la sua preoccupazione e di riuscire ad udire le preghiere che ero certo si ripetessero nella sua mente come un mantra insistente, volte a supplicare l'universo che io stessi bene.
Ricordavo solamente di aver visto i fanali della macchina farsi strada nel buio e interrompere la mia corsa verso Hanna che era stata dettata dalla voglia di recuperare ciò che era rimasto del vecchio rapporto che ci legava.

" Hey, sorellina" dissi, la mia voce leggermente raspa come se non bevessi da diverse ore e facesse fatica a farsi strada attraverso le mie corde vocali.

Ash restò qualche istante a fissarmi in silenzio, qualche lacrima le sfuggì dagli occhi e presto il suo sguardo si indurì, riempiendosi di rabbia. Le sorrisi in modo da rassicurarla, ma ciò non fece altro che alimentare la sua collera e per un attimo temetti che di lì a poco mi avrebbe colpito in pieno viso con uno schiaffo, proprio come era solita fare Hayley quando la facevo adirare.

" Hey sorellina? Hey sorellina? Questo è tutto quello che hai da dire? Io sono senza parole, mi viene voglia di sbatterti la testa contro il muro. Tu e Hayley state per caso facendo a gara a chi mi fa venire più infarti? Quanti anni hai, Aiden? Cinque? Ti sei improvvisamente dimenticato come si attraversa la strada? Cristo santo, ci hai fatto perdere dieci anni di vita.
Ringrazia di avere la testa più dura del cemento, idiota " replicò lei, sforzandosi di non lasciare che ulteriori lacrime le solcassero il viso e di mantenere un'espressione dura.

Conoscevo Ash come le mie tasche e sapevo perfettamente che tutta la sua rabbia fosse scaturita semplicemente dalla paura, che era evidente avesse messo le radici dentro di lei nel momento in cui io avevo perso i sensi. Era seduta accanto a me, con il viso serio e gli occhi lucidi, apparendo solo come una bambina che tentava di fingersi grande, sforzandosi di celare la sua fragilità dietro ad uno scudo di collera.
Sembrava un fiore di cristallo: forte ed infrangibile all'apparenza, ma così delicato che un solo tocco sarebbe stato sufficiente per creparlo.

" Cosa è successo? Per quanto sono restato svenuto? Hayley dov'è? " domandai, prendendo improvvisamente coscienza di cosa fosse accaduto e mettendomi bruscamente a sedere sul letto dell'ospedale.

Quel movimento mi provocò un capogiro e quando corrugai le sopracciglia per il fastidio, sentii una fitta sopra il mio occhio destro. Mi portai una mano verso il viso e le mie mani toccarono ciò che mi parve un cerotto di medie dimensioni posto poco sopra il mio sopracciglio.

" Ti sei fatto investire da una macchina perché, a quanto pare, a diciannove anni non ti ricordavi più come si faceva ad attraversare la strada. Comunque non ti sei fatto molto, i dottori hanno detto che hai subito un leggero trauma cranico, oltre alla ferita che hai vicino all'occhio. Ti hanno messo dei punti, tornerai come nuovo, forse ti rimarrà una piccola cicatrice o almeno così hanno detto.
Sei rimasto privo di sensi per tutta la notte, secondo i dottori è perché erano tre giorni che dormivi poco più di due ore e perché eri troppo sotto stress. Hayley è nella sua stanza, mi sono inventata una bugia e le ho detto che ti eri addormentato in corridoio dopo aver parlato con Hanna e Lucas. Sappiamo entrambi che se le avessi detto che eri stato investito sarebbe corsa qui e sinceramente le sue condizioni sono nettamente più gravi delle tue, quindi non mi sembrava il caso.
Appena ti riprenderai, comunque, sappi che ti darò almeno due schiaffi per avermi fatto mentire e per l'infarto che mi hai fatto prendere. Idiota.
Mamma e papà sono andati a prendere un caffè al bar dell'ospedale assieme a Will, dovrebbero tornare qui sta pochissimo. Inutile dirti che ci stiamo tutti impegnando al massimo per non far scoprire a Hayley la verità, perciò vedi di non fare cazzate o sta volta ad investiti sarò io e ti assicuro che ti spacco quella testa dura che ti ritrovi, chiaro? " mi spiegò Ash, sfruttando il tono autoritario che assumeva sempre la sua voce quando pretendeva che le sue istruzioni venissero seguite alla lettere, in modo da assicurarsi di non ricevere un no come risposta dal suo interlocutore.

Storm #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora