Capitolo 18: Shattered Memories

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Capitolo 18

Aiden's POV

Era trascorsa una settimana dal mio litigio con Hayley ed io e lei avevamo trascorso quell'intero lasso di giorni ignorandoci reciprocamente, quasi tra di noi si fosse formato un muro invisibile ed indistruttibile.
Mi trovavo nella palestra della scuola ed ero intento a tirare a canestro immerso nel silenzio che veniva interrotto solamente dalla palla da basket che rimbalzava sul pavimento lucido della stanza e dal suono prodotto dalla suola delle mie scarpe a contatto con il suolo.
Avevo evitato di frequentare la lezione di matematica tenuta da Moore così da non dover essere costretto a trascorrere un'intera ora in compagnia di Hayley gesto che, probabilmente, dimostrava solamente quanto fossi impaurito dall'effetto che avrebbe sortito su di me restare sessanta minuti nella stessa stanza con lei. La verità era che nonostante Hayley fosse assente, la mia mente era popolata dalla sua costante presenza e dai ricordi che avevo vissuto con lei e che, anche se lo avessi veramente voluto, non sarei mai stato in grado di cancellare.
Mi erano rimaste solo le memorie dei nostri baci e il sapore della sue labbra, le stesse che mi avevano mentito e avevano mantenuto taciuti dei segreti che erano stati svelati nel peggiore dei modi, le stesse labbra - le nostre - che avevano pronunciato parole taglienti come lame e che ci avevano ferito reciprocamente nel profondo scavando una voragine dentro ai nostri cuori.
Mia sorella - dopo avermi dato del cretino e dell'idiota parecchie volte - aveva tentato di spronarmi a parlare con Hayley per ascoltare la sua versione dei fatti senza attaccarla, ma io mi ero sempre rifiutato.
Mi sentivo ancora colmo di rabbia, tanto da tentare in tutti i modi di non pensare a Matt, a Bella e alle azioni di Hayley che mi avevano ferito al punto da farmi incendiare dalla collera. Avevo trascorso ogni sera al Ruby's, talvolta in compagnia di Will che non faceva altro che provare a convincermi che ostinarmi a non voler risolvere il problema non lo avrebbe di certo magicamente cancellato.
Il mio scopo però non era quello di eliminare l'errore di Hayley o i miei, ma quello di fingere che non fossero mai esistiti perché ero convinto che, in quel modo, avrei sofferto un po' meno. Avrei voluto affogare quegli sbagli nelle profondità delle mie stesse acque, lasciandoli affondare nel mio animo, sperando che non sarebbero mai tornati in superficie. Eppure, dentro di me sentivo che Hayley era il tipo di errore che avrei voluto commettere all'infinito perché quello che mi avevano regalato i mesi trascorsi in sua compagnia era più importante, e forse era proprio per quel motivo che restarle lontano mi faceva così male.

Lo sai che la soluzione è semplice, vero?
Sono ancora arrabbiato.
Ah scusa, mi dispiace di aver ferito i tuoi sentimenti principessa.

In quel momento, mentre ero intento a tirare nuovamente il pallone da basket a canestro, udii la porta della palestra aprirsi e vidi Kyla fare il suo ingresso nella stanza.
Quel giorno la ragazza aveva i capelli biondo cenere legati in una coda di cavallo e aveva indosso un morbido vestito di cotone grigio a maniche lunghe che le ricadeva sulle gambe fasciate dalle calze scure e velate.
La palla da basket rimbalzò per qualche secondo sul pavimento, prima che Kyla la afferrasse e si appoggiasse al piedistallo che sorreggeva il canestro, rigirandosela tra le mani con fare spensierato. La osservai con un sopracciglio alzato chiedendomi quale fosse la ragione della sua presenza nella palestra, considerando che non era ancora suonata la campanella.
Trascorremmo qualche secondo immersi nel più totale silenzio, lei intenta a giocherellare con il pallone da basket ed io intento a fissarla incuriosito, in attesa che lei si decidesse a proferire parola.

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