Capitolo 32: Mermaid tears

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Capitolo 32

Hayley

Era tarda sera e nonostante il giorno seguente mi sarei dovuta recare a scuola, mi trovavo in compagnia di Matt seduta sulla panchina dove io e lui eravamo soliti incontrarci.
Il cielo era parzialmente coperto da nuvole scure che nascondevano le stelle e parte del volto argenteo della luna, conferendole così un'aria tetra. E mi parve che quel satellite luminoso, i quali raggi si sforzavano di filtrare attraverso le nuvole grigie, avesse steso un manto fatto di silenzio su di noi, quasi volesse costringerci a pensare e ad apprezzare il suono prodotto dalle parole non pronunciate.
Mi domandai se ci fossero notti, esattamente come quella, in cui Matt si sedeva sulla medesima panchina e restava a guardare la luna immerso in un mare di solitudine, confessandole quanto fosse immensa la tristezza che provava e pregandola di aiutarlo. Esattamente come faceva Bella.
Il fumo della sigaretta di Matt mi accarezzava il volto di tanto in tanto, riempiendomi le narici del suo odore pungente, quasi a volermi ricordare che non fossi da sola.
Il parco in cui ci trovavamo era completamente deserto e i suoni che permeavano le strade di New York mi parevano giungere da luogo lontano anni luce da dove mi trovavo, come se mi fossi trovata in una bolla di silenzi che non voleva essere infranta, volta ad isolare me e Matt e a costituire un confessionale dove i segreti sarebbero stati al sicuro, coccolati dai raggi della luna che li faceva risplendere come pietre preziose.

" Aiden mi ha raccontato la storia di Bella. Volevo chiederti scusa per averti fatto parlare di lei così tante volte e ci tenevo anche a informati che io so come ti senti, ci sono passata anche io, più volte di quante tu possa immaginare " dissi, infrangendo la bolla nella quale eravamo racchiusi e rivolgendo il mio sguardo verso il ragazzo seduto accanto a me.

Matt si voltò a guardarmi, gli occhi leggermente sgranati quasi si fosse dimenticato della mia presenza o non si aspettasse che io pronunciassi quelle parole. Aveva il viso solcato da profonde occhiaie e la pelle pallida illuminata dai raggi di luna gli dava un aspetto marmoreo, quasi il satellite parzialmente nascosto dalle nuvole volesse metterne in risalto i lineamenti spigolosi.
Le sue iridi invece erano tanto scure da parere nere, due perle scure in contrasto con la bellezza pura e lucente della luna. Mi chiesi quali segreti fossero sussurrati in quel buio, quanti pensieri fossero persi in quel mare di oscurità, nascosti tra le onde.
Avevo parlato con Matt un'infinità di volte, eppure mi pareva di non conoscerlo nemmeno. Sapevo che fosse sempre triste, che vedesse la vodka come una medicina contro i pensieri che la notte, probabilmente, diventavano troppo chiassosi perché lui riuscisse ad ascoltarli tutti. Sapevo quale tipo di sigarette fumasse e che amava Bella, abbastanza perché lui sorridesse quando parlava di lei, nonostante i suoi occhi, al contempo, persistessero a luccicare di tristezza.
Ma al di là di quello, per me Matt restava un'incognita. Lo conoscevo da mesi, eppure, ai miei occhi risultava ancora come uno sconosciuto e forse anche io risultavo tale ai suoi.

" Non ti devi scusare di nulla, Tesoro. Per me è sempre un piacere parlare di Bella, mi piace pensare che sia l'unico modo per tenerla ancora in vita. Non mi porta quanto faccia male ogni volta che realizzo che lei non c'è più, riesco sempre a sorridere quando penso a lei, in un modo o nell'altro, e a me va benissimo così.
Certo, non ti nascondo che mi manchi. Mi manca sentirla ridere, vederla portarsi le ciocche dei capelli dietro le orecchie, osservarla ballare o muovere i fianchi quando cucinava. Mi manca il suono della sua voce, il modo in cui gli occhi le luccicavano quando era felice e vederla seduta sul davanzale della finestra e guardare la luna in silenzio per interi minuti. Anche quando era in mia compagnia, permettendomi di amarla senza dire nulla, senza nemmeno sfiorarla, da lontano, come se lei stessa fosse stata la luna.
Mi mancano i suoi baci e sentila dire che mi ama, il suo profumo e le sue carezze. Mi manca tutto di lei, però mi sembrerebbe di farle un torto se non parlassi di lei, come se la uccidessi una seconda volta. Lei aveva gridato aiuto in silenzio e nessuno di noi l'ha mai ascoltata, nemmeno io che la amavo. Perciò mi sembra quantomeno giusto che ora gli altri sentano la sua storia, almeno posso farla vivere una seconda volta attraverso le parole " replicò Matt, tornando a rivolgere lo sguardo verso la luna e recuperando un'altra sigaretta dal pacchetto che aveva abbandonato sulla panchina.

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