Capitolo 10: Pain

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Capitolo 10

Aiden's POV

Mi avvicinai a Hayley lentamente, come se un movimento troppo brusco da parte mia le sarebbe stato fatale.
Avevo paura, tanto da faticare a respirare. Mi pareva che il sogno che avevo fatto quando ero in California si fosse tramutato in realtà e temevo che, proprio come nel mio incubo, le mie gambe avrebbero smesso di funzionare nel momento meno indicato.
Mai tanto come in quella circostanza odiai soffrire di vertigini, tentai di mantenere una certa distanza tra me e la ragazza con l'intenzione di non spaventarla e di parlarle in modo da farla ragionare.
Avevo il cuore in gola e una nausea incredibile mi attanagliava lo stomaco, dandomi l'impressione che da un momento all'altro avrei potuto vomitare.

" Angelo, ti prego guardami" dissi, mentre tendevo una mano verso di lei come se farlo nonostante ci fossero almeno due metri a separarci avrebbe potuto fare la differenza.

La ragazza nell'udire la mia voce voltò il capo verso di me, aveva gli occhi lucidi e colmi di lacrime trattenute e che parevano essere sul punto di ricaderle sulle guance bagnandole il viso. Il suo volto era distorto in una smorfia di dolore, lasciandomi intendere quanto stesse soffrendo in quel momento.
Nella mia mente si fece strana il ricordo delle parole pronunciate da Bella nel mio sogno, ma mi sforzai di scacciarlo e di rilegarlo in un angolo remoto e polveroso del mio inconscio in modo che vi potesse marcire.

Ecco, evita di pensare a quel diavolo biondo per una volta.
Ci sto provando.
Cerca di sforzare un po' di più il piatto di calamari fritti che hai nella testa.

" Aiden, io non ci riesco. Mi dispiace, è che fa così male. Rovino sempre tutto, distruggo ogni cosa che tocco e non posso mai aggiustare nulla.
È tutto così fragile, un solo movimento e tutto finirebbe. Io non esiterei più" replicò lei, tornando a fissare il vuoto che si estendeva sotto i suoi piedi e lasciando che le lacrime le solcassero il viso.

Non avevo mai visto Hayley tanto fragile quanto la era in quel momento e ad essere sincero speravo di non assistere ad una scena simile mai più perché temevo che, in caso contrario, sarei anche potuto morire.
Lei era come un vetro incrinato ed ero così impaurito che un solo soffio di vento l'avrebbe fatta crollare in migliaia di pezzi. Era ricoperta crepe, una ragazza di cristallo i quali occhi riflettevano una tempesta di emozioni.
Cercai di riflettere sulle parole che avrei dovuto pronunciare, tentando di mettere da parte la paura che provavo in quel momento e di non permetterle di paralizzare completamente il mio cuore.

" Angelo, lo so che fa male. Però credimi quando ti dico che ciò che pensi in questo momento non è vero. Lo so che vorresti tornare indietro, avere la possibilità di cambiare le tue azioni di rimediare agli errori, però non ne hai la possibilità e non importa quanto tempo tu possa spendere a rimuginare sul passato, nulla cambierà.
Scott ti voleva bene e tu lo sai, non vorrebbe sicuramente che tu ti gettassi da questo maledetto tetto. Io sono qui, ti starò accanto fino a quando ne avrai bisogno, anche per sempre se necessario. Non è colpa tua se le cose non vanno mai come speri, purtroppo la vita è così : una stronza sempre pronta a farti lo sgambetto e a ridere quando cadi.
Io lo so che tu hai la forza di rialzarti Angelo, però so anche che in questo momento hai bisogno del mio aiuto. Ti sto tendendo la mano per aiutarti, ti prego afferrala perché non riuscirei a perdonarmelo se non fossi in grado di salvarti.
Combatteremo i tuoi demoni assieme, però ti scongiuro di non permettergli di vincere proprio ora.
Devi lasciare andare Scott, Angelo. Non ricordare solo quella telefonata, ricordati dei momenti che avete vissuto insieme, delle vostre risate e di tutte le nottate che avete trascorso insieme, quelle di cui parlavi nel discorso che hai fatto in California.
Puoi permetterti di lasciarlo andare, lui non te ne farà una colpa, ricordati di lui e lascia che abbia sempre un posto nel tuo cuore. Tieni stretti i tuoi ricordi e concediti di essere felice, non lasciare che il senso di colpa di consumi, non ne vale la pena e in fondo lo sai benissimo anche tu. Torturati non ti farà riavere Scott, però tenerti stretta il suo ricordo sarà in grado di farti sorridere quando ne hai bisogno.
E cazzo lo so che le belle parole non cancelleranno il dolore che provi, ma gettarti da quel tetto non risolverà il problema. Non farai altro che cedere la tua sofferenza a qualcun altro, perciò vieni con me e affronteremo i tuoi demoni insieme, dimostra a te stessa che nulla ti può abbattere, che hai la forza di rialzarti e combattere" dissi, tentando di avvicinarmi al ciglio del tetto e sforzandomi di non guardare l'asfalto sottostante.

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