Epilogo

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"Non siamo in ritardo. Dimmi che non siamo in ritardo" imploró una bambina dalla folta chioma rossa.

"Non siamo in ritardo, Rose" la rassicurò sua madre.

"No, non può essere. I Potter sono arrivati nel nostro stesso momento, siamo in ritardo" borbottó scocciata lei.

Ron rise e attirò a sé la figlia. "Andrà tutto bene, Rose"

La rossa scosse vigorosamente la testa e si preparò a sorridere davanti a Harry e Victoire.

"Rose! Sei pronta?" le chiese Albus sorridendo.

Lei annuì e guardarono i genitori in cerca di istruzioni.

"Va bene, adesso correte verso quella parete" disse Ron indicando un muro di mattoni.

"Dovete essere sicuri di quello che fate. Siete maghi" rincaró Victoire sorridendo ai due bambini.

Rose e Albus si guardarono negli occhi per un istante, poi presero i rispettivi carrelli e si lanciarono verso il muro.

Quando Rose aprì gli occhi si ritrovò la stazione di King's Cross davanti, in tutta la sua confusione. Lungo i binari non si contavano quanti ragazzi stessero salutando i propri genitori.

Albus diede una leggera gomitata all'amica e indicò una testa biondo platino in mezzo alla folla. I Malfoy si avvicinavano.

"Ciao, Scorpius!" salutò Albus. Si abbracciarono calorosamente.

"Ciao" salutò Rose.

"Ciao"

Scorpius le porse timidamente una mano, ma lei sorrise e lo abbracciò. Si si sentì allegramente riempito di farfalle nello stomaco appena sentì il profumo alla vaniglia di lei.

Quando si staccarono Rose notò con la coda dell'occhio suo padre fingere di non averli visti e sua madre ridacchiare. Rose - la più grande - sorrideva compiaciuta al fianco di Draco.

"É arrivato il momento, allora" commentò Hermione sorridendo ai tre bambini.

"Si, non voglio perdere il treno" concordó Rose.

Lei e Albus furono stritolati in un abbraccio dai loro genitori.

Scorpius si voltò verso i suoi genitori. Draco aveva la sua solita aria imponente e signorile, come Rose al suo fianco nell'elegante cappotto color porpora. Ma sul viso di entrambi c'era un sorriso orgoglioso.

"Eccoci qui" commentò Rose. Il biondo annuì nervosamente. "Ehi, andrà tutto bene. Ti scriveremo. E se hai bisogno manda un gufo, okay?" poi si avvicinò a lui per abbracciarlo. "In qualunque Casa sarai, ricordati che ci saremo sempre, Scorpius" disse al suo orecchio.

Poi, con tutto il tatto di cui era capace, sorrise e si voltò dall'altro lato. Per sua fortuna incontrò Daphne Greengrass e inizió a chiacchierare con lei.

Draco allora si rivolse al figlio, intento a mordicchiarsi nervosamente il labbro.

"Ehi, tutto bene?"

Scorpius annuì, ma aveva la faccia di chi preme dalla voglia di dire qualcosa.

"Io... posso chiederti una cosa, papà?"

"Non come nascono i bambini" esclamò il grande.

Scorpius ridacchiò e scosse la testa. Poi tornò serio e suo padre con lui.

"Papà... E se non ce la faccio?"

I suoi occhi grigi erano pieni di sincera preoccupazione. Ecco, era in quel momento che Draco si vedeva nel figlio. Anche lui voleva l'approvazione del padre, anche lui voleva che Lucius fosse fiero di suo figlio.

E troppe volte anche lui si era fatto la stessa domanda e non aveva avuto nessuno a consolarlo. E forse era per questo che aveva fatto alcune scelte sbagliate.

Ma Scorpius non era lui, e lo sapeva bene.

"Ce la farai, ne sono sicuro" disse. Poi si accovacciò all'altezza del figlio, ignorando qualsiasi fonte di pettegolezzo come ormai faceva da anni. "Scorpius, io e tua madre eravamo Mangiamorte. Inutile negarlo. Abbiamo fatto degli errori. Ma non giudicarci... tante volte non abbiamo avuto possibilità di scegliere. Ma tu ce l'hai, hai la possibilità di decidere chi essere indipendentemente dalla Casa in cui sarai. E non sentire il peso del tuo cognome, non ne vale la pena, credimi. Non sei il figlio di due Mangiamorte, non sei l'erede dei Malfoy. Puoi decidere chi essere"

Scorpius sorrise. Annuì e si godette la pacca amichevole del padre prima di dare un ultimo bacio alla madre e salire sul treno con Rose e Albus.

I sei genitori guardarono i loro figli andare via, con la consapevolezza che non li avrebbero rivisti per un po'. Ma Hogwarts era al seconda casa di ognuno di loro. Lì sarebbero stati bene.

Quando il treno svanì dalla loro vista Draco si volto verso Rose.

"Hai detto delle cose bellissime a Scorpius, Draco" disse sorridendo.

"Lo so"

"Farai grandi cose"

"Ci vuole un pizzico di follia per fare grandi cose" citò il biondo.

"Tu sei pazzo, Draco"

"Si" Draco le lanciò uno sguardo e sorrise. "Di te"

She saved me. Where stories live. Discover now